Antipasti & sfizi salati

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Improvvisa voglia di Coca-Cola e Pizza (Village). Posso affermare con certezza che la mia vita sia tutto – veramente tutto – tranne che noiosa. Un giorno a QVC, giorni interi al pc, oggi di qui domani di li, ore e ore a studiare per trasmettervi tutte le novità per i vostri feed, cucinare tantissimo e fotografare tantissimo… tutto, tranne la noia. Ed eccomi in un’elettrizzante news, la vostra Giulia Golino come divulgatrice per Coca-Cola PizzaVillage 2022. L’evento anche quest’anno sarà ricchissimo e, come dal 2020, in tour… o meglio “@Home in tour”. Dal 10 marzo 2022.

Cosa significa? Significa che potete partecipare stando a casa, e potrete addirittura assaggiare le pizze se siete in prossimità delle tappe coinvolte. Io vi racconterò tutto dai canali Instagram – il mio e quello di PizzaVillage – e vi farò compagnia: vi sentirete coinvolti, anche attivamente. Non solo nel divertimento ma anche nella beneficienza, dato che si destinerà molto cibo a Banco Alimentare Onlus.

Tantissima pizza anche a casa

pizzavillage@home

Quest’anno è davvero particolare: il PizzaVillage@Home propone hub di produzione temporanei allestiti nel cuore delle città ospitanti (Palermo, Napoli, Padova, Bologna, Milano) e le pizze saranno consegnate a casa, con i riders di Glovo che è delivery partner dell’iniziativa. Non solo, i consumatori potranno accedere a iniziative speciali e ricevere la special pizza box con tantissimi prodotti in omaggio.

Con i The Jackal!

I The Jackal saranno ambassador dell’evento durante ogni tappa del tour, e saranno anche giudici del contest che premierà gli aforismi più creativi sulla pizza. Potrete gareggiare anche voi, perché si svolgerà tutto su Instagram!

Vi presento… i pizzaioli

Attori dell’evento, se non protagonisti indiscussi, saranno 14 top player pizzaioli. Davide Civitiello e Antonio Sorrentino (Rossopomodoro), Antonio Falco (L’antica pizzeria da Michele) sarà presente a Palermo, Bologna e Milano, mentre Errico Porzio (Pizzeria Errico Porzio) e Fabio Cristiano (Antica Pizzeria Da Gennaro) aderiranno alle tappe di Padova e Milano.

A Palermo toccherà a Ron Garofalo (Mistral) e Nunzio Billi (Re Borbone); a Padova al forno ci sarà anche Alberto Buonocore (Fresco), a Bologna Pino Celio (Lucignolo BellaPizza) e Angioletto Tramontano (O’ Sarracino Pizzeria). A concludere il tour a Milano ai forni si confronteranno Vincenzo Capuano (Pizzeria Vincenzo Capuano), Giuseppe Crepetti (Fermento) e Gino e Toto Sorbillo (Gino e Toto Sorbillo).

Trovate tutti i dettagli anche sul sito web ufficiale ovvero www.pizzavillage.it
Vi aspetto numerosi, restate sintonizzati, amici!

Sarebbe magnifico se l’Ayurveda – l’antichissima medicina indiana – avesse ragione, la curcuma fosse davvero l’elisir per la vita eterna e il golden milk la pozione magica che veicola quotidianamente quel suo potere… ma ahimé scienza, chimica, e medicina moderna remano un po’ contro a questa filosofia.

Nessuno può negare, tuttavia, che la curcuma sia tra gli ingredienti in natura che vantano le proprietà più promettenti – certo, se pura e di qualità – e che in cucina regala moltissime soddisfazioni. Si tratta di uno dei trend food più affermati in questo inverno e ho studiato la materia anche per raccontarla a voi. Sapere che sono sempre in cerca di aggiornamenti e curiosità: curcuma e golden milk non potevano che affascinarmi e ora vi scrivo tutto a riguardo. Compresa una bella ricetta!

golden milk

Contents

Curcuma: tumeric o “zafferano delle Indie”

Una curcuma di qualità si presenza in rizoma piccoli e turgidi, con la polpa di un arancione estremamente acceso (ancora più acceso di quello nelle carote o nelle zucche) e un costo non indifferente. Vale un po’ lo stesso discorso dello zenzero: attenti, insomma, alle origini della radice e all’aspetto… non deve essere troppo “bombato”. In India, la curcuma è forse l’ingrediente più usato perché abbraccia sia la cucina tradizionale sia la medicina tradizionale – l’Ayurveda, come dicevo – ed è talmente preziosa da essere chiamata “zafferano delle Indie”. Se qui si chiama curcuma, nel resto del mondo la trovate come “tumeric”.

La curcumina e le sue proprietà

Tutto il merito è della curcumina, sostanza regina che rende la curcuma così potente. Sono molti gli studi che affermerebbero come, potenzialmente, questa sostanza può essere utile a contrastare malattie degenerative e neurologiche. Non solo, può aiutare anche a regolarizzare il metabolismo, a depurare il fegato e… a rallentare il processo di invecchiamento cellulare.

Tutto ciò sempre “in potenza”, ovvero: anche fosse vero, non ci basterà usare la curcuma in polvere nei nostri piatti tutti i giorni per vederne gli effetti! Si tratta sempre di studi potenziali, quindi non lasciatevi trasportare (lo scrivo per ribadirlo anche a me stessa!).

Il golden milk

Giungo al dunque, con il protagonista di questo articolo ovvero il golden milk. Il latte d’oro è una bevanda antichissima composta da curcuma, pepe, una parte grassa e latte oppure bevanda vegetale: tutti elementi fondamentali per veicolare bene i poteri della curcuma, dato che la curcumina non è assorbita dall’organismo se non “attivata” nel modo giusto. Ci sono diverse scuole di pensiero a riguardo: alcuni sostengono che il golden milk vada bevuto al mattino, altri alla sera, altri che non badano all’orario in sé ma alla regolarità ogni 24 h.

Ingredienti e procedimento

Alla base del golden milk c’è la pasta di curcuma: scaldate pari dose di curcuma in polvere e acqua, fino a ottenere un pastello denso da conservare al fresco per qualche giorno, e che basta per più golden milk. Quindi:

Pasta di curcuma 1 cucchiaio

Latte vaccino o bevanda vegetale 250-300 g

Olio extravergine di oliva delicato 1 cucchiaio*

Pepe nero 1 pizzico

Miele per dolcificare ma è facoltativo

Scaldate tutto a fiamma lenta, versate nella tazza e sorseggiatelo ancora caldo. Tutto qui, ma attenzione ai dettagli: la presenza del pepe nero sembra banale ma serve, così come l’olio ovvero la parte grassa. Quest’ultimo può essere sostituito da altri ingredienti, dipende anche dai vostri gusti personali… l’importante è che sia sempre presente questa componente.

*Io al posto dell’olio evo uso l’olio di cocco, oppure l’olio di mandorle o ancora il burro chiarificato.

Se esiste un dolce in grado di suscitare pensieri, emozioni ed empatia, questo è la torta mimosa: tradizione vuole che sia preparata per l’otto marzo in occasione della Festa della Donna (o meglio, della Giornata internazionale dei diritti della donna), ed è ispirata ai simbolici fiori donati alle donne durante questa importante giornata. Il pan di Spagna è, infatti, di un bel giallo acceso per la presenza di tuorli, ed è tagliato a pezzetti regolari in modo da simulare un bouquet di mimosa fiorita. Io lo adoro: si tratta di un dolce che ispira sicuramente freschezza, uno di quei dolci che immagini già morbidi e cremosi nel cuore ancor prima di tagliarli, un dolce che risalta come protagonista in mezzo a tanti altri. 

La torta mimosa è stata replicata da moltissimi pasticceri e siti di ricette nel corso degli anni: scopriamo le varianti più buone, da quella all’ananas, a quella al cioccolato, e ancora da quella vegana a quella elegante e moderna. 

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Torta mimosa classica

La torta mimosa classica è un’idea meravigliosa da preparare alle donne della propria vita: una mamma, una sorella, un’amica, una nonna. Si tratta di due o tre dischi di pan di Spagna uniti da abbondante crema pasticciera aromatizzata con limone o vaniglia, e interamente ricoperta da pan di Spagna a cubetti. Un’idea semplice, ma d’effetto. Per farla vi suggerisco la ricetta di Tavolartegusto, che la spiega passo passo. Ecco la sua, qui sotto in foto.

Torta mimosa all’ananas 

Una delle varianti più amate e cercate su web è la torta mimosa all’ananas: ne cambia il sapore ma non l’aspetto, ed è forse per questo motivo che piace tanto. L’ananas è sciroppato nella maggior parte dei casi, per usare la polpa come elemento in più della farcitura e lo sciroppo come bagna del pan si Spagna. Cercando, mi è particolarmente piaciuta la torta mimosa all’ananas di Mani amore e fantasia, che vedete qui sotto. 

Torta mimosa al cucchiaio 

In questo marzo che sembra già primavera inoltrata, sarebbe stupendo organizzare un pic nic o una gita fuori porta. Al dolce ci penso io, e vi suggerisco una torta mimosa al cucchiaio: un’idea pratica e semplicissima, per gustare questo dolce in maniera alternativa e ovunque si voglia. Mi sono lasciata ispirare da Cucinare è come amare, guardate che meraviglia.

Torta mimosa al cioccolato 

Se vorreste cioccolato ovunque, tranquilli vi capisco molto bene. Capirei se voleste fare una torta mimosa al cioccolato, variante amata e che si scosta dall’originale, ma non in senso negativo: il messaggio rimane sempre quello, ma con un colore e sapore più avvolgenti. D’altronde, dove c’è cioccolato c’è calore, c’è amore, c’è casa. Ho scelto per voi la mimosa al cioccolato di Ho voglia di dolce, provate la sua ricetta! E, a proposito di cioccolato, dovreste anche assaggiare la mimosa Nutella e mascarpone di Ricettedalmondo

Torta mimosa vegana 

Che sia per etica o per necessità, chiunque scelga un’alimentazione vegana dovrebbe poter godere di un dolce importante come questo. Vi assicuro che fare una torta mimosa vegana è possibile, grazie ai suggerimenti e alla ricetta di Vegolosi

Torta mimosa moderna 

Ho voluto lasciare per ultima questa variante di torta mimosa perché mi ha letteralmente conquistato. La vedete qui sotto in foto: non è un incanto? Moderna, semplicissima, elegante… non vedo l’ora di provare a replicare la ricetta di Unpizzicodisale, che ha avuto questa idea stupenda. 

Fatemi sapere se, tra quelle suggerite, c’è una torta mimosa che vi ha particolarmente colpito, e anche se invece avete una vostra personale versione… sono tutta orecchie, pronta ad assaggiarla!

PS ottima idea farla anche in versione monoporzione, prendete spunto dal mio articolo dedicato ai cupcake e lasciatevi ispirare!

 

Datemi un cupcake e mi fate felice. Non so cosa sia esattamente: sarà che sono chiamati anche Fairy Cake (tortine da fata), sarà perché sono una ricca e colorata monoporzione tutta per noi, sarà che hanno fiammanti e cremose decorazioni che chiunque farebbe fatica a non addentare. Infine, credo che spesso siano anche meglio delle torte intere, quanto a versatilità e impatto: attirano l’attenzione, e non si fa fatica a servirli. Ecco come decorarli per ogni occasione!

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Per un baby shower

cupcake babyshower

Baby-che? Baby Shower: è il nome delle feste “premaman” che impazzano negli States, fatte in onore della mamma e del nascituro quando è ancora nella pancia. Serve a celebrare una nuova vita, e soprattutto a dare una mano ai futuri genitori aiutandoli a fare scorta di vestitini, pannolini e quant’altro. Ovviamente, il banchetto non può mancare! Ho pensato a questi cupcake premaman proprio per quest’occasione, spero che la mia ricetta vi piaccia!

Per un compleanno

cupcake unicorno
www.myheavenlyrecipes.com

Per esperienza posso affermare con certezza che le feste di compleanno non hanno età: che sia per bambini, o per adulti che vogliono ancora cappellino e candeline accese, questi cupcake stravaganti sono perfetti. Geniali: li ho trovati su My Heavenly Recipes e me ne sono innamorata… acquistate i coni in cialda, fate dei tortini che possano entrare in questi, e decorate con un frosting coloratissimo. Per il corno e gli occhi vi basterà poca pasta di zucchero da modellare, e per decorare prendete le codette di zucchero!

Per Pasqua

cupcake di pasqua
www.goodhousekeeping.com

A Pasqua, bene o male, si vedono sempre le stesse cose… per questo, quando ho trovato su Pinterest questi cupcake, li ho immediatamente “pinnati” tra i miei preferiti. Sono semplicissimi ma di grande effetto: scegliete una crema al burro o un cream cheese da colorare, ma in questo caso va bene anche una crema pasticciera bella soda, e in poche mosse otterrete questi bellissimi pulicini! La ricetta è di Good Housekeeping.

Per una laurea

cupcake di pasqua
www.glorioustreats.com

Tutto quello che vi serve per fare dei meravigliosi cupcake per una festa di Laurea è della pasta di zucchero: modellatela a mo’ di toga, o di pergamena, e avrete centrato in pieno il tema! Per le base, sbizzarritevi in base ai vostri gusti… o a quelli di chi si sta laureando! Se volete potete prendere come esempio questi in foto, fatti da Glorious Treats.

Per toccare il cielo con un dito

cupcake arcobaleno
www.positivelysplendid.com

Questi rainbow cupcake sono i miei preferiti, perché allegri, stupendi, e molto versatili: vanno bene per un compleanno, per annunciare qualcosa per cui siete felici, per una persona speciale, per amore, amicizia, e chi più ne ha più ne metta. Basta una di quelle caramelle coloratissime che vendono in tutti i supermercati, e qualche pezzetto di marshmallows per fare le nuvolette. Questi in foto sono di Positively Splendid.

Ah, le mele… il frutto più famoso della storia: la mela di Eva e Adamo, il Pomo della Discordia che scatenò il putiferio tra gli Dei greci, simbolo di salute secondo il detto popolare (“una mela al giorno toglie il medico di torno”), beniamina del marketing tra pc e cellulari, e super efficace quando si parla di una celebre marca di dentifricio. Insomma, siamo circondati dalle mele, da millenni. Forse perché sono buonissime in tutte le salse, nel dolce e nel salato!

Vi metto qui sotto una serie di idee per ricette dolci e salate con le mele come protagoniste, fidatevi della vostra Giulia.

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Mele annurche e arrosto

arrosto mele

Le mele annurche (o Melannurche) sono una varietà di mela campana protetta da IGP. Si tratta di una mela piccina, molto nutriente, dalle proprietà incredibili e perfetta da fare arrosto insieme alle patate e all’arrosto. Esatto, proprio così: potete sbucciarle o no, tagliarle a pezzettoni e infornarle insieme a tutto il resto. I succhi della carne renderà il loro sapore incredibile, per un contrasto delizioso.

Apple pie

apple pie

Non è una semplice torta di mele, bensì LA torta di mele anglosassone. Ormai statunitense di adozione e diritto. Una base particolare a metà tra pasta brisè, sfoglia e frolla, una farcitura di mele cotte, altra pasta a chiudere e gli intagli necessari per far fuoriuscire il vapore. Spezie e null’altro… una bomba!

Crumble di mele

Rimaniamo negli States. A new York per l’esattezza, dove ho scoperto i crumble di mele e me ne sono innamorata follemente. Croccantezza, dolcezza, un appagamento per cuore e mente. Vi lascio la mia ricetta.

Risotto zola e mele

Zola e mele è la coppia perfetta, ottima persino sulla pizza (e questo vi fa capire che forse anche l’ananas, sulla pizza, potrebbe avere il suo perché)… ma è nel risotto che dona il meglio di sé. Il gorgonzola può essere aggiunto alla mantecatura finale, e magari piccante o comunque stagionato; le mele sono lasciate sia nel soffritto sia in purea dopo averle sbianchite un attimo in acqua bollente. provare per credere.

Coleslaw

arrosto mele

La coleslaw è un’insalata di cavolo, mela, yogurt e a volte anche speck: tutto è tagliato a julienne finissima, per un boccone fresco e leggero da servire accanto a carne, pesce, patate, hamburger.

Strudel e “mele vestite”

mela vestita

Lo strudel è un altro dolce iconico legato alle mele: sfoglia, mele, uvetta, pinoli, burro, spezie, pangrattato… che bontà! Io mi diverto a fare – con praticamente gli stessi ingredienti – la mela vestita: perfetta da servire come dessert!

Con il cous cous

Il cous cous è un piatto unico conviviale di origine mediorientale: granelli di semola cotti a vapore o mantecati con acqua o brodo, e conditi con ortaggi, carne, pesce. Ebbene, anche con frutta e frutta secca: datteri, mandorle, anacardi, uvetta, e mele ovviamente. Vi lascio la mia ricetta preferita, del cous cous di pollo e curry con mandorle e mele caramellate.

Il Carnevale è una Festa piena di allegria, di colori, di spensieratezza. Può piacere o no, ma alzi la mano chi non gradisce almeno uno dei dolcetti tipici di questo periodo! Com’era il detto… a Carnevale ogni dolce vale, giusto? Allora vi presento il mio personale elenco di dolci di Carnevale: i miei preferiti e quelli che raccontano della mia famiglia.

Tra fritti e non fritti, bocconi cremosi e croccantissimi, c’è solo l’imbarazzo della scelta… ecco in assoluto i miei preferiti, senza nulla togliere alle strepitose bontà regionali che costellano a Carnevale la nostra bella Italia.

chiacchiere
www.tavolartegusto.it

Contents

Chiacchiere

Conosciamo tutti le chiacchiere: una sfoglia rettangolare stesa sottile e fritta (anche se c’è anche la versione cotta in forno), cosparsa con tantissimo zucchero a velo. La variante che va per la maggiore prevede delle striature di cioccolato fondente in superficie, che trovo buonissima. Le chiacchiere hanno moltissimi nomi in base alla zona: galàni, crostoli, frappe, cenci. In molti le chiamano anche “bugie” e “sprelle”… ma ve ne parlo qui sotto.

Bugie

Dovete sapere che sono per metà ligure, e sono cresciuta con la mia nonna, ad Imperia, che a Carnevale mi faceva le bugie. No, non sono esattamente chiacchiere. Se queste sono grandi e rettangolari, le bugie sono:

  • più piccole;
  • a rombo;
  • accompagnate spesso con confetture e marmellate, o cioccolato

Le chiacchiere diventano “bugie” in Piemonte, ma anche in Liguria. Amici piemontesi, liguri o altro… confermate? Se vi fa piacere, racconto della mia nonna nella sezione “mamma di mamma“.

Sprelle

Qui a Piacenza, invece, le chiacchiere hanno un altro nome ancora… sprelle, del tutto simili alle chiacchiere classiche ma proposte anche in versione attorcigliata anziché rettangolare.

Tortelli

castagnole
www.spadellandia.it

Anche sui tortelli c’è tanto da dire, hanno anche loro moltissimi nomi: quello più comune è “castagnole”, e restano frittelline inzuccherate e che possono essere mangiate lisce oppure ripiene con crema pasticciera (o altre tipologie di crema).

In realtà, a differenziare tortelli e castagnole c’è il metodo di preparazione: i primi sono fatti con un impasto che ricorda la pasta choux 8la pasta per bigné), mentre le castagnole derivano da un impasto lievitato.

Nel mantovano, i tortelli si chiamano “frittelle”.

Schiacciata fiorentina

schiacciata fiorentina
www.tuscanypeople.com

Questa torta soffice – e alta almeno 3 cm! – è tipica di Firenze e della Toscana tutta: l’aroma prevalente è l’arancia, e la decorazione è il suo tratto distintivo dato che prevede zucchero a velo e il Giglio di Firenze disegnato al centro.

Krapfen dell’Alto Adige

krapfen crema
www.confortatemiconlemele.it

Da piccoli li chiamavamo “bomboloni” e si tratta di un dolce tipico dell’Alto Adige, a carnevale: il krapfen è un briochoso impasto lievitato, fritto e farcito con abbondante crema pasticciera.

 

 

Il 14 febbraio si festeggia San Valentino, una ricorrenza che divide l’opinione pubblica tra chi sostiene sia superficiale, chi l’apprezza – perché di questi tempi ogni occasione è buona per trovare un attimo di gioia. Sì, anche consumistica – e chi ne critica la frivolezza dimenticando i veri significati storici legati a questa giornata. Io sto al centro, anche perché con il lavoro che faccio è difficile ignorare San Valentino, pieno di dolci peccaminosi, di cuori e di pensierini golosi. Però mi sbilancerò contro un cliché: basta cioccolato fondente e peperoncino!

C’è molto altro su cui puntare, altri sapori e altri colori, altre spezie. Vi suggerisco cosa ho trovato sbirciando qua e la.

torta san valentino

Contents

Cioccolato bianco

Se per voi il cioccolato a San Valentino non può mancare, provate però a cambiare: da fondente a bianco! Dolcissimo, è vero, ma basta bilanciarlo con qualcosa di frizzante e acidulo… ne è un esempio la torta in foto: sponge cake, con ganache montata di cioccolato fondente e una salsa di lamponi e mirtilli rossi. Una delizia, senza intaccare l’idea di romanticismo!

Macarons

gnocchi san val

I macarons sono una sfida: sembrano semplici da fare ma nascondono molte insidie… il riposo sulla teglia prima della cottura, il tipo di farina di mandorle, azzeccare minuti e temperatura. Tuttavia ne vale la pena, perché da vedere sono un incanto e, da addentare, ancora di più. Provate a farli rosa, con una punta (letteralmente) di acqua alle rose: farete un figurone.

Meringhe

meringhe san val

Se non volete cimentarvi nei macaron ma vi piace l’idea di un dolcetto simile, allora fate un passo indietro e limitatevi alle meringhe: facilissime da fare, 80°C e in 2-3 orette le avrete pronte perfette, potete colorarle e “disegnarle” della forma che desiderate. potete farle a cuore, su stecco, classiche a fiamma. Unica accortezza: non aromatizzate la meringa con spezie o altro, in quanto potreste combinare un disastro. Piuttosto, spremete le meringhe sulla teglia e cospargete ognuna con un pizzico dell’aroma che volete: caffè, cannella, limone etc.

Flower cookies

biscotti fiori san val

Adoro i flower cookies: si tratta di semplice pasta frolla, o di base biscotto, decorata o in cottura o da cotta con i fiori eduli. Sono fiori commestibili usati per decorare le pietanze più svariate, dai dessert alle insalate. Il metodo più semplice è incorporare all’impasto i fiori eduli essiccati (la lavanda, ad esempio) oppure cuocere i biscotti, essiccare con delicatezza i fiori freschi e incollarli sulla superficie della frolla tramite poco albume pastorizzato. Ecco comunque qualche mio suggerimento per decorare i biscotti per San Valentino.

Tartellette

tartellette san val

Se a San Valentino volete freschezza, leggerezza, allegria, spensieratezza, allora le tartellette con fiori e frutta sono l’ideale. fate delle basi di frolla monoporzione, a ciambella, sovrapponete due strati con una crema chantilly oppure una crema al mascarpone, e decorate con frutta fresca e fiori freschi eduli.

Pasta fresca!

gnocchi san val

Niente dessert, ma primi piatti a tema… che ne dite? Se non avete idee, vi suggerisco le mie: gnocchi di San Valentino e cuori di pasta fresca.

A chi piace sgranocchiare qualcosa mentre si guarda un film? A me. Adoro gli snack scrocchiarelli ma purtroppo le patatine dopo un po’ sono off limits. Anche perché, tendenzialmente, quelle confezionate sono fritte oppure molto condite. Parliamo allora di chips di verdure, sale e coloratissime, senza sensi di colpa e buone come mai le avete assaggiate.

Vi darò qualche suggerimento e idea, per fare uno spuntino strepitoso e adatto a tutta la famiglia… senza ricorrere al fritto. Useremo tuberi, radici e anche verdure, tagliati sottili con l’uso di una mandolina – meglio del coltello, perché per quanto possiate essere precisi è probabile che tagliate fette troppo spesse per il nostro scopo – e seccheremo tutto con forno oppure essiccatore.

Nel primo caso – in forno – dovrete stare attenti perché ogni infornata è diversa dall’altra. Generalmente potrete asciugare ogni verdura a 150°C ventilato, ma il minutaggio cambia da verdura a verdura. Con l’essiccatore vale la stessa cosa: cambiano i tempi, ma l’azione dolce e continua porterà ad un risultato garantito, senza bruciature né parti molli.

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Carote viola

Le carote viola, non ci crederete, sono le carote originali: quelle arancioni cui siamo abituati, infatti, sono frutto di una manipolazione da parte di Guglielmo d’Orange secoli fa. Potete affettare le carote o a rondelle oppure a nastro, ovvero per il lungo, che sono anche più gustose. Tamponatele per bene e conditele con un leggerissimo strato di olio extravergine di oliva e pepe.

Patate americane

Le patate americane, o patate dolci, sono arancioni e hanno un piacevole retrogusto che ricorda la zucca. Affettatele e tamponatele ripetutamente con della carta assorbente e da entrambi i lati. Potete condirle con l’aroma che più amate: paprika dolce o affumicata, pepe, erbe aromatiche, aglio in polvere.

Topinambur

Il topinambur è spesso usato al posto delle patate, perché ne ricorda sapore e consistenza… ma non si tratta di un tubero. Delicato e interessante, potete tagliarlo a fette sottili e condirlo anche con poco pangrattato o formaggio grattugiato.

Cavolo nero

Il cavolo nero si trasforma in croccantissima chips nel giro di 10 minuti – a differenza degli altri ortaggi, che possono essere pronti anche in ore. Basta stendere la foglia, eliminare la costa, irrorare con poco olio e infornare per 7-8-0 minuti. Mi raccomando, tenete d’occhio la situazione perché sfugge di mano in un attimo!

Barbabietola

Ora è stagione di barbabietola, e per fare le chips non vi servirà altro che irrorale le fettine con poco aceto in modo che perdano acqua, asciugarle per bene, condirle come si preferisce e lasciarle in forno per 40 minuti circa.

Zucca

una delle chips più buone è quella di zucca: naturalmente dolce, il potere di diventare croccantissima, e una magia. Cosa intendo? Se non avete la polpa di zucca ma avete appena tolto i filamenti interni, potete trasformare quelli in cialde croccanti! Stendeteli tra due fogli, tamponate, e mettete in forno… sentirete che bontà!

Non so perché ma si collegano sempre arance e clementine alla bella stagione. Forse perché sono succose e rinfrescanti, del colore brillante del sole, ricche di vitamine… e, viste così, poi si comprende che sono proprio queste le caratteristiche che le rendono importantissime per affrontare il freddo!

Oltre ad assaporarle in purezza, dovete sapere che possono essere riciclate al massimo e per moltissimi scopi: per la casa, per la bellezza, per una coccola avvolgente, per profumare una stanza. Ecco alcune delle mie idee per sfruttarle al massimo, sono sicura che vi piaceranno tutte tantissimo.

scorze arancia

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Orangette

Se avete agrumi vecchiotti, ovvero nel porta frutta da un po’, con un inizio di muffa o ormai secchi, non buttateli via: fate un’orangette, ovvero un’emulsione per condire insalate, carne e pesce. Spremete, versate in un contenitore alto insieme a olio extravergine di oliva, una bella presa di sale e di pepe, et voilà: dopo una bella shakerata l’orangette è pronta.

Essiccate la scorza

Di arance e clementine potete essiccare la scorza, e sfruttarla poi per molti scopi. Potete ad esempio tornare bambini e usarle per decorare pacchi regalo, o accumularle in un bel contenitore di vetro ed esporlo tipo potpourri.

Candele o profuma cassetti

Non so perché ma si collegano sempre arance e clementine alla bella stagione. Forse perché sono succose e rinfrescanti, del colore brillante del sole, ricche di vitamine... e, viste così, poi si comprende che sono proprio queste le caratteristiche che le rendono importantissime per affrontare il freddo! Oltre ad assaporarle in purezza, dovete sapere che possono essere riciclate al massimo e per moltissimi scopi: per la casa, per la bellezza, per una coccola avvolgente, per profumare una stanza. Ecco alcune delle mie idee per sfruttarle al massimo, sono sicura che vi piaceranno tutte tantissimo. Orangette Se avete agrumi vecchiotti, ovvero nel porta frutta da un po', con un inizio di muffa o ormai secchi, non buttateli via: fate un'orangette, ovvero un'emulsione per condire insalate, carne e pesce. Spremete, versate in un contenitore alto insieme a olio extravergine di oliva, una bella presa di sale e di pepe, et voilà: dopo una bella shakerata l'orangette è pronta. Essiccate la scorza Di arance e clementine potete essiccare la scorza, e sfruttarla poi per molti scopi. Potete ad esempio tornare bambini e usarle per decorare pacchi regalo, o accumularle in un bel contenitore di vetro ed esporlo tipo potpourri.  Candele o profuma cassetti Le scorze essiccate e poi tritate possono essere inserite come aroma in una candela - vi basterà fondere insieme i fondi di alcune candele neutre, inserendo nuovamente lo stoppino - oppure metterne un po' in un sacchettino pieno di cotone e chiuderlo in un cassetto insieme alla biancheria.  Tisane Come non citare le tisane? In questo caso potete usare sia le scorze essiccate sia quelle fresche dopo averle lavate molto bene. Ci vorrà qualche minuto di ammollo, ma sentirete che bontà, anche nel vostro tè preferito! Prendete ispirazione dal mio articolo sulle tisane invernali più buone! Per sale o zucchero Usate la scorza essiccata per aromatizzare sale o zucchero! Sarebbe da aggiungere al mio articolo su come aromatizzare i dolci.  Canditele! Tra non molto è tempo di cassata e colomba, e non è mai tardi per tenere in casa qualche dolcetto. Quindi, una soluzione è candire le scorze non trattate, da conservare e usare nei lievitati, come decorazione... oppure da intingere nel cioccolato fondente. Che meraviglia, vero? 

Le scorze essiccate e poi tritate possono essere inserite come aroma in una candela – vi basterà fondere insieme i fondi di alcune candele neutre, inserendo nuovamente lo stoppino – oppure metterne un po’ in un sacchettino pieno di cotone e chiuderlo in un cassetto insieme alla biancheria.

Tisane

Come non citare le tisane? In questo caso potete usare sia le scorze essiccate sia quelle fresche dopo averle lavate molto bene. Ci vorrà qualche minuto di ammollo, ma sentirete che bontà, anche nel vostro tè preferito! Prendete ispirazione dal mio articolo sulle tisane invernali più buone!

Per sale o zucchero

Usate la scorza essiccata per aromatizzare sale o zucchero! Sarebbe da aggiungere al mio articolo su come aromatizzare i dolci.

Canditele!

Tra non molto è tempo di cassata e colomba, e non è mai tardi per tenere in casa qualche dolcetto. Quindi, una soluzione è candire le scorze non trattate, da conservare e usare nei lievitati, come decorazione… oppure da intingere nel cioccolato fondente.

Che meraviglia, vero?

Sono moltissime le persone che vivono una vita senza lattosio (lactose free, come spesso trovate scritto sulle etichette degli alimenti): oggigiorno è molto semplice, e siamo fortunati perché fino a qualche anno fa non c’era così tanta scelta. Sull’essere intolleranti al lattosio si dicono tante cose ma sono del parere che sono uno specialista possa stabilire cosa sia meglio per voi.

Questo articolo, sappiatelo, non mi sostituirà a un medico e il suo intento è fornire consigli generici anche per chi ha scelto di non consumare latticini pur non essendo costretto: le persone che seguono un’alimentazione vegana, per esempio (a proposito, non perdetevi il mio articolo sul #veganuary!).

vita senza lattosio

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Le bevande vegetali

Come anticipato, chi non beve latte ha moltissime e buonissime alternative su cui fiondarsi. Esistono diversi tipi di latte che nascono naturalmente privi di lattosio, considerati vegetariani e vegani. Per la precisione, chiamarli “latte” non è più consentito: il decreto è chiaro, la dicitura corretta è “bevanda vegetale”, e noi ci adattiamo.

Esistono bevande vegetali per tutti i gusti:

  • da cereali: quelli a base di riso e avena sono i più apprezzati in questo genere. Il primo è molto dolce – se ci pensate, il riso è ricco di amido e questo incide moltissimo sul sapore – il secondo non lo è ma in commercio esistono bevande vegetali di avena aromatizzati;
  • da frutta secca: le bevande vegetali più gustose e da bere volentieri anche in purezza – oltre a usarle per fare dolci – sono quelle di mandorla, noce e nocciola. Sono dolci e corposi, ricchi di fibre e calorie buone, grassi preziosi e omega 3;
  • da ortaggi: intendo la bevanda vegetale a base di soia e di cocco. Quella di soia è molto comune, e ne esistono anche di diversa intensità e dolcezza. La versione al naturale è abbastanza neutra di sapore, ed è forse un po’ più difficile abituarsi. Del cocco vi parlo qui sotto, che merita qualche riga in più

Bevanda al cocco, latte e acqua

Il cocco è tra i frutti più versatili al mondo, io lo adoro perché può aiutare moltissimo se si è stufi di una cucina noiosetta. Esiste la freschissima bevanda naturale del cocco, l’acqua di cocco per l’appunto, che può essere aggiunta a un cocktail o servita fredda in estate; poi c’è la bevanda vegetale di cocco che è usata al pari di altre bevande vegetali; infine c’è il latte di cocco o crema di cocco: un alimento sostanzioso che ricorda la panna fresca. Lo trovate in lattina o in brick, e potete usarlo in pietanze thai oppure nei dessert… potete addirittura montarlo come fosse panna per davvero!

Cosa significa “alimento delattosato”

Esistono in commercio formaggi, latte, burro, panna, e quant’altro a base di latte animale ma privi di lattosio: si chiamano alimenti delattosati. Ma cosa significa, come si ottengono? Sono sottoposti a idrolisi del lattosio, un procedimento che abbassa a minime quantità il lattosio.

Lattosio o caseina?

Mi preme raccomandarvi di fare attenzione, ed è il momento – se avete dubbi su quanto sto per scrivere – di chiedere bene al vostro specialista o medico di base: chi è intollerante al lattosio non sempre può consumare alimenti delattosati. Il problema è questo: un conto è essere intolleranti al lattosio – e in questo caso i prodotti delattosati sono super – un altro è essere intolleranti anche alla caseina, contenuta comunque nei prodotti delattosati, in genere.

Chiedete a chi di dovere, che questo è un mondo nuovo tutto da scoprire… e assaggiare senza timori!

Avrete notato di sicuro un nuovo tema imperare sui Social, da Tik Tok a Instagram: si chiama Veganuary ed è all’insegna di ricette vegane (o vegetariane), un buon proposito per il mese di gennaio. Il termine, infatti, è una crasi tra “vegan” e “january”, un’iniziativa di un mese volta alla sensibilizzazione su etica, salute, inquinamento e molto altro. Vi spiego di cosa si tratta.

Non è una moda

So bene di toccare un tema molto difficile e controverso, diviso tra i vegani convinti e chi rifiuta il veganismo a priori come fosse un capriccio personale. Io non sono vegana, né vegetariana (in quanto mangio carne, pesce, derivati animali, uova) ma sono curiosa e ho scelto una vita fatta di domande che mi pongo, più che da risposte che mi do senza sapere.

Il Veganuary, in fondo, non deve essere per forza un inno all’esistenza vegana bensì può essere preso come l’occasione per scoprire ricette nuove e/o diversi modi di vedere le cose. Mai come in questi giorni, dopo settimane di immagini di vita e food all’insegna del Natale, si vedono colori e freschezza… e ci vuole, no?

Non solo food

Veganuary non riguarda solo il food ma uno stile di vita che sta attento allo sfruttamento intensivo negli allevamenti, all’inquinamento che ne deriva, all’etica e alla provenienza degli alimenti che consumiamo tutti i giorni e dei prodotti che usiamo o indossiamo. Sapete, ad esempio, se il vistro rossetto o shampoo sono cruelty free? Se sì, avete cercato alternative? Di che materiale è fatta la cintura che vi piace tanto, è in eco pelle? Non sono ammonimenti i miei, bensì spunti di riflessione. Per non risultare pesante vi suggerisco il mio centrotavola di verdure e fiori, per rallegrare umore e atmosfera intorno a noi.

Le mie ricette vegan/veggy preferite

Ci avete mai pensato? la nostra cucina tradizionale è stracolma di ricette che possono essere tranquillamente considerate vegane o vegetariane. Le persone sbagliano, a mio parere, a considerare questa filosofia alimentare fatta solo di seitan e soia… ci sono anche:

  • Pasta alla Norma
  • La pizza
  • Caponata di melanzane
  • Insalata di finocchi, arance e olive nere
  • Trofie al pesto alla genovese
  • Ravioli ricotta e spinaci
  • Polenta concia
  • La classica bruschetta col pomodoro, pre grigliata

Tutte queste ricette, fondamentali per la nostra cultura gastronomica da Nord a Sud, sono adatte a chi segue un’alimentazione vegetariana. Un paio sono persino vegan: caponata di melanzane e insalata di finocchi.

Vi consiglio anche i miei fiori di zucca ripieni alla ligure, il mio risotto zucca e funghi, tutte le zuppe di legumi che vi vengono in mente…

 

Se mi conoscete bene, sapete che la colazione è il mio pasto preferito: preparare cose buone appena svegli non può che far andare alla grande la giornata imminente. La colazione del 1 gennaio 2021, quindi, non può che essere speciale e mi fa piacere raccontarvi la mia ideale: è sia dolce sia salata perché non sapevo decidere per una o per l’altra, è più impegnativa di cappuccio e brioches ma comunque semplice da preparare, è da condividere con una persona speciale o da dedicare a qualcuno distante, è uno sguardo sul mondo che ci circonda.

Insomma, la mia prima colazione dell’anno ideale è fatta di waffle, pankes, avocado, pane fresco, sciroppo d’acero, panna, frutta fresca… se le cercate sul mio profilo instagram le vedete tutte, le mie prime colazioni degli anni passati. Ora tocca a voi: descrivetemi la vostra!

Contents

Colazione dolce

waffle semplici

La mia colazione dolce è senza lattosio, ma appagante e festosissima. Accompagno tutto con un caffè macchiato o un caffellatte senza zucchero e bollente, e potete anche aromatizzarlo alla cannella o con poco cacao amaro in superficie.

Waffle con panna e cioccolato

Conoscete i waffle? Si tratta dei “cugini” dei pancakes, ovvero cialde morbide (ma meravigliosamente croccantine in superficie) dalla tipica forma quadrata ad alveare. Possono essere dolci e salati, e nella versione dolce potete trattarli alla stregua di pancakes e crepes. Io li amo alla follia con panna montata, fettine di banana e cioccolato sciolto, completando con granella di nocciole.

Waffle con frutta fresca

Nella versione meno peccaminosa, i waffle sono magnifici anche con un filo di miele e frutta fresca 8di stagione, ma va bene anche quella surgelata come i frutti di bosco).

Pancakes con sciroppo d’acero

pancakes

I pancakes sono tra le mie ricette preferite in assoluto, e la mia versione è super collaudata ormai da diversi anni: semplici semplici, anche in questo caso senza lattosio, non troppo alti ma cotti a puntino così da poterli impilare e inondare con sciroppo d’acero. Per queste occasioni di Festa potreste condirli anche con una pallina di gelato allo zabaione.

Colazione salata

english breakfast

La colazione salata che piace a me non è certo tra le più leggere, ma è senza dubbio tra le colazioni salate più irresistibili e sostanziose, e il primo dell’anno ci sta tutta!

La english breakfast

Dai suvvia, non storcete il naso così: la english breakfast è lontana dal nostro concetto di colazione, ma non significa che sia sbagliata o peggiore di altre opzioni. Sapete, nei paesi anglosassoni la colazione è davvero il pasto principale, nel senso che serve ad arrivare quasi fino a cena e ad affrontare la giornata con la massima energia nel momento del massimo bisogno di energia: il mattino. Quindi assaggiate una volta le uova strapazzate con bacon croccante, e magari un cucchiaio di fagioli conditi e una bella salsiccia!

Avocado toast

avocado toast

Questa colazione fa toccare il cielo con un dito: pane fatto in casa affettato e tostato, burroso avocado maturo al punto giusto, salmone affumicato, uovo in camicia. Un mix di sapori delicati ma persistenti, avvolgenti, consistenze cremose e scioglievoli… ma chi resisterebbe mai?

Mai come quest’anno possiamo (dobbiamo) avere una bella scorta di dolcetti per Natale e Capodanno: non tanto per mangiarli, che è il lato più positivo di tutti, ma per il gusto di farli… di tempo ne avremo parecchio e non c’è nulla di più bello del mettere le mani in pasta, magari insieme a qualcuno che amiamo.

Ecco qualche ricettina e suggerimento al volo: prelibatezze buonissime, facili da fare, spesso senza cottura e adatte a qualsiasi livello di manualità in cucina.

Contents

Fudge due ingredienti

fudge

Il fudge è una sorta di cioccolatino cremino, per intenderci, ma al contempo assomiglia al mou. Se lo conoscete, allora vi è sicuramente venuta l’acquolina in bocca (come a me!). Ho qui una ricetta velocissima per fare un fudge “furbo”: una paste di cioccolato fondente e pari dose di latte condensato, unito al cioccolato fuso. Poche ore in frigorifero e avrete dei bocconcini fenomenali, da capogiro.

“Tiramisù” di pandoro o panettone

Avete preparato tutto, avete pensato all’antipasto e al primo piatto perfetti, avete imbandito la tavola… e vi siete dimenticati del dolce. Niente paura, affettate un pandoro o un panettone e stratificatelo con la stessa crema del tiramisù (uova e zucchero montati, con mascarpone): sentirete che bontà assoluta.

Tartufini riciclo senza cottura

Se per caso avete una torta vecchiotta, o dei muffin che non vi sono venuti troppo bene, o ancora dei ritagli di pan di spagna che non sapete come sfruttare, allora trasformateli in tartufini. Sbriciolate l’impasto, unitevi poco cioccolato fuso oppure poca crema pasticciera, appallottolateli per ottenere una sfera e infine passateli in cocco rapè oppure cacao amaro. Et voilà!

Biscottini al cocco velocissimi

Adoro questi biscottini al cocco, perché facili facili e davvero originali. per farli dovrete solamente montare a neve gli albumi con zucchero a velo, e incorporare poi un bel po’ di cocco rapè. Con una sac à poche li spremete sulla teglia da forno e li cuocete per 10 minuti in forno ben caldo (190-200°C). Sono morbidi e saporiti, delicati e perfetti se li volete intingere nel cioccolato fondente. Ah, e sono senza glutine né lattosio!

Biscotti al burro di arachidi

peanut butter cookies

Il burro d’arachidi è una crema molto sottovalutata. Può piacere o no ma mi dispiace sempre quando sento che è considerata una robaccia: si tratta invece di una bontà tipica calorica ma anche molto nutriente, versatilissima per dolci e pietanze salate. Vi suggerisco come fare semplicissimi biscottini usando solo 2 ingredienti: burro d’arachidi (va bene, in questo caso, quello confezionato) e uova per ottenere un impasto malleabile da cuocere in forno. Non c’è bisogno di usare né burro né lievito o farina… si gonfieranno e rimarranno molto teneri e saporitissimi.

Allora, sono curiosa di sapere se c’è qualcosa che vi ispira particolarmente! Io sono qui tutta occhi in attesa che mi scriviate ulteriori suggerimenti da provare e assaggiare.

E anche il Natale 2020 si avvicina, a fatica, arrancando, ansimando, perdendo pezzi qua e là. Ma arriva e dobbiamo accoglierlo a braccia aperte noi che abbiamo la fortuna di poterlo ancora toccare da vicino. Ecco perché ho deciso di tentarvi con i miei biscotti di Natale preferiti, i migliori secondo me.

Spero tanto, con questo articolo leggero, di farvi trovare il sorriso e anche qualche idea da applicare a casa con i piccoli (o con i grandi che vogliono tornare bambini per le Feste!).

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Biscotti classici con ghiaccia reale

biscotti di natale

Qualunque frollino diventa natalizio con qualche decorazione fatta di ghiaccia reale: albumi montati insieme a 5 volte il loro peso di zucchero a velo, e poi ricami, cuoricini, fiocchi di neve, stelline… ogni disegno sarà una magia.

Gingerbread o omini di pan di zenzero

I gingerbread, chiamati anche omini di pan di zenzero, sono biscottini profumatissimi e molto speziati: cannella, zenzero, noce moscata, chiodi di garofano… in un mix davvero fenomenale e super natalizio! Sapete come gustarli al meglio? Intinti nel caffè bollente e senza zucchero!

Biscotti con pasta di zucchero

Questi biscottini faranno innamorare anche chi, come me, non adora la pasta di zucchero in generale. Se però la stendete molto ma molto sottile e la userete per rivestire i biscotti, l’effetto sarà stupendo e il sapore sarà lo stesso di un biscottino glassato. Sulla pasta di zucchero, se volete, potete fare anche decorazioni di ghiaccia reale.

Frolla al miele, da appendere all’Albero

Se intendete arricchire il vostro albero di Natale con qualche biscotto fatto in casa, optate per dimensioni ridotte, biscotti leggeri di peso, e una frolla al miele. Il miele, infatti, è un antibatterico naturale e fa anche da conservante: i vostri biscotti dureranno così settimane e settimane.

Quelli che… è un peccato mangiarli!

Ammiro moltissimo quei biscotti che sembrano un dipinto, che raccontano qualcosa o una suggestione tramite glassa e colori. Una vera e propria arte, che è un peccato addentare ma che terresti in bella vista al pari di un oggetto prezioso. A voi piacciono?

I cookies

I cookies non sono proprio biscotti natalizi di per sé, ma rendono il Natale ancora più speciale: un camino, una coperta, due coccole, un tè caldo o addirittura una cioccolata e qualche cookies croccantini da assaporare.

Allora, vi ho fatti entrare nello spirito giusto per affrontare questo particolare Natale con il sorriso? Ricordatevi che, se avete bisogno, la vostra Giulia è a vostra disposizione!

Non so voi ma personalmente adoro gli addobbi di Natale, soprattutto se sono fatti a mano e addirittura commestibili. Qualche esempio? Grissini segna posto, regalini home made, biscotti da appendere all’albero, oppure una ghirlanda di pane da usare come centro tavola o da posizionare su qualche mensola. Quest’ultima è tra le mie decorazioni preferite, ma non quando è pesante, pallida in superficie e senza una forma precisa…

ecco perché cercherò di svelarvi trucchi e segreti per farne una perfetta, anche se non siete dei provetti panificatori.

ghirlanda di pane
ghirlanda di pane

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Valutate il peso dell’impasto

Questo consiglio sta alla base di un buon pane, a prescindere che debba trasformarsi in ghirlanda o in pagnotta: cercate di fare un pane leggero, perché più pesante sarà e meno sarà buono (e bello) il risultato finale. Cercate di:

  • usare farine forti e belle proteiche;
  • usare lievito madre fresco o essiccato, che è più digeribile e rende il pane più caratteristico;
  • mettete meno pane possibile per aumentare più che potete i tempi di lievitazione

Fate una seconda lievitazione

Avete fatto la ghirlanda perfetta e ora volete infornarla. Alt! Prima fatela lievitare ancora per un’oretta così com’è, poi cuocetela.

“Disegnate” sulla crosta

ghirlanda di pane

Vi siete mai chiesti come facciano i panettieri – veri e propri artisti ricamatori in molti casi – a sfornare pani così ricamati, con geometri e pizzi in contrasto? Non è semplice farlo bene, ma di fatto è semplice farlo. Vi basterà fare la vostra forma, infarinarla abbondantemente e inciderla con una lametta da rasoio o bisturi. Al taglio, l’impasto si aprirà leggermente (più si affonda la lama e più si aprirà) e rimarrà il contrasto tra la superficie chiara e il pane ambrato corrispondente al disegno fatto da voi.

Arricchite con semi e frutta secca

Se non volete cimentarvi come sopra descritto, puntate su decorazioni più semplici: erbe aromatiche tritate, semi oleosi come zucca e lino, frutta secca trotata grossolanamente. Cercate di mixare le decorazioni, dedicandone una ad ogni filone che intreccerete così da avere una geometria regolare.

Decorazioni? Pigne, pino e stecche di cannella

Decorate la vostra ghirlanda di pane con rametti di pino, stecche di cannella, piccole pigne… sarà un incanto!

Treccia o Danubio?

preferite un impasto lievitato classico tipo pane duro (treccia) o preferite lievitati più leggeri e dolci (Danubio)? Nel secondo caso, optate per un pan brioches (provate il mio pan brioches senza impasto!), una babka oppure del pane al latte. Oltre all’intreccio, potete valutare di fare una ghirlanda danubio, ovvero a “polpette” di impasto attaccate una all’altra… in questo modo potete anche farcirle.

 


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Ricordo come fosse ieri il periodo in cui mi sono avvicinata ai dolci in modo meno infantile: non ero organizzata in cucina, facevo praticamente sempre la stessa torta e non sapevo mai con cosa osare per arricchirli un po’. Ecco quindi perché ho deciso di scrivere quali spezie e trucchi usare per aromatizzare i dolci.

Contents

Spezie

cannella dolci

Le spezie saranno vostre alleate in cucina, soprattutto in pasticceria: sanno trasformare l’impasto più scialbo, rendere sempre diversa una semplice frolla, sanno raccontare di luoghi lontani. Ecco le mie preferite.

Sale

Ebbene, il sale è la spezia più importante di tutte nei dolci. Proprio nei dolci, avete letto bene: il famoso “pinch of salt” (pizzico di sale) che esalta enormemente un impasto, distraendo dalla dolcezza prevalente e facendo venire l’acquolina. Non abbiate paura di abbondare.

Zenzero

Lo zenzero non è spezia se fresco, ma l’ho annoverato comunque: freschissimo, da usare grattugiato oppure da lasciare nella panna o nel latte caldi per un’aromatizzazione più delicata… io lo adoro. Sta molto bene con la frutta e con le creme grasse come – ad esempio – quelle al mascarpone.

Mix natalizio

Per mix natalizio intendo il tipico tripudio di spezie che si usa nei biscotti gingerbread: cannella, chiodi di garofano in polvere, noce moscata grattugiata, zenzero in polvere. Ed è subito Natale… da provare anche nella cioccolata calda!

Cardamomo

Il cardamomo è una spezia molto particolare, che ricorda un sapore mentolato. Nei paesi mediorientali si usa molto nel caffè, e io stessa ve lo suggerisco in questo abbinamento.

Vaniglia

Ah, la vaniglia: che aroma da sogno! Sarebbe bellissimo poter usare sempre la bacca fresca (basta inciderla per il lungo, estrarre i semini e usare poi la bacca vuota per aromatizzare latte o zucchero), ma non sempre è possibile. In alternativa potete usare l’essenza naturale.

Cannella

Citata nel mix “natalizio”, la cannella da sola inebria cuore e mente facendo immaginare distese di foglie autunnali o il caldo di mondi caldi e lontani migliaia di chilometri. Tutto dipende dall’abbinamento: mele e pere per ottenere il primo effetto, pesche e datteri per ottenere il secondo.

Liquirizia

Online è possibile trovare la liquirizia in polvere… ecco, sappiate che è perfetta per cambiare un po’ dalla solita frolla, o dal solito gelato al fiordilatte. Ne basta poca – a vostro gusto – e sentirete che bontà!

Caffè, cacao e agrumi

caffe

Non sono spezie, ma elementi comunque importanti per impreziosire qualsivoglia dolce, torta o dessert al cucchiaio. Sapete qual è l’aspetto più bello di questi tre elementi? Stanno bene combinati insieme: cacao e caffè, caffè e agrumi (il limone), cacao e agrumi, e tutti e tre insieme.

Sapete come usare cacao e agrumi, e mi soffermerò quindi sul caffè: è interessante perché potrete usarlo in chicchi, fresco macinato, solubile o liquido da moka.

  • I chicchi possono essere lasciati in infusione;
  • Il caffè macinato può arricchire un impasto per torte;
  • Il caffè solubile è ideale per le creme;
  • Il caffè della moka va bene per tutto, dalla torta alla cheesecake

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Il purè è un contorno che fa compagnia ad arrosti, scaloppine, pesce al forno o in padella ed è un classico che – ogni volta – fa tornare bambini. O almeno, fa tornare me bambina: lo adoravo, e mi sembrava che tutto fosse automaticamente più buono se assaggiato insieme a lui. Crescendo poi, e lavorando in questo meraviglioso settore, i miei sentimenti non sono cambiati anzi tutto l’opposto: si sono ampliati, e ho scoperto tutte le varianti del purè classico.

Vi elencherò i miei purè preferiti, spero di ispirarvi e di farvi scoprire tante cose buone che non conoscete!

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Purè classico, presenza doverosa

pure patate

Il purè classico prevede patate vecchiotte lessate o cotte al vapore, con buccia, e lavorate poi con noce moscata, latte caldo e burro. Di questa base esistono davvero moltissime varianti, che riguardano i condimenti: c’è chi aggiunge mascarpone, chi prosciutto cotto a dadini, chi non ama la noce moscata, chi mette solo acqua per farlo senza lattosio. Pazzesco: è sempre buono… voi come lo fate? Raccontatemelo!

Purè di patate dolci

Lo stesso identico procedimento, e gli stessi identici condimenti, possono essere usati per un purè tutto nuovo: di patate dolci, o batate, o patate americane. Si tratta di una varietà di patate dal sapore dolce che ricorda zucca e castagne, e che si presenta di un color arancione brillante. Buonissimo, ideale se condito con olio al rosmarino al posto del burro, e con un pizzico di cannella.

Purè di topinambur

Conoscete il topinambur? Chiamato anche “rapa tedesca”, “girasole del Canada” e “carciofo di Gerusalemme”, si tratta di un’alternativa alle patate, dal sapore simile ma più digeribile. Si può cuocere a tocchetti, può essere trasformato in deliziose chips, e può essere anche un ottimo purè. Da noi è reperibile nei supermercati più forniti, ma è piuttosto costoso per quantità ridotte… vale la pena assaggiarlo!

Purè di sedano rapa

Ah che buono il sedano rapa! Si presenta grosso, tondo e bitorzoluto, costa poco e può essere fatto lessare per trasformarlo in un purè o vellutata eccezionale. Il sapore ricorda sia le patate sia i finocchi, con note che richiamano il sedano. Potete condirlo come un purè classico, o arricchirlo anche con formaggi grattugiati oppure erbe aromatiche. Leggerissimo, pochissime calorie.

Purè di zucca o carote

Se desiderate un buon purè anche quotidianamente, ma temete calorie e pesantezza, allora puntata agli ortaggi: carote e zucca, anche insieme, sono un’alternativa strepitosa. Cuocetele in forno, con un filo di olio, dell’aglio schiacciato, timo o rosmarino… frullate tutto con brodo o latte caldi e assaggiate. Dolcezza, consistenza compatta…

Purè di ceci o fave

L’ultima variante che mi piace suggerirvi è un purè proteico, il che non vuol dire meno calorico eh… i ceci cotti – e in questo caso consiglio davvero di partire da quelli secchi, per un purè di qualità – restano farinosi e pastosi, l’ideale da lavorare con latte caldo e burro. per le fave invece parto da quelle secche ma decorticate, le faccio bollire molto a lungo e poi frullo tutto con condimenti, olio ed erbe aromatiche.

Le tisane invernali sono una delle gioie stagionali. Io confido molto in esse, perché spesso sono sottovalutate ma hanno tantissimo potere: il potere di scaldare mente e cuore, di rilassare muscoli e pensieri, di distrarre da un affanno, il potere di inebriare il nostro spirito. E diciamolo, questo è forse l’inverno in cui queste magie servono più che mai.

Provo a farvi un piccolo elenco delle tisane invernali più amate, e semplici da aromatizzare in casa. Prima, un paio di suggerimenti:

  • sarebbe un peccato affidarsi solamente alle bustine confezionate;
  • approfittatene per riciclare bucce di frutta, spezie vecchiotte e baccelli di vaniglia usati;
  • se le fate in casa, cercate di essiccare o asciugare in forno gli aromi, il più possibile

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Con mix di agrumi

tisane invernali

Tenete da parte la scorza di tutti gli agrumi che consumerete, e nel giro di qualche giorno avrete accumulato tantissime potenziali e profumatissime tisane. Lavatele molto bene, cercate di eliminare quanta più parte bianca riuscite, tritate grossolanamente le scorze ed essiccatele in forno statico a 60°C. Potete usare arance, limoni, clementine, pompelmi… e arricchire poi la tisana con cannella o un tè leggero.

Alla vaniglia

Quante torte avete fatto negli ultimi anni? E quante bacche di vaniglia buttato usato perché non sapevate come riciclarle dopo averle svuotate? Ecco, tenetele perché potete tritarle e usarle per rendere la vostra tisana preferita una coccola da sogno, dolce e dal profumo attraente.

Con bucce di zenzero

La tipica tisana invernale deve essere anche energizzante, con vitamine e una lieve nota aspra che risvegli i sensi: lo zenzero è perfetto per questi scopi, e di quello fresco potete usare la polpa ma anche solo la buccia che normalmente è eliminata. Questa soluzione è anche uno stratagemma per rendere più piacevole quella vecchia tisana che tenete in dispensa, e che proprio non vi piace.

Con chiodi di garofano, cannella e noce moscata

Parola d’ordine: Natale. E il Natale è fatto di spezie profumate, quelle che si mettono negli arrosti e nei gingerbread: cannella in stecche, chiodi di garofano interi, noce moscata da grattugiare. L’atmosfera si scalderà immediatamente e vi sembrerà di essere accoccolati davanti al caminetto accesso in uno chalet di montagna.

Balsamica, con anice e cardamomo

Se conoscete poco il cardamomo, sappiate che ha un profumo e un aroma intensi: è mentolato, balsamico, usato spesso insieme a carni rosse, agrumi e persino il caffè. Se l’idea vi piace, aggiungete anche un pezzo di anice stellato.

Dimenticavo: questi sono suggerimenti validi anche per regalini home made, e se volete zuccherare una di queste tisane potete provare i miei zuccherini alcolici!

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Amo le castagne in tutte le salse (dolci certamente, in purezza come le caldarroste, ma anche nel salato come accanto ad un bell’arrosto): adoro raccoglierle quando possibile, distinguendole dalle castagne matte… che tengo in tasca contro i malanni, come nonna Eugenia insegna. In assenza di castagne fresche, uso la farina di castagne e la crema di marroni: ottimi compromessi per sfornare comunque un’eccellente torta di castagne.

Oggi vi faccio una panoramica sulle mie varianti preferite, con tante idee cui ispirarsi per trascorrere in dolcezza questo lungo e complicato autunno.

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Mont blanc facile

mont-blanc-ricetta-semplice

Mont Blanc: una cascata di crema di marroni estruse “a spaghetto” e tanto abbondanti da sembrare appunto la vetta del monte all’imbrunire. Non so se avete mai provato questo elegante e sempreverde dessert, ma affondarvi il cucchiaino e godersi ad occhi chiusi il primo assaggio fa davvero dimenticare ogni male della vita. Mi ha colpita la versione semplice di Burro Fuso, che vedete in foto.

Ciambella umida di castagne

ciambella umida castagne

Servire una torta così maestosa, magari al centro della tavola e accanto a caffè bollente, è l’ideale per stupire e conquistare le vostre persone speciali. Una torta così si presta ad essere presentata così in purezza, oppure completata con una cascata di cioccolato bianco sciolto. Immaginate la bontà? No? Allora entrate nel vivo, con la ricetta di Profumo di Frangipani.

Torta di cioccolato e castagne

tora morbida castagne

Morbida, corposa, con tanto cacao in superficie, molto semplice da fare: ecco come descrivere al meglio la torta perfetta con le castagne, fatta con burro, cioccolato, farina di castagne, uova, lievito e poco altro. Al cuore si presenta particolarmente umida, il che esaltala naturale dolcezza delle castagne presenti. Eccovi la ricetta de la tana del coniglio.

Sacher d’autunno con castagne

sacher castagne

Ammirando qua e la ho notato quest’anno una sacher molto particolare, autunnalissima, con impasto alle castagne e confettura di marroni all’interno. Certo, potreste obiettare, la sacher è una sola (cacao, cioccolato, confettura di albicocche)… ma a me piace uscire dalle righe e non fossilizzarmi sulle etichette! perché quindi non provare:

Mug cake alle castagne

mug cake castagne

Sono sicura che abbiate giù provato la mia mug cake alla Nutella, e ora ve ne propongo una nuova versione: tenete la mia ricetta come riferimento, ma sostituite la Nutella con la classica crema di marroni ben fredda… vi sembrerà di sognare!

Tiramisù cake di castagne

tiramisu cake castagne

Detto, fatto: preparate un pan di Spagna soffice e con una certa percentuale di farina di castagne; stendetelo sul fondo di una pirofila, preparate la classica crema al mascarpone per tiramisù. Come bagna usate latte tiepido o caffè, nei quali farete sciogliere un po’ di crema di marroni. Assemblate, completando con una ganache di cioccolato fondente miscelata a crema di marroni… uno spettacolo!

Torta di castagne e pere

torta castagne e pere

La torta di pere e castagne di Sweet Pic è fenomenale a mio parere, perché bilancia il frutto e la farina di castagne: il risultato è una torta non troppo dolce ma che si inumidisce e addolcisce nel momento in cui incontri la pera intera al centro. Semplice e d’effetto.

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Questo 2020 non vuole proprio mollare al presa, e io mi ritrovo qui a scrivere a poche ore dall’annuncio delle nuove restrizione, incerta su cosa e come comunicare. Ho pensato un bel po’ se pubblicare questo articolo, e ho deciso per il sì: il 31 ottobre può essere ancora divertente – seppur modesto e solingo. Come? Ad esempio seguendo i miei consigli su come fare la zucca di Halloween.

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Quale zucca scelgo?

zucca halloween lucine

L’ideale sarebbe usare le classiche zucche tonde e arancioni che vendono proprio per questo scopo, ma potete scegliere anche le Hokkaido (buonissime da mangiare) e le Delica – le quali, anche se hanno scorza verde, possono essere dipinte.

Svuotatela

Qualunque sia la zucca, dovete svuotarla. Iniziate rimuovendo la calotta con il picciolo (tenetela, non buttatela via), ed estraete a mano tutti i semi e i filamenti. Poi, se necessario, intagliate anche la polpa in eccesso usando un cucchiaio da minestra. tamponate per bene la zucca interna, usando abbondante carta assorbente.

Usate stencil anche fai-da-te

Esistono in commercio stencil a tema, che basta intagliare sulla zucca. ecco, potete farli a casa usando un cartoncino sottile e disegnando la figura o scritta che preferite. In alternativa disegnate direttamente sulla zucca, usando una matita e senza calcare troppo.

Strumenti del mestiere

Ecco alcuni ulteriori consigli in più per potervi organizzare al meglio.

Coltellino o bisturi

c’è chi usa un coltellino da frutta e chi usa addirittura un bisturi: l’importante è che intagliate con cautela e con uno strumento dalla lama piccola, appuntita e affilata.

Cera/spray fissante

Per far durare la zucca più a lungo, c’è chi riveste di cera le pareti interne. Una soluzione tuttavia un po’ scomoda: provate con gli spray fissanti, gli stessi che si usa nebulizzare sui fiori.

Candele o lucine

Che meraviglia l’effetto di un lumino acceso che rende poi spettrale al buio la zucca di halloween! ecco, l’alternativa è mettere nella zucca le lucine natalizie! L’effetto sarà ancora stupendo.

Alcune idee dal web

zucca halloween spider

Ecco alcune idee per una zucca di Halloween spettacolare, da decorazioni classiche a eleganti in stile martha Stewart, a zucche super originali.

Spider

Una suggestione davvero spettrale, e al contempo diversa dal solito. che ne dite? Vale anche per altri insetti o animali: serpenti ad esempio, o pipistrelli.

Non intagliate ma dipinte

Se non avete tempo di svuotare e intagliare una zucca, pensate a dipingerla e basta!

La zucca ubriaca

zucca halloween ubriaca

L’alternativa buffona e comica per chi non vuol prendere troppo sul serio questa ricorrenza.

Meravigliose lanterne

zucca halloween lanterna

Che ne dite di trasformare le zucche in eleganti pizzi utili come lanterne? Bellissimo suggerimento da southernliving.

Non so se preferiate il caldo il freddo, ma in ogni caso dovete ammettere che concludere una giornata autunnale con una bella crema o vellutata è un sogno. Ti accoccoli al focolare, con i vestiti comodi, il quattro zampe accanto, un rilassante buio fuori, e una densa e corposa pietanza davanti. Che meraviglia, no? Ecco le mie idee per vellutate al top!

Contents

Primo consiglio: differenziare crema e vellutata

vellutata filo olio

Creme e vellutate, a prescindere dall’ortaggio con cui le fate, sono spesso confuse una con l’altra ma sono due preparazioni molto diverse. La crema è semplicemente una purea di ortaggi condita e addensata sul fuoco, mentre la vellutata è tale solo prevedendo una parte grassa nella ricetta: panna perlopiù, o latte, o ancora un formaggio spalmabile. Se dovete decidere per un menu speciale, quindi, state attenti a questa distinzione e farete una bellissima figura.

Non patate, ma patate dolci

vellutata patate

Certo, la vellutata di patate è sicuramente una delle migliori che si possa fare: densa e avvolgente, dal sapore delicato che ben si sposa con moltissimi ingredienti. Per cambiare un po’, tuttavia, potreste scegliere le patate dolci (dette anche “batate” o “patate americane”): hanno un intenso color arancione, e il loro sapore ricorda quello della zucca, pur mantenendo i vantaggi della patata classica.

Abbinamenti e spezie

La vellutata di patate dolci si abbina molto bene con sapori forti e speziati, a contrasto con la dolcezza. Ecco qualche esempio:

  • bacon o pancetta: sapidissimi, croccanti, con buona percentuale di grasso… da leccarsi i baffi;
  • legumi: i ceci soprattutto, potete frullarli insieme al resto oppure aggiungerli interi;
  • paprika affumicata e cannella: ebbene, sono entrambe spezie molto intense, e un pizzico di una o dell’altra daranno una marcia in più alla pietanza;
  • rosmarino, timo, aglio: ecco gli aromi perfetti per condire un soffritto o una salsa dedicati alla vellutata di patate dolci

Zucchine? Si, ma vi svelo un trucco

vellutata zucchine

Una delle ricette più cercate è la vellutata di zucchine – ormai queste si trovano tutto l’anno, ma fa molta differenza aspettare la primavera e usare le zucchine di stagione, piccole e dolci. Se volete farla, allora c’è un segreto che voglio svelarvi: non usate tutto, bensì solo la parte esterna della zucchina. Escludete, quindi, il centro di semi, così non risulterà acquosa e il colore sarà verde intenso.

Olio a crudo

olio vellutata

Sembrerà banale, ma la conclusione migliore che potete concedere a una vellutata già fatta bene, è il filo d’olio a crudo un attimo prima di servirla. ne basta un goccio, che sia però di qualità oppure un buon olio aromatizzato.

La vellutata per eccellenza: vichyssoise

La vichyssoise non è una semplice vellutata, ma una la vellutata per eccellenza. Molto particolare e con una ricetta ben precisa, è delicata e a base di porri e patate… ed è servita fredda, proprio come il gazpacho (anche se questo prevede ghiaccio addirittura).

Non stiamo a elencare tutte le tipologie di vellutate che esistono, perché ci vorrebbe un ricettario intero. Ma possiamo cominciare così: qual è la vostra preferita, quella che non può mancare mai a casa vostra? La mia è quella di asparagi e gamberi… ma anche quella di castagne è una bontà!

 

L’uva è un frutto antichissimo, consumato e coltivato da tempi immemori e protagonista di molti miti e racconti che si perdono nel tempo. Ne è un esempio quella di Esopo, sulla volpe e l’uva: la volpe non riesce ad arrivare al grappolo, e rinuncia con la scusa che
questo sia acerbo. Noi non vogliamo fare la sua fine, giusto? Ecco allora le migliori ricette con lei come protagonista, semplici e originali, per esaltare questa prelibatezza settembrina.
Primi piatti, lievitati, antipasti, dessert… l’uva è davvero versatile e – come moltissimi altri frutti, del resto – si sposa a meraviglia anche con pietanze salate. Lasciatevi ispirare, e assaggiate! Fidatevi della vostra Giulia!

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Focaccia con uva fragola

La focaccia con uva, chiamata in dialetto toscano “ciaccia” con uva, è una prelibatezza a metà tra un pane, una focaccia e una torta: l’impasto solitamente è soffice ma corposo, con tanta uva nel mezzo e in superficie.
La variante più apprezzata prevede una fragola, la conoscete? Chiamata anche “uva americana”, proviene appunto dall’America e da li è stata importata nell’Ottocento. La sua stagionalità è di un mesetto, e ha un profumo e dolcezza molto intensi, come suggerisce il nome. Vi suggerisco la ricetta di Chiara, da bocconciniqb.com , che ne fa una versione integrale e con zucchero di canna.

Dolcetti all’uva

 

Guardando qua e la, sfogliando molte pagine sul web, mi sono imbattuta in questo snack meravigliosamente attraente: flamboesa propone dei dolcetti morbidi, a base di latte condensato e che nascondono nel cuore un acino d’uva intero e seedless (senza semi).
Un po’ come una versione portoghese dei mochi giapponesi alla frutta. Ecco la sua ricetta, tradotta:

  •  2 lattine di latte condensato
  • 6 cucchiai di latte intero
  •  1 pizzico di sale
  • Colorante verde in gel
  • Uva senza semi

In un pentolino mettete latte, latte condensato, sale e pochissimo colorante. Fate scaldare a fuoco lento fino a far addensare il composto e a quando non si stacca dal fondo.
Travasatelo su un vassoio imburrato e copritelo con pellicola. Lasciate raffreddare almeno 30 minuti. Modellate poi delle noci di impasto e mettete al centro un acino d’uva. Ottenete una forma tonda.

Uva in insalata

L’uva – soprattutto quella rossa e quella verde – è incredibilmente buona nell’insalata: bastano pochi acini tagliate a metà, qualche noce, un condimento leggero con aceto balsamico e avrete trasformato completamente la solita insalata di contorno.

“Torta” salata con uva – da cerimonia

Questa è la mia “ricetta” preferita… o meglio, idea più che ricetta. Si tratta di una trovata geniale per cerimonie, buffet o matrimoni alternativi: una torta a strati, in cui ogni strato è una forma intera di formaggio. A decorare, al posto dei fiori o della frutta canonica, uva, fichi, foglie di vite, rosmarino. Io la trovo incantevole, e geniale. Voi cosa ne pensate?

Pane e uva

A colazione è necessario trovare sempre la giusta carica, ma con gusto. Altrimenti, poi rimane di fondo il malumore per tutta la giornata. Allora vi propongo una bella fetta di pane integrale o ai 5 cereali, tostato, un velo di yogurt greco, miele, e acini d’uva in superficie.
C’è tutto: zuccheri, carboidrati, proteine… ma soprattutto, c’è tanta bontà.

Anche versione salata, per un brunch

Lo stesso concetto può essere applicato per una colazione salata oppure un brunch: pane tostato, un velo di formaggio spalmabile o di gorgonzola, acini d’uva. Conquisterete tutti.

Crostata con uva

Mi sono innamorata delle crostate di frutta ormai decadi fa, ma devo ammettere che alla lunga stufano e non sempre la sceglierei al banco di pasticceria… ma se mi trovassi davanti una crostata con uva, quella la prenderei eccome! Frolla, crema, acini disposti geometricamente, poco zucchero a velo a completare. Semplice, freschissima, bella, elegante. Ecco la versione di myrossofragola !

Uva sotto spirito

Se qualche vicino o parente vi ha ricoperti di uva che non potreste né mangiarla né cucinarla in una vita intera, allora… conservatela sotto spirito. La grappa è perfetta, e se seguite i consigli di mentaecioccolato non sbaglierete.
Dai, ditemi la verità: vi state già organizzando per fare scorta e provarle tutte? Raccontatemi se avete altre ricette in mente, o della vostra tradizione: vi aspetto anche sui miei social!

Ho la fortuna di avere intorno a casa tanta natura, e non sono nuova alle castagnate autunnali: lunghe passeggiate nel silenzio, con quel profumo di freddo e legno nell’aria, sperando di incontrare ricci pieni di castagne. Questi frutti autunnali sono incredibilmente versatili e deliziosi – anche se, ahimè, altrettanto calorici – e possono far parte sia di ricette dolci sia di ricette salate.

Provo a suggerirvi un po’ di idee con le castagne, ispirandomi non solo alle più celebri ma anche a quelle che vorrei trovarmi io stessa nel piatto ogni giorno! Ormai mi conoscete da molti anni e sapete bene che sono una golosa, ecco perché ho selezionato bontà per ogni momento della giornata, da colazione al pranzo, dal contorno al dessert.

castagne frutta autunno

Per queste ricette avrete bisogno di castagne fresche (o congelate) ma già pulite, o delle castagne cotte che vendono nei supermercati, e della farina di castagne (che è naturalmente dolce nonché priva di glutine).

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Muffin castagne e cioccolato

Usare la farina di castagne – anche insieme ad altre farine, come quella integrale – in un dolce da forno come il muffin è un”idea fantastica: permette di usare meno zucchero, rende l’impasto più compatto e profumato, si cambia un po’ dal solito. Le castagne sono magnifiche insieme a cioccolato fondente e cioccolato bianco, quindi a voi la scelta se arricchire l’impasto con gocce, scaglie oppure una glassa in superficie.

Frollini senza glutine

Tanto con la farina di castagne quanto con la purea di castagne potete fare dei biscotti completamente privi di glutine. Come? Lavorate con poca farina di riso, della ricotta o albume, poco zucchero, burro oppure olio fino a ottenere un composto lavorabile: la “frolla” è pronta per trasformarsi in biscotti!

Pasta fresca con farina di castagne

Avete mai assaggiato la pasta fresca fatta con farina di castagne? Fenomenale, anche perché – da cotta – ha bisogno di pochissimo condimento in quanto già fantastica così in purezza. Per farla, nel formato che preferite (dai tortelli alle tagliatelle), usate 3 parti di farina di grano e 2 di farina integrale, mixate con acqua e sale e lavorate poi per stenderla.

Castagnaccio

Uh che bontà questo dolce che non è proprio un dessert! Viene dalla Toscana, anche se è tipico anche in altre zone italiane come ad esempio brescia, è adatto a chi segue un’alimentazione vegana e anche a chi ha intolleranze a glutine, lievito, lattosio e uova… sì, perché gli ingredienti per farlo sono pochissimi: farina di castagne di ottima qualità, acqua, olio extravergine di oliva di ottima qualità, uvetta, pinoli, rosmarino. Tutto qui, per un procedimento semplicissimo. Il risultato è un dolce basso, umido e compatto, quasi cremoso, che spesso accompagna anche gli antipasti salati.

Crostata di mele e castagne

Aggiungendo un po’ di farina di castagne alla solita pasta frolla otterrete una crostata del tutto nuova: un nuovo colore e un nuovo sapore, che si abbina particolarmente alle mele. Il tocco finale? Qualche ago di rosmarino, oppure nocciole, o amaretti sbriciolati.

Crema di castagne

Con le castagne già cotte, oppure lessando nel latte quelle fresche, potete ottenere una purea/crema base da gustare in purezza, spalmare sul pane oppure aggiungere alla crema pasticciera. In alternativa, montate la panna e, prima che si rassodi del tutto, unite anche la crema di castagne: eccovi una “mouse” velocissima.

Castagne e patate arrosto

Insieme all’arrosto – che sia di vitello, pollo o maiale – non stanno a meraviglia solamente le patate. Aggiungete un tocco autunnale: zucca a pezzetti, prugne secche, mele… e castagne!

Mont Blanc

Questo dessert, tra i più eleganti al mondo, ha come protagonista una montagna di purea di casatgne spremuta in una geometria avvolgente e da acquolina. Lo avete mai fatto?

Crepes con farina di castagne (dolci o salate)

Se adorate le crepes quanto me, allora so che siete sempre alla ricerca di alternative… e ne avete trovata una. Anzi, due: la farina di castagne può essere aggiunta all’impasto delle crepes, e dare risultati perfetti tanto per il dolce quanto per il salato. Ecco cosa intendo:

  • Crepes dolci: da condire con creme, cioccolati, frutta, miele, frutta fresca e secca;
  • Crepes salate: da condire con formaggi anche stagionati

Sono molto curiosa: da quale partireste voi? Oppure, ditemi: mi sono scordata di qualche ricetta che assolutamente dovrebbe far parte della lista? nel caso, contattatemi!

Siamo a ottobre e voglio fare una bella panoramica insieme a voi sulla frutta autunnale: colori e sapori nuovi, frutti spesso più calorici e nutrienti per far fronte al gelo, polpe corpose, ricette dalle note decisamente più intense e calde. Io sono pronta, voi?

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Melagrane

melagrana frutta autunno

La melagrana – chiamata erroneamente “melograno”, che tuttavia sta a indicare tutta la pianta, un po’ come chiamare ciliegio le singole ciliegie – è un frutto amato da molti punti di vista: l’arte lo raffigura da secoli come simbolo esoterico e dai molteplici significati, la medicina e la cosmesi ricorrono molto spesso alle sue proprietà antiossidanti e vitaminiche (A, K, C), l’arte culinaria lo usa tanto per i dessert quanto per le pietanze salate come risotti, farciture di pasta, arrosti. Gli arilli della melagrana (i chicchi interni) sono l’unica parte commestibile e scoppiano in bocca in un’esplosione succosa e dolcissima. Da provare a colazione o dopo un intenso allenamento.

Pere

Come la melagrana, anche la pera è di stagione e anche lei si presta per dolci, primi e secondi piatti: sta bene con i formaggi (conoscete il famoso detto, no?), con la carne bianca, nei dessert è spettacolare insieme a caramello e cioccolato. Le pere ottombrine da provare sono le Kaiser, le Abate, la Nobile emiliana. Comunque, detto fatto: ecco la mia ricetta preferita con pere e gorgonzola.

Cachi

Ah che bontà incompresa il caco! Sì, perché o lo ami o lo odi: la buccia è edibile e l’interno è viscoso e filamentoso, con “petali” spessi e carnosi. Il sapore è dolcissimo, ma con note uniche e particolari. Il cacchi arriva dalla Cina, dove è da sempre consumato ma anche usato come panacea per molti mali: aiuta l’intestino, ha poteri energizzanti, aiuta il fegato, è antiossidante e ricco di vitamine (sarà per questo che il cachi è chiamato “Albero dalle sette virtù”). Vi propongo una ricetta che vi farà innamorare: la mia confettura di cachi e caramello.

Kiwi

kiwi frutta autunno

Il kiwi è uno dei frutti preferiti da dietologi e nutrizionisti: poche calorie, leggero, estremamente vitaminico, tante fibre e folati, un portento per intestino (se consumate kiwi molto maturi) e sistema immunitario.

Mele

So bene che ormai le mele sono reperibili tutto l’anno, ma se dobbiamo rispettare la natura allora sappiate che ci sono specifiche varietà di mele invernali (se ci pensate, anche le zucchine sarebbero solo primaverili e anche l’ananas sarebbe prerogativa invernale e non estiva): Golden Delicious, Stark, Granny Smith, Fuji e Renetta. Quest’ultima varietà, la renetta, è perfetta per fare dolci in quanto compatta e asciutta. Se vi va, ho tante ricette con le mele… date pure un’occhiata!

Castagne

castagne frutta autunno

Un frutto estremamente nutriente, molto calorico, farinoso ma in maniera piacevolissima, che sta benissimo accanto alle patate in un arrosto ripieno. Nei dolci è perfetto con meringa, nocciole, cioccolato, caffè. Non tutti sanno che è uno dei frutti più antichi, la sua coltivazione risale agli albori dell’agricoltura e in Italia è molto diffuso, soprattutto in Piemonte e Toscana. Da non confondere con i marroni!

Allora, vi ho convinti a fare un salto al mercato e fare scorta di queste bontà? Mi raccomando: leggete bene le etichette e la provenienza, e date precedenza alla produzione locale, e se volete estrema comodità tutti su Mangiare di Stagione: inserendo il codice GIULIA in fase di checkout, avrete la consegna, di qualsiasi importo gratuita!

 

 

 

Se vi piace fare in casa conserve e confetture, allora preparatevi perché ho molte idee per voi! Settembre è arrivato, ma abbiamo ancora davanti le ultime settimane di caldo, anche se – almeno qui dove sono io – sembrano un po’ un miraggio e l’autunno avanza frettoloso. 

Quindi, per aggrapparci il più possibile ai mesi estivi e ricordarceli vividamente fino al prossimo anno, la cucina ci viene in soccorso con la possibilità di conservare tutto. Le confetture (ovvero marmellate di frutta ad eccezione degli agrumi, con i quali si fa la marmellata) sono la soluzione perfetta

Venite insieme a me a fare scorta di: pesche, anguria, fichi, uva fragola, frutti di bosco… e procuratevi tanti vasetti di vetro ben sterilizzati (fatti bollire, tappi e guarnizioni comprese, e fatti asciugare in forno) perché si comincia!

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Confettura di anguria 

L’anguria non è buonissima solamente a morsi, ma anche spalmata su una bella fetta di pane di grano duro! Se conoscete il celebre dessert siciliano, il gelo d’anguria – una sorta di budino con questo frutto come protagonista assoluto – allora sarete curiosi anche sulla confettura di anguria. 

 

Vi serviranno:

  • 600 g di polpa di anguria priva di semi
  • 220 g di zucchero semolato
  • 1 mela (ricchissima di pectina)
  • 1 limone (anche lui ricco di pectina)

La sostanza, in questa ricetta, è data dalla polpa di mela, che contribuisce a dare struttura. Quindi, frullate l’anguria per ottenere una purea, setacciatela e unite il succo di limone. Tagliate la mela a tocchetti e unite tutto in una pentola, con lo zucchero. Cuocete a fuoco lento fino ad ammorbidire del tutto la mela, quindi frullate e continuate la cottura fino alla consistenza desiderata. Per capire se è pronta, dopo non meno di mezzora sul fuoco potreste fare la prova “piattino”: versate un cucchiaino di confettura su un piattino, inclinatelo e osservate se rimane stabile o cola via. Se cola, continuate la cottura, altrimenti è pronta. 

Confettura di scorza di anguria 

Qui, amici miei, si deve buttare via il meno possibile e riciclare quanti più alimenti si riesce. Anche in questo caso è possibile farlo: usate le bucce dell’anguria appena tagliata per trasformare anche queste in una confettura deliziosa. 

Se rimuovete la parte verde più superficiale delle bucce scartate, e tenete invece la parte bianca che sa un po’ di cetriolo, potrete fare una confettura molto buona. Tagliate quindi la parte bianca a dadini per ottenere 1,2-1,5 kg di polpa, mettete in una pentola dai bordi alti, aggiungete la polpa di 1 mela anche in questo caso, la scorza di 2 limoni (scegliete voi se grattugiarla oppure tagliarla a fette, per poi rimuoverla) e il loro succo. 

Aggiungete 2 bicchieri di acqua e 450 g di zucchero di canna. Vaniglia e/o cannella in stecche se volete. Fate cuocere a fuoco lento fino ad ammorbidire la frutta del tutto. Eliminate eventuali spezie e frullate, rimettete sul fuoco e procedete come al punto precedente. 

Confettura di pesche e vaniglia 

Usare le pesche – magari quelle troppo mature o che sono li nel porta frutta già da un po’ – per farne una confettura è un classico… e chi sono io per non proporvi la mia versione? Con tanta vaniglia profumata! Potete usare le pesche che preferite, tenendo conto che alcune varietà sono più fibrose e acquose di altre e dovrete regolarvi forse un pochino con quantità di acqua e tempi di cottura. 

Vi serviranno:

  • 1 kg di pesche intere
  • 250 g di zucchero
  • 1 limone scorza e succo

Sbucciate le pesche, rimuovete il nocciolo e tagliatele a pezzetti. Mettetele in una pentola insieme a succo e scorza di limone, zucchero e aromi se volete (zenzero fresco, anice stellato, vaniglia, cardamomo, cannella…). Fate cuocere a fuoco lento fino al disfarsi del frutto. Potete decidere in base ai vostri gusti se frullare tutto oppure lasciare i pezzi. Proseguite la cottura per almeno un’ora fino a fare la prova “piattino”. 

Confettura di fichi 

I fichi sono gli ultimi dell’estate e i primi dell’autunno: sapore fresco che ti riporta al mare, colore che ti mettono già nel mood di ottobre. Io li adoro per questo motivo, perché sanno renderci più dolce il passaggio di stagione. A me la confettura di fichi piace liscia, senza ulteriori aromi, ma voi potete usare cannella o vaniglia. 

Vi serviranno:

  • 1 kg abbondante di fichi
  • 450 g di zucchero di canna
  • 1 limone scorza e poco succo
  • Mezzo bicchiere di acqua

Il procedimento si ripete simile anche in questo caso: frutta a pezzi insieme agli altri ingredienti, cottura lenta e poi frullare (oppure no), lasciar sobbollire almeno per un’ora.

Confettura di uva fragola 

Da fine agosto a fine settembre è tempo di vendemmia precoce, di una tipologia di uva che si trova solamente in questo periodo: l’uva fragola. Chiamata anche uva americana, ha un sapore particolare e un colore intenso, ed è impiegata volentieri nei dolci: la ciaccia (focaccia toscana) con l0’uva, i sugoli ovvero budini cremosi fatti con amido e uva e, appunto, la confettura. Se la trovate, fatene scorta. 

Vi serviranno:

  • 1 kg di uva fragola
  • 600 g di zucchero di canna
  • 1 mela
  • Mezzo bicchiere di acqua

Lavate bene l’uva e mettetela in cottura senza schiacciarla, insieme alla polpa della mela e al resto. Una volta cotta per qualche minuto potete setacciarla per eliminare i semi, per poi rimetterla sul fuoco e continuare come descritto negli altri esempi. 

**

Confettura di frutti di bosco misti 

I frutti di bosco maturano proprio in queste settimane ed è facilissimo trovarli sia al supermercato sia spontanei in arbusti o boschi. Io suggerisco frutti misti come lamponi, more, mirtilli e ribes, ma potete scegliere il vostro preferito tra questi e fare una confettura mono gusto. 

Vi serviranno:

  • 1 kg di frutti di bosco misti o singoli
  • 850 g di zucchero
  • Mezza mela

Frullate i frutti di bosco (lasciandone semmai qualcuno intero, a vostra scelta) e filtrate per eliminare i semi. Cuocete la purea insieme agli altri ingredienti e aromatizzate se volete con vaniglia o limone. Procedete poi come descritto sopra. 

Tutte le confetture, poi, sono da versare bollenti nei vasetti sterilizzati. Chiudete poi bene i vasetti e, ancora bollenti, capovolgeteli a testa in giù e lasciateli raffreddare così – per ore e a temperatura ambiente): devono formare il sottovuoto, ovvero la costrizione del tappo, che non deve più fare “click” se premete il dito sopra. Attenti perché questa cosa è fondamentale: se non ci fosse il sottovuoto, mettete a bollire il vasetto pieno e ben chiuso. 

Spero tanto di avervi stuzzicato la voglia di fare e mettervi ai fornelli: in poche ore potreste riempire la dispensa di tanta dolcezza, di tanta estate, di tanto colore.

 

 

Il mio fornitore ufficiale di frutta e verdura di stagione, ormai da qualche tempo è Mangiare di Stagione, inserendo il codice GIULIA in fase di checkout,avrai la consegna, di qualsiasi importo gratuita!

 

In queste settimane c’è stato un vero e proprio boom di post che pubblicizzavano contenuti e siti legati al tema dei bitcoin.
Questi post partivano da account realmente esistenti, ma in modo completamente indipendente dalla volontà dell’autore che spesso era completamente estraneo e ignaro dei contenuti da lui pubblicati.
Spesso i post venivano pubblicati su gruppi, oppure sul proprio diario taggando 50 persone.
Insomma una vera e propria operazione pubblicitaria fatta in modo non proprio trasparentissimo…
Perchè può capitare ciò?
Perchè spesso si concede l’accesso ad app, giochi, siti di terze parti, non troppo trasparenti, concedendo la possibilità di accedere a Facebook per la registrazione con tutta una serie di ulteriori concessioni ed autorizzazioni particolari.
L’invito è ovviamente a NON cliccare MAI “accetta accetta accetta” a cuor leggero, leggete sempre con un pizzico di spirito critico e ricordate questa cosa:
una cosa su internet, da parte di un’azienda, se è gratis, è perchè il compenso siete in qualche modo voi o i vostri dati
Partendo da questa base, andiamo a vedere però come provare a limitare i danni.
 

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Disattivando l’integrazione di Facebook con app, giochi e siti web, rimuoverai le app o i giochi a cui hai effettuato l’accesso tramite Facebook. Tutti i post delle app o dei giochi saranno rimossi dal tuo diario e non potrai più accedere ad app, giochi e siti tramite Facebook. Potresti anche perdere alcune informazioni (ad es. luoghi preferiti, record) che non potrai recuperare.
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Come sempre, spero vi sia utile, tutte queste informazioni, le trovate ovviamente nella sezione HELP di Facebook.
 
Ovviamente, potete suggerire questo contenuto all’amico che vi ha taggato in 87 post o che vi ha mandato inconsapevolmente messaggi privati per spiegarvi di un nuovo trucco miracoloso per diventare miliardari!
Eccomi qui con qualche aggiornamento social nato in casa Facebook proprio in tempi di Covid per supportare i business local.
Vi segnalo che Facebook ha “nuovi sviluppi” per l’Influencer marketing, cioè tutte quelle attività realizzate con il supporto di testimonial, blogger, influencer, creatori di contenuti, che in qualche modo parlano di un’attività, di un prodotto, di un evento, di un servizio.
Solitamente queste attività vengono svolte dai creator in cambio di un compenso concordato oppure con un cambio merce/servizi congruo (con congruo intendo non 3 pacchi di farina a fronte di 89 ricette).
Ad oggi è possibile che autonomamente influencer/blogge ecc ecc si attivino per supportare attività o produttori ai quali sono legati personalmente creando dei contenuti in partnership, senza alcun compenso e senza cambio merce.
 
Attenzione: qualora si collabori con blogger e influencer, ci sono delle regoline da rispettare affinchè la collaborazione sia corretta nei confronti dei follower che devono sapere senza alcun dubbio che si trovano a leggere un post non spontaneo, ma frutto di un accordo commerciale (anche fosse solo un cambio merce!), io ne ho parlato qui , ma vi consiglio anche una sbirciatina sul sito di Alessandro Vercellotti, l’avvocato del digitale.
Ci sarà quindi un simbolino nuovo che avviserà gli utenti di questa partnership senza compenso (ultimo pulsante della foto qui sotto), mentre il primo pulsante della foto qui sotto e relativo simbolo, serviranno ogni qualvolta dietro al quel post c’è un accordo commerciale tra le parti.
Cosa succede se un influencer con la sua pagina (non si può fare con i profili personali!), decide di supportare la pagina di un’attività (anche in questo caso non si può fare con i profili personali)?
Pubblicato il post, l’attività riceverà una notificaxxxx ti ha taggato in un post promozionale non retribuito. Un creator ha pubblicato contenuti promozionali non retribuiti per supportare la tua azienda. Puoi visualizzare le metriche sulle prestazioni per il post e metterlo in evidenza con le inserzioni in Brand Collabs Manager.
Aprendo la notifica, Facebook ci manderà nel nuovissimo strumento Collabs Manager, dove troveremo il post.
A questo punto potremo approvare il creator e consentirgli di taggarci come partner non commerciale, in questo e nei suoi futuri post.
Abbiamo accesso alle statistiche di quel post, ossia possiamo vedere un po’ di numeri, non solo like e commenti, ma anche la tipologia di pubblico raggiunto: età, sesso, luogo oltre ai dati di copertura, impression e interazioni.
Non solo: sarà possibile promuovere il post dell’influencer in modo che raggiunga il nostro pubblico specifico!
Qui vi mostro il mio primo post, realizzato poco prima di scrivere questo articolo.
Lo aggiornerò con le metriche della pagina che ho taggato come partner non commerciale, la Cartolibreria Labussandri della mi amica Katia!
 
Che dite, lo utilizzerete?

Avete presente la storiella della cicala e della formica? Ecco! Nelle prossime righe vedremo una perfetta applicazione pratica: stiamo per realizzare un preparato per il risotto agli asparagi che si conserverà almeno fino a Natale, sì, potete pensare di portarvi già avanti con i regalini.

Per realizzare questo preparato avremo bisogno di un essiccatore, io utilizzo quello di Vitality4Life modello Savana, che presento su QVC, per cui calcolate che le mie indicazioni sono tarate su questo.

Altra cosa fondamentale sono dei barattoli di vetro, precedentemente sterilizzati e che tengano al riparo dall’umidità il nostro preparato

Avete tutto?

Procediamo!

Ingredienti

  • 250 g asparagi freschi
  • 200 g riso carnaroli
  • sale, pepe

Procedimento

Per prima cosa mondate gli asparagi, lavateli bene sotto l’acqua e privateli dell’ultima parte a contatto con il terreno.

Rimuovete le punte e lasciatele intere.

Tagliate la parte legnosa e tenetela in disparte.

Tagliate a rondelle il resto del gambo.

Essiccate sul vassoio utilizzando la retina o il foglio per non far cadere i pezzetti sul fondo, a 50°C per 6 ore.

Quando la parte legnosa sarà completamente essiccata, rendetela polvere con un mixer o tritatutto.

In un barattolo unite il riso, il sale, i gambi e le punte degli asparagi e la polvere dei gambi.

Se vi piace un sapore più intenso, potete aggiungere anche la polvere del preparato di soffritto che vi spiegherò a brevissimo!

Inserite tutto nei barattoli di vetro e conservate al riparo da umidità per tutto il tempo necessario.

Volendo potete anche prepararvi delle etichette graziose o utilizzare pennarelli per il vetro per decorare i vostri barattoli di risotto express!

E per cucinare il preparato di risotto agli asparagi?

Semplicissimo!
Procedete con il metodo classico! Se avete aggiunto anche il preparato per il soffritto, potete utilizzare solo acqua e sfumare con vino bianco, mentre se non avete aggiunto, potete fare un brodo vegetale per dar più sapore!

Attenzione al sale: se lo aggiungete nel preparato e mantecate poi con Grana Padano o Parmigiano, vi consiglio di non esagerare in cottura!

 

Il consiglio in più: a me il risotto con gli asparagi piace tantissimo con formaggi come taleggio o gorgonzola, ma anche con un crumble di pancetta piacentina DOP che conferisce un pizzico di croccantezza e sapidità al piatto!

Contents

Facebook Shops: aiutare le piccole imprese a vendere online

Lo scopo di Facebook, da sempre, è stato connettere le persone a ciò che amano: amici e famiglia, ma anche prodotti, aziende, marchi, squadre sportive, beniamini delle serie TV, …

 

Facebook è stato fin da subito utilizzato per vendere le proprie cose alla propria rete di contatti (dai vestitini dismessi dai figli, all’auto usata), fino alla nascita di Marketplace che ha permesso di connettere domanda e offerta anche tra sconosciuti. Sono state proprio le persone con i loro comportamenti (quindi noi utenti) a suggerire  Facebook la funzione di “social commerce” presentata ieri.

L’idea è offrire agli utenti Facebook l’esperienza dello shopping online, aiutando le piccole imprese ad adattarsi al mondo che è cambiato così velocemente: non tutti i negozi di quartiere hanno un sito, men che meno un ecommerce, visto che la barriera economica ha sempre avuto un forte impatto deterrente (nonostante sia un potentissimo mezzo di vendita).

Proprio per venire incontro a questo momento di difficoltà che soprattutto le piccole attività stanno accusando con i negozi chiusi, e rendere di fatto accessibile a tutti la possibilità di vendere online, ieri Facebook ha presentato Facebook Shops, i negozi di Facebook per le imprese locali.

 

Facebook Shops: di cosa si tratta?

Con “I negozi di Facebook”, si permette alle aziende di creare in modo semplice il proprio negozio online, in modo che i clienti possano accedervi indifferentemente sia su Facebook, sia su Instagram (ricordo che entrambi i social sono di proprietà dello stesso Facebook, insieme a WhatsApp, Messenger e notizia di pochi giorni fa, anche di Giphy). Creare un negozio su Facebook, è gratuito: gratuito non significa che si faccia con uno schiocco di dita. Sono ovviamente necessari il tempo per farlo, per prepararsi tutto il materiale prima (foto + testi) e un minimo di competenze e studio sia della piattaforma, sia della strategia di vendita e di presentazione dei prodotti, così come la disponibilità a stare effettivamente dietro all’eventuale domanda che ne potrebbe nascere: domande a cui rispondere, ordini da preparare, clienti da gestire in remoto, eventuali resi, tutta la parte di customer care (care in inglese significa CURA, e l’ho usato di proposito al posto di service, che è servizio), la possibilità di creare e gestire di fatto una mini logistica.

Laptop view of Commerce Manager

Si potrà personalizzare l’aspetto del negozio con un’immagine di copertina e colori che richiamano quelli del vostro brand: ciò significa che qualsiasi venditore, indipendentemente dalle dimensioni o dal budget, indipendentemente dal fatto che abbia o meno un ecommerce, può portare la propria attività online e connettersi con i clienti ovunque e in ogni momento della giornata, anche quando il negozio fisico è chiuso (ricordate la customer care di cui ho parlato prima: le persone stanno sui social nel tempo libero, quindi principalmente quando il vostro negozio è chiuso).

Screenshots of viewing a Shop on Instagram

Dove si troveranno i Negozi di Facebook?

I negozi di Facebook si troveranno sulla pagina Facebook o sull’account Instagram di ogni azienda che avrà attivato la funzione, ed ovviamente sarà possibile scoprirli attraverso le ADS, le sponsorizzate sui due social. Il negoziante potrà creare delle collezioni, inserire le varianti (di colore, o taglia), il cliente potrà sfogliare tutti i prodotti, salvare quelli che l’hanno colpito, effettuare l’ordine.

[Tutti avete una pagina Facebook ed un account aziendale di Instagram vero?]

Screenshots of viewing a Shop on Instagram

E se io, cliente, ho bisogno di aiuto?

Screenshots of messaging a business on WhatsApp

Proprio come faresti in un negozio fisico attirando l’attenzione del proprietario o del commesso, puoi chiedere il supporto del personale del negozio Facebook, che ti aiuterà tramite Facebook Messenger, Instagram DM o WhatsApp. In futuro sarà possibile fare acquisti direttamente tramite le chat di WhatsApp, Messenger o Instagram Direct.

Screenshots of messaging a business on Instagram Direct

Il primo rilascio della funzionalità avverrà a partire dal 19 maggio negli Stati Uniti, per cui non preoccupatevi se ne sentirete tanto parlare nei prossimi giorni, ma ancora non avrete la funzione attiva, non disperate: arriverà!

Ma nel frattempo potreste comunque esplorare la funzione Vetrina, che è già attiva e funzionante e vi consente di aver un catalogo prodotti anche su Instagram.

Screenshots of messaging a business on Messenger

Instagram Shop

A proposito di Instagram, sempre a partire dagli USA, verrà presentato quest’estate Instagram Shop, una sezione di Instagram dedicata agli acquisti alla quale si accede dalla Explore Page (la pagina con il simbolo della casetta che avete sulla parte inferiore sinistra del vostro telefono). Qui sarà possibile sfogliare le selezioni e le proposte dei tuoi marchi e creators preferiti, filtrare i prodotti per categorie, acquistare i prodotti presentati dagli influencer in un unico posto.

E se sei un negoziante, ovviamente potrai esser presente sulla piattaforma con i tuoi prodotti.

Screenshots of Instagram Shop

Shopping dal vivo

Diciamocelo: con le live ci siamo letteralmente fatti prendere la mano negli scorsi mesi, solo nella prima settimana di lockdown sono aumentate di oltre il 50%. Visto che ormai ci siamo abituati, potremo utilizzarle per fare acquisti.

Presto gli account business, come venditori, marchi e creators, potranno taggare i prodotti presenti sul proprio catalogo Facebook o nel proprio negozio prima di andare live, in modo che questi compaiano durante la live nella parte inferiore del video, fungendo da invito all’acquisto. Anche questa funzione è in fase di test, ci sarà da attendere.

(Creators all’ascolto, vi segnalo questo post scritto ormai 2 anni fa, in tema di collaborazioni con brand e aziende)

Praticamente sarà come fare delle vere e proprie televendite sui social.

Attenzione, però, ve lo dico subito: siamo tutti d’accordo che l’effetto Mastrota, Mondialcasa ti aspetta, il respiro del Baffo di Crema, la promozione irripetibile che termina domenica, abbiano letteralmente stufato?

Ricordate sempre che i social nascono per svagare le persone, non per vendere urlando “compra compra compra” come all’asta del pesce. Promesso?

Screenshot of Live shopping on Instagram

Programmi fedeltà Social

Potevano forse mancare le raccolte punti? Non sia mai! E allora ecco che anche il buon Mark è in fase di test per permettere alle aziende di collegare i programmi fedeltà (es. raccolta punti nel bar), al proprio account Facebook. Sarà possibile tener traccia di punti e premi e fidelizzare così i clienti, come il supermercato fa con gli ormai più che celebri punti Fragola !

Screenshots of connected loyalty programs on Facebook

I Partner

I giganti dell’ecommerce, ovviamente, sono stati coinvolti, ed infatti Facebook specifica che sta lavorando a braccetto con Shopify, BigCommerce, WooCommerce, ChannelAdvisor, CedCommerce, Cafe24, Tienda Nube e Feedonomics per fornire alle piccole imprese il supporto di cui hanno bisogno. I nomi citati sopra sono tra le principali aziende che offrono strumenti per avviare e gestire il proprio commercio online. Metterseli contro, non era di certo una gran mossa, e allora meglio collaborare!

 

Conclusioni

Sicuramente la percezione che creare il proprio store online con l’ecosistema Facebook sia gratis e semplice, è distorta.

Sappiamo che ci sono tantissimi risvolti pratici dietro a quel “semplice”, che semplici non saranno, quanto meno per i non addetti ai lavori,

Il fatto che ogni attività costruisca la propria vetrina online, significa che noi utenti rischiamo di trovarci il feed (cioè la home in cui troviamo le notizie provenienti dai gruppi e gli aggiornamenti di stato di persone o pagine che seguiamo) invaso da prodotti da acquistare, rendendo la nostra permanenza non proprio rilassante. Ve lo spiego con un esempio, il motivo per cui io non guardo tv è l’interruzione pubblicitaria, che mi distoglie dallo scopo per il quale mi sono messa sul divano, intrattenermi rilassandomi.

Altro punto è il materiale che dovrà esser presentato sui social. Le immagini dovranno essere belle, chiare, tante, curate,  professionali. Spoiler: avere un iPhone11 non farà di voi degli Oliviero Toscani.

Non sottovalutate il tempo necessario a rispondere ai clienti, prima della conclusione dell’acquisto, durante le fasi di acquisto, ed eventualmente in post vendita, tenendo bene a mente che l’esperienza di acquisto dura anche dopo il pagamento e la ricezione della merce, e che un cliente soddisfatto farà un gran bel passaparola.

Tocco anche il tasto investimenti pubblicitari. Ora che siete sui social con il vostro bel negozio, dovrete pur dirlo ai possibili clienti, e potete farlo tramite inserzioni su Facebook ed Instagram. Non fatele a caso però, buttereste solo soldi, sareste insoddisfatti, e arrabbiati con Facebook perchè “non funziona”. Scegliete bene il pubblico a cui mostrare le vostre inserzioni, per fascia di età, per sesso, per area geografica (se non spedite in tutta Italia, ad esempio), per interessi compatibili o esclusione di quelli incompatibili, …

Ovviamente la novità è così fresca, che cercherò di tener aggiornato questo post anche nei prossimi giorni

 

Con altre persone amministro un gruppo Facebook locale creato a fine febbraio, pochi giorni dopo lo scoppio dell’emergenza Covid per sostenere il territorio e la comunità di Piacenza.
“un gruppo di imprenditori, commercianti, artigiani, liberi professionisti, lavoratori e persone comuni che cercano di sostenersi reciprocamente nel più RIGOROSO rispetto dei dettami e delle restrizioni imposte sul nostro territorio.”

 

Contents

#PiacenzaNonSiFerma

Il gruppo è nato per diffondere coraggio e ottimismo, come luogo di confronto tra professionisti e commercianti, per amplificare informazioni istituzionali e smascherare le pericolose fake news che girano via social o tramite vocali whatsapp, promuovendo un atteggiamento CONSAPEVOLE ed un comportamento RESPONSABILE: “noi ci fidiamo delle istituzioni, dei medici, dei professionisti che stanno lavorando per fronteggiare questa crisi e OBBEDIAMO in modo ligio e rispettoso a tutte le prescrizioni.”

La gestione del gruppo porta via ad ognuno di noi parecchio tempo ogni giorno: moderiamo OGNI contenuto che gli oltre 13mila membri pubblicano quotidianamente, rispondiamo a messaggi e richieste che ci arrivano in privato, cerchiamo di mantenere un clima disteso e collaborativo sempre, anche su temi scottanti. Abbiamo fatto scelte che sono state contestate, chiuso alcuni post ai commenti, silenziato o bannato persone che nonostante tutto il nostro impegno e i nostri suggerimenti, continuavano a tenere “toni ” aggressivi.

L’età media dei membri è alta, over 40 e per la maggior parte sono persone residenti nella provincia di Piacenza o legate a Piacenza per motivi di lavoro o altro tipo.

In queste 6 settimane ci siamo visti costretti a dover riprendere signore e signori ultra 40enni, nonni, genitori, che offendono e insultano altri utenti del gruppo a caso o istituzioni, che non rispettano le basilari norme della civile convivenza come educazione e rispetto. Tutto questo è davvero triste.

Mai come oggi ci si rende conto di quanto sia necessario comunicare con gli altri in modo nuovo, attraverso strumenti ai quali magari ci si approccia da poco, ma che consentono democraticamente a tutti di esprimere le proprie idee e confrontarsi nell’unica pubblica piazza in cui è consentito l’accesso ad oggi: i SOCIAL.

Sono capitate più occasioni nella quali ho chiesto personalmente ai membri di cambiare toni e termini utilizzati nei commenti (credo che non ci dovrebbe nemmeno essere bisogno di dire di essere EDUCATI E RISPETTOSI degli altri a persone over 18) e nonostante le ripetute richieste alcune persone hanno continuato per la propria strada offendendo ed insultando (anche me!).
Abbiamo fornito in più occasione gli strumenti e i suggerimenti per approcciarsi in modo corretto ai social e rapportarsi in questo (o in qualsiasi altro) gruppo: a chi non ha voluto capire , abbiamo chiesto di allontanarsi e uscire, perché questo non è il posto per loro.

E con “questo”, non intendo il nostro gruppo, ma in generale intendo la società in cui sono loro malgrado inseriti: non è davvero concepibile dove riprendere persone di 60 anni e non ragazzini, che insultano, offendono e quando glielo fai notare chiedendo di ritornare nei ranghi del rispetto, iniziano a prendersela personalmente anche con te.

Ciò che scrivete sui social resta e le offese e gli insulti “via post” non sono meno gravi di quelli fatti faccia a faccia, anzi: è possibile agire legalmente.

Mi auguro davvero che i giorni extra in casa fino al 3 maggio servano a rasserenare e distendere gli animi di tutti, perché se quello che leggo è ciò che ci aspetta dal 4 maggio, mi fa veramente MOLTA PAURA la rabbia repressa che sfogate battendo con i pollici sulla tastiera del vostro smartphone…

 

Cosa fare?

Nelle scorse settimane, lunghe settimane, abbiamo provato proprio nel gruppo a dare ai commercianti un po’ di suggerimenti per continuare a lavorare trasportando la clientela fisica del negozio, online, attraverso gli strumenti digitali (gratuiti e non) che fortunatamente esistono.

Ad oggi a Piacenza e provincia:

è possibile ricevere merce a domicilio dalle piccole attività

Ci sono tantissimi negozi che, con le dovute cautele, nel rispetto delle ordinanze sono chiusi al pubblico, ma consegnano a domicilio (negozi alimentari, ristoranti/agriturismi/ambulanti/chi fa riparazioni/Farmacie/negozi al dettaglio, dai vestititi alle scarpe in poi…), significa che l’alternativa all’acquisto online dalle grandi catene e colossi esiste eccome.

Alcune attività addirittura non fanno neppure pagare le spese di consegna: la benzina ed il tempo per venire da voi, non sono gratis, e nemmeno i DPI che devono indossare mentre preparano le vostre cose e mentre ve le consegnano, ma pur di continuare a lavoricchiare si accollano questi nuovi costi e i nuovi rischi (banalmente: se sbaglino strada e arrivano in ritardo? e se mentre vengono da voi la macchina si rompe? Con i negozi aperti questo imprevisto non ci sarebbe stato)

è possibile acquistare online guidati dai commercianti nelle scelte

In caso le persone abbiano necessità di acquistare abbigliamento/ scarpe, articoli che normalmente andrebbero provati, ci si può organizzare in modo differente con la collaborazione, la disponibilità e le indicazioni dei proprietari dei negozi, in modo, ad esempio da prender le misure guidati da loro per ridurre così il rischio di cambi.Il reso dei prodotti è comunque possibile anche con queste nuove modalità di lavoro, c’è chi ha specificato sul proprio sito o social come effettuerà i cambi

Le attività più strutturate hanno ecommerce con consegna in tutta Italia attivi da tempo, da prima della pandemia, ed ora ovviamente con la chiusura dei punti vendita, consegnano anche ai localmente in città e provincia.

esiste un grande centro commerciale sempre aperto, online in cui trovi qualsiasi cosa

Con un gruppo di amici, ex colleghi e colleghi, abbiamo creato Spesa Online Italia, www.spesaonlineitalia.com proprio per dare modo ai commercianti di vendere e a tutti i cittadini di tutta Italia acquistare. abbiamo pensato che se non si poteva andare al centro commerciale fisicamente, potevamo crearne uno enorme e virtuale composto da tantissimi piccoli commercianti. Abbiamo reso questo servizio accessibile in modo gratuito per tutti. Non perché le spese di creazione e gestione di un sito non esistano, ma perché ce le siamo smezzate tutte tra noi in 4 ragazzi per offrire a TUTTI la possibilità di trovare con meno difficoltà possibile le cose necessarie per la spesa di tutti i giorni, per dar modo a chi vive lontano, di far arrivare le casse di acqua alla madre 80enne, per dar modo alla nonnina di far avere un regalino al nipotino in modo SEMPLICE.

Scegliere che persona essere

INGEGNARSI, REINVENTARSI, ADATTARSI a nuove regole dettate per la nostra salute non è facile.
No, non lo è affatto, ma attenzione, spoiler: non lo è per nessuno!

La differenza in questo mondo l’hanno sempre fatta le persone che ci hanno provato e hanno agito non quelle che si lamentano e fanno della sterile inutile polemica

Oggi più che mai è visibile che è così.

Io mi colloco tra quelli che FANNO, col sorriso e col rispetto anche per chi ha idee diverse dalle mie, perché maleducazione, offese e critiche di chi pontifica dal proprio divano senza senza alzare un sito e senza competenza alcuna, non devono mai avere la meglio.

Ciao a tutti,
Come state?

Da quando questo mostro si è impossessato della quotidianità, sui miei canali social, è cambiato un po’ tutto.
Io che son sempre quella col sorriso, un po’ sguaiata a volte, sempre la più ottimista, a volte troppo, ho messo in stand-by le mie “solite cose”, la leggerezza e spensieratezza che credo ormai da 6 anni potevate trovare qui e sui miei social.
Su Facebook conto oltre 23mila Follower: potevo forse ignorare il dolore che c’è “là fuori” e che magari ha colpito qualcuno di voi?

Mi sono chiesta “come posso io essere d’aiuto?

Da subito iniziato a condividere informazioni, a fare da amplificatore ad enti e istituzioni che fino a qualche giorno prima tutti guardavano con diffidenza (ammettete di aver messo il “SEGUI “alla pagina dell’ausl della vostra zona solo ultimamente e di non esservi persi nemmeno una diretta di Conte?) pubblicando anche su Facebook i loro post e notizie, dando risalto alle prime procedure, ai primi contatti creati ad hoc per far fronte all’emergenza, ….
Ho pensato che se fossi riuscita a far arrivare, a far capire un messaggio importante come il “restate a casa” anche solo a 4 persone di quelle 23mila, allora questo blog, quei canali social, che sono diventati il mio lavoro e la mia vita, avrebbero potuto far qualcosa di buono.

Ho scritto tanto i primi giorni, proprio qui su quei social che in tanti hanno visto sempre e solo come un gioco, magari guardandoli negativamente. Ho provato a lanciare un po’ di speranza con una staffetta INSTAGRAM per far sentire il supporto a locali e attività che a fine febbraio si stavano svuotando a suon di tag sulle instagram stories. Ho scritto ancora e ho chiamato in causa chi come me lavora nel campo della comunicazione, ne è nato un gruppo (grazie Nicola per il CLICK ) che su Facebook conta oltre 13mila persone e ha lo scopo di aiutare i commercianti con qualche consiglio di comunicazione e divulgare solo le notizie ufficiali, far capire ai cittadini che certi messaggi e catene non solo sono falsi, ma anche pericolosi.
E pian piano ho iniziato a scrivere più lì che sulle mie pagine pubbliche, moderare quel gruppo porta via davvero tanto tempo. Ho iniziato a vedere che era fondamentale ricordare alle persone di essere gentili, di imparare a scegliere cosa leggere e a cosa credere, di rispettare gli altri anche se hanno idee diverse, di rispettare istituzioni, cariche dello stato e loro decisioni, perché parafrasando Conte “del senno di poi son piene le fosse“, e di certo ora far polemica non serve a nessuno.
Ho condiviso il video di Katia a cui ho messo i sottotitoli perché tutti potessero comprendere il suo messaggio, e l’hanno visto DUE MILIONI di persone e non son più riuscita a moderare i messaggi tra cui anche quelli di chi sminuiva nonostante la verità e la malattia fossero lì davanti ai loro occhi e orecchie.
E in tutto ciò, questa cosa non passava, i numeri facevano sempre più paura, le aziende si sono fermate, l’Italia tutta si è fermata.

Mi sono chiesta di nuovo “cosa posso fare io ORA?”

E siccome, l’abbiamo capito, da soli si fa poco, insieme molto di più, con Deborah abbiamo creato Italia Smart (Facebook e Instagram) perché sono iniziate ad esserci così tante reAzioni positive a questa faccenda, che era giusto raccoglierle e raccontarle, farle conoscere a quanta più gente possibile.
con Marco abbiamo dato vita a www.spesaonlinepiacenza.it (anche su Facebook e Instagram), al quale hanno contribuito anche Deborah e Daniela per renderlo un progetto con la P maiuscola: un raccoglitore di aziende, di piccole realtà di paese che sono aperte in conformità con decreti ed ordinanze e si sono riconvertite con la vendita a domicilio o online in tutta la provincia. In poco più di qualche giorno abbiamo circa 100 attività iscritte a Piacenza, un sito tutto nuovo da lanciare grazie alla collaborazione di uno sviluppatore e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci qui.

Perché scrivo tutto questo?

Perché d’ora in avanti alternerò a questi messaggi, anche contenuti di lavoro: mi rendo conto che potrebbe sembrare inopportuno trovare qui ricette o video in cui sorrido, ma so che capirete che non voglio mancare di rispetto a nessuno di voi.
Sono consapevole di esser in parte fortunata per aver potuto portare avanti almeno qualcuno dei progetti ai quali stavamo lavorando da mesi (contando che sono saltate TUTTE le fiere e gli eventi previsti per marzo/aprile /maggio …), ma sono anche io una Partita iva che di lavorare compatibilmente con il periodo e dare voce a brand, aziende e produttori è una parte del mio lavoro, quella che vedete poi qui.
Sono anche consapevole di esser tra le persone fortunate che possono svolgere il proprio lavoro da casa, senza indossare alcun DPI, in sicurezza perché non ho necessità di contatti con altre persone che non siano tramite Skype o altro, come ho sempre fatto continuerò a scegliere i brand e le aziende con cui collaborare e ai quali accostare il mio volto e dare la mia voce, perché “avere i numeri” e “essere Influencer” è sempre stato per me un lavoro da svolgere in modo responsabile ed etico nei confronti di chi chi legge riponendo in noi fiducia e seguendo i nostri consigli. E lo è ora più che mai.

Sono certa capirete che nei prossimi giorni potrei indossare ancora questo maglioncino che amavo mettere alle fiere, ai blog tour, agli eventi e che non è mancanza di empatia, ma davvero #èperLavoro

Vi stringo tutti

Giulia

 

PS magari in questi giorni trovo pure il modo di dare una sistemata a questo sito teribbbbbbile!

in collaborazione con Vitello di Casa Vercelli

Il vitello di Casa Vercelli​ è una tradizione di famiglia iniziata oltre 60 anni fa con i fratelli Pietro e Vittorio Vercelli, commercianti di bovini da ingrasso in Italia e all’estero. Attualmente al timone dell’azienda familiare sono altri due fratelli, Alessandro e Gian Luca Vercelli che hanno voluto creare un marchio che raccontasse questa tradizione familiare e ne racchiudesse i valori.

Tutti i prodotti ​sono realizzati con carne di vitelli nati, allevati e selezionati in Italia, con garanzia di filiera certificata per poter rintracciare la provenienza della carne. Per la realizzazione di ogni “ricetta” viene scelto il taglio più adatto, la confezione migliore per garantire gusto, qualità e freschezza.

Gli h​amburger de Il Vitello di Casa Vercelli ​hanno poi un’ulteriore caratteristica molto importante: Sono gluten free, motivo per il quale ho pensato di proporre una ricetta che andasse proprio in questo senso!

La polenta è un alimento che naturalmente è senza glutine, perchè realizzata a partire dal mais che ne è privo.

Credo che possa capitare a tutti di trovarsi in una di queste situazioni in queste sere invernali:

  • polenta avanzata
  • pane per hamburger dimenticato

Eccomi quindi per darvi una proposta per una cenetta sfiziosa!

Ingredienti

  • 2 hamburger di Vitello di Vitello di Casa Vercelli
  • 150 g di farina per polenta o polenta avanzata
  • qualche fettina di bacon
  • 1 pera di Romagna IGP
  • Gorgonzola DOP
  • Polenta avanzata

Procedimento

  • Se non avete della polenta avanzata, procedete in anticipo e preparatela seguendo le indicazioni, se ne utilizzate una istantanea, ridurrete drasticamente i tempi di cottura da 40 a pochi minuti. Una volta pronta, mettetela in un contenitore stretto, ma dai bordi alti, possibilmente di dimensioni simili a quelle del diametro del nostro hamburger: ci servirà poterne ricavare dei dischi che diventeranno il nostro “pane”. Io ho utilizzato un contenitore per la conservazione di alimenti e con un coltellino ho poi tagliato l’eccesso!
  • Sulla griglia rovente mettete a cuocere per prime le fette di polenta che avrete tagliato dello spessore di circa 1 cm, ci impiegheranno una ventina di minuti.
    Vi sconsiglio di girarle nei primi minuti: la crosticina esterna non sarà completamente formata e rischiate di romperle irrimediambilmente.
  • Quando le fette di polenta saranno a buon punto, aggiungete in griglia anche gli hamburger, il bacon e le pere tagliate a fettine spesse circa 3/4 mm.
    Mescolate con un cucchiaio il gorgonzola, in modo da renderlo morbido e cremoso.
    Componete il vostro hamburger con tutti gli ingredienti.

Per dare un tocco in più potreste aggiungere aceto balsamico, miele o una granella di nocciole tostate!

E con l’avanzo di polenta?
Potete ricavare delle polentine tagliandole a stick o fettine e grigliarle o friggerle in modo da avere anche un contorno croccante!

 

Avete mai bevuto il cioccolato?

O avete mai mangiato cioccolato in abbinamento con cocktail? E rilancio ancora: l’avete mai fatto in orario aperitivo? ecco a me non era mai successo prima di qualche giorno fa!!
Prima di bere e scoprire gli abbinamenti ideati da Flavio Angiolillo per “bere il cioccoalto”, vi spiego qualche trucchetto per assaporarlo meglio!

Come degustare il cioccolato fondente

Grazie a Alberto Farinelli ho imparato a degustarlo a pieno e vi spiego come fare, perché ieri sera ho aperto la mia tavoletta con Davide e l’ho guidato verso l’estasi del palato 🤤🤤!
Durante la prima Masterclass di Perugina abbiamo scoperto perchè e come il cioccolato coinvolge (e deve farlo!) tutti i cinque sensi: ecco come dovete procedere quando vi trovate di fronte ad una tavoletta di cioccolato, meglio se di Nero Perugina, ovviamente!

Gli esami sensoriali del cioccolato fondente

1. Esame visivo ➡️ non devono esserci patine bianche, deve essere lucido e brillante
2. Esame uditivo ➡️ se rotto con le mani deve fare un bel suono secco, indice di durezza
3. Esame tattile ➡️ accarezzando il retro della tavoletta, dovremo avere la percezione della seta, non dovrà essere appiccicosa, nè ruvida
4. Esame olfattivo ➡️ annusare proprio lì dove abbiamo rotto la tavoletta, preparerà la nostra bocca ad accogliere questo pezzetto che stringiamo tra le mani
5. Esame gustativo ➡️ mordicchiare con gli incisivi il pezzetto di cioccolato, portarlo con la lingua verso il palato, sentirne tutti i gusti. la sua dolcezza sulla punta della lingua, la puntina di acido sui lati, il salato sulle parti anteriori, l’amaro in fondo al palato.

Salvatevi questa mini guida per la prima volta in cui assaggerete il nuovo Nero Perugina, seguitela e ditemi se non vi cambia completamente il modo di GUSTARE (per davvero!!!) il cioccolato 🍫!
Se invece vi ho incuriositi con l’aperitivo al cioccolato, segnatevi marzo 2020, che si va insieme al Mag cafè!

 

Flavio Angiolillo, famoso mixologist ormai milanese, ma romano dall’accento francese, ha ideato insieme al suo team  due cocktail inediti e strepitosi che celebrano il cioccolato:

  1. Naviglio in galleria a base di Campari, Cinzano rosso 1757, Wild Turkey 101 Bourbon, rabarbaro zucca, genziana, bitter aromatico, latte intero e crusta di cioccolato fondente Perugina Nero Arancia;
  2. Nero Fondente, a base di Wild Turkey Rey, Cinzano rosso 1757, infuso al cioccolato Perugina Nero Fondente 70%, Campari e Sciroppo d’autunno.

E proprio Nero Fondente sarà inserito nella drink list del Mag Caf a partire da marzo 2020.

Questa operazione fa parte del percorso di rilancio di Perugina Nero, che l’azienda ha intrapreso nel 2018, come ci ha spiegato Federico Giorgio Marrano (Direttore Marketing della Division Dolciari di Nestlè Italia), da cui sono scaturite varie iniziative ed importanti collaborazione, come la pubblicazione del ” “Cioccolato Codex Nero Fondente“, un volumone interamente dedicato a questo oro nero, una sorta di bibbia curata da Giuseppe Vaccarini con il supporto del Centro di Eccellenza del Cioccolato di Broc e dei Maestri della Scuola del Cioccolato Perugina, all’interno della quale si possono trovare anche informazioni sugli abbinamenti più inconsueti!

 

(In collaborazione con Perugina)

[Post in collaborazione con Lagostina]

La settimana scorsa è arrivato a casa un pacchettino con la nuova pentola a pressione di Lagostina Gioiosa 4 stagioni .

Ne ho parlato su un post Instagram e in uno su Facebook, e subito sono fioccati i commenti e le domande in privato, con una scissione tra chi ne è fan accanito e non potrebbe vivere senza e chi, invece non ce l’ha e la guarda con occhio perplesso.


Prima di darvi la ricetta del mio riso con zucca e funghi porcini, direi che potrebbe esser utile rispondere anche qui a quelle che sono state le domande più frequenti sulla pentola a pressione!

Contents

FAQ pentola a pressione

“Io la temo. Fammi sapere”

La domanda sulla sicurezza è quella più ricorrente: chissà perché la pentola a pressione faccia così paura! Devo dire che mia mamma e mia nonna l’hanno usata da sempre, sempre una Lagostina (e ricordo anche dove, dalla immancabile Rosa Pegorini di Pontenure che aveva davvero tutto!), motivo per il quale a me non fa paura, e vi assicuro che in 30 anni di utilizzo non si è mai verificato alcun incidente. Il dato tecnico riguardante le pentole a pressione Lagostina, è che tutte superano test molto rigorosi prima di essere immesse sul mercato, (test dei quali trovate traccia tangibile con un foglietto all’interno della pentola), inoltre, permettetemi la deviazione giuridica, sono tutte certificate in base alla normativa europea EN 12778, che prevede la presenza di più dispositivi di sicurezza (la valvola di sicurezza + il leverblock).

“Se cuoce più velocemente, i cibi sono più poveri di nutrimento”

In realtà, questo modello ha la valvola Vitamin che può essere regolata su due livelli di pressione. Questo ci permette di andare a cuocere anche verdure, legumi e in generale cibi delicati con una pressione più blanda consentendoci di preservare la vitamina C fino al 35% in più rispetto alla cottura con una pentola tradizionale.

“Io ho il piano ad induzione, il tuo modello va bene per me?”

Certo! va benissimo anche per i piani ad induzione!

“Quando cuocio certe cose, viene una poltiglia”

Come dicevo prima, questo non accade con Lagostina Gioiosa 4 stagioni, proprio grazie alla valvola: utilizzatela posizionandola sull’icona che mostra le carote, vedrete come rimarranno compatte. La posizione 2 è adatta, invece a carni e pesce, e vi aiuterà a dimezzare i tempi di cottura. Ovviamente ridurre i tempi di cottura significa anche risparmiare, oltre al tempo, gas o energia elettrica!

Bene, dopo queste informazioni tecniche, passiamo alla ricetta del nostro riso in pentola a pressione.

Siccome si chiama Gioiosa 4 stagioni, ho scelto uno dei piatti che mi accompagna nel mese di autunno da sempre: il riso con la zucca, a cui in questa versione ho aggiunto anche funghi porcini.

Riso con zucca e funghi porcini

Ingredienti per 4 persone

  • 300g di riso
  • 300 g zucca
  • 1 bicchiere di vino bianco freddo da frigorifero
  • 1 scalogno
  • 200 g funghi porcini freschi
  • 600 ml circa brodo vegetale
  • 50 g Grana Padano DOP
  • una noce di burro

Procedimento

  • Preparate il brodo vegetale con acqua, sale, 1 testa di aglio, cipolla, carota, sedano, prezzemolo, vi basteranno 10 minuti.
  • Mondate la zucca ed i funghi. Tagliandoli a tocchetti, una volta puliti
  • Tostate il riso a secco nella pentola a pressione
  • Aggiungete il vino bianco freddo di frigorifero
  • Inserite tutti gli ingredienti, Grana Padano a parte, nella pentola a pressione.
  • Mettete la valvola in posizione cibi delicati, chiudete la pentola e fate cuocere a fuoco vivace.
  • Al fischio, fate cuocere per altri 5/6 minuti, abbassando il fuoco.
  • Fate uscire il vapore, aprite la pentola e mantecate con Grana Padano e burro prima di servire.
  • Per una versione SUPER autunnale e dal sapore intenso, ho aggiunto tartufo nero piacentino

#IoPerTe è un progetto nato pochissime settimane fa da un’idea di Alessandra Locatelli che riceve una telefonata da una sua ex paziente: subiva violenza fisica e psicologica dal compagno, che era arrivato addirittura a proibirle ogni contatto con Alessandra, la sua psicologa. Ora il compagno è divenuto un ex, e la donna ha ricominciato il percorso con la dottoressa.

Quante storie come questa? Quante che non escono dalle mura domestiche? Quante vengono poi ritrattate per paura di ogni tipo: di ritorsioni sui figli, di non farcela economicamente da sole? Quante tornano indietro davanti ad uno “scusa”, ma con i segni delle botte?

E così Alessandra matura l’idea che si debba far qualcosa e in meno di due ore mette in moto una macchina che è meravigliosa!

Contatta subito Eleonora Cipelletti, proprietaria del meraviglioso Podere San Fiorano, che insieme a Paola Savoldi, mette a disposizione gli spazi della bottega per la prima parte del progetto che ha trovato il suo nome:
#ioperte.

Alessandra nel frattempo scrive su Facebook:

Ciao a tutti. Ho bisogno di voi, dei vostri visi e dei vostri cuori. Vi racconto il mio progetto… ❤
Martedì ho avuto un’idea da realizzare in tempo zero per l’8 Marzo. Unire un gruppo di donne che non hanno mai avuto problemi di violenza da truccare come se fossero state picchiate. Lo slogan è #ioperte ovvero io ci metto la mia faccia e il mio nome per te che non puoi e non riesci, che hai paura, che hai o hai avuto davvero il viso così. Doveva essere una piccola idea… invece sta muovendo tante persone. Le foto saranno fatte nella giornata di Lunedì 25 Febbraio al Podere San Fiorano, verosimilmente dalle 10 in avanti. Cosa faremo dopo? Una volta avuti gli scatti, la mia idea è riempire tutta Codogno con queste foto per l’8 marzo, con i dovuti permessi. Come primo step. Ho l’adesione di un ufficio stampa per realizzare una pagina social, di giornalisti, di fotografi, di 3 truccatrici, di donne e… di uomini… di Codogno che parteciperanno mettendoci faccia e nome. L’evento non ha lucro, per cui ognuno partecipa senza un compenso. Questo piccolo progetto mi è uscito da solo, dopo avere risentito una mia ex paziente che ha deciso di tornare da me, dopo aver lasciato il Lui che le aveva impedito anche di parlarmi, oltre il resto. Ho pensato che diverse volte ho ricevuto telefonate e richieste di appuntamento da donne che poi non sono venute, perché Lui nel frattempo aveva chiesto scusa… Ma non è cambiato niente.
#ioperte vuole essere un piccolo messaggio che dia coraggio a queste donne, che vedendo volti di persone che conoscono, di concittadini, trovino anche solo il coraggio di fermarci per strada e dirci che quello che per noi era un trucco per lei è stato o è il viso vero. Si deve iniziare da qualche parte… Questo progetto è completamente apolitico.
Grazie di cuore alle donne e agli uomini che vorranno venire lunedì per sostenere #ioperte

Il sassolino lanciato nello stagno calmo, inizia a espandere i suoi cerchi: viene coinvolta Anna Codazzi che si offre come ufficio stampa (nella vita si occupa di comunicazione e social media), Leonarda Vannicelli si rende disponibile dietro la macchian fotografica, arrivano le truccatrici grazie ad un tam tam di poche ore.

Poche, pochissime ore ed #IoPerTe diventa virale: Alessandra riceve telefonate da giornalisti, politici del comune di Codogno, della Provincia di Lodi, il produttre del vino Io Per Te dell’azienda Prime Alture di Casteggio, 30 commercianti di Codogno che aderiscono all’iniziativa e finanziano la realizzazione e la stampa delle locandine da affiggere in negozio.

Il 25 febbraio inizia il viavai al Podere San Fiorano: oltre 80 persone (70 donne e 10 uomini) si sono seduti su una sedia, si sono trasformati sotto le mani delle truccatrici e ci hanno messo la faccia davanti alla macchina fotografica.

Nel frattempo ne sono nate chiacchiere, confidenze, e quel salottino in mezzo alle piante con i fard e gli ombretti viola, è diventato un momento di condivisione, e oltre alle facce c’erano anche le voci, le testimonianze, le esperienze di chi era lì non solo per l’amicizia con Alessandra, non solo per solidarietà nei confronti di donne sconosciute, ma perchè vittima o spettatore di violenze subite.

In questi poco più di 10 giorni sono stati pubblicati articoli, i post sono stati condivisi tantissime volte, è nata la pagina ufficiale del progetto, il comune
il Comune di Codogno ha autorizzato l’affissione dei manifesti sui muri della città e delle locandine nei negozi.

Ci ho messo la faccia anche io, perchè mi ci sono in minima parte riconosciuta in queste donne, per me non erano i lividi, ma erano cose piccole, sciocche, ma subdole, piccoli modi per, di fatto, controllarmi, limitarmi. Esempi sciocchi? Non potev mettere lo smalto rosso, non potevo tagliare i capelli come piacevano a me, non potevo cantare le canzoni in spagnolo, dovevo uscire con le mie amiche con lui nello stesso identico locale che mi portava e stava nella saletta accanto prima di riportarmi a casa. Piccole cose, che mi hanno fatta sentire sempre più prigioniera. Piccole cose che mi facevano stare male, che mi facevano sentire meno Giulia. Piccole cose a cui ad un certo punto ho detto basta, perchè non ce la facevo più di questa mania di controllo.



Luned? 11 febbraio 2019 si ? riunito a Fico Eataly World il coordinamento nazionale delle strade dei vini, dell’olio e dei sapori ed io, grazie alle due Strade Piacentine, la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini e la Strada del Po e della Bassa Piacentina, ho potuto assistere alla conferenza stampa di presentazione.

Non tutti conoscono l’esistenza di questi organismi, n? del neonato coordinamento, ad esempio io devo molto ad Elisabetta, presidente della Strada dei Vini, che negli anni vissuti a stretto contatto mi ha trasmesso tantissimo e permesso di capirne a pieno l’importanza, le potenzialit? per il territorio e purtroppo capirne anche i punti deboli.

Le Strade ed il turismo enogastronomico: i numeri

Il turismo enogastromomico ?, per l’Italia, un comparto sempre pi? strategico: secondo una ricerca di Isnart-Unioncamere, gli interessi enogastronomici per i prodotti tipici e l?agroalimentare made in Italy muovono un turista su quattro in Italia: con il 26% (che sale al 29,9% tra gli stranieri), la motivazione del vino e del cibo ha superato anche l?attrattiva per il patrimonio artistico e monumentale (che si ferma al 24,2%). Secondo un?indagine Coldiretti/Ix?  l?Italia ? leader mondiale per il turismo enogastronomico, con un +9% nel 2018: durante la scorsa estate, tre italiani su quattro hanno scelto di visitare cantine, frantoi, mercati contadini e aziende agrituristiche; il 42% sono tornati dalle ferie con vini, formaggi, olio d?oliva, conserve e salumi.  

Il governo Gentiloni ha, infatti, inserito nella legge di bilancio 2018 un comma che definisce il termine ?enoturismo? come “forma di turismo dotata di specifica identit?“, senza per? specificare chi siano i soggetti coinvolti. Proprio per questo l?Osservatorio propone una nuova governance del settore e, alla luce dell’esperienza ventennale, avrebbe le carte in regola per fornire un contributo in materia ed anche nell?aggiornamento dell?ormai obsoleta L. 27 luglio 1999, n. 268 .

Le strade e la vecchia Legge 268 del ’99

Grazie alla L. 27 luglio 1999, n. 268 e alle Leggi regionali di recepimento, ? possibile istituire questi organismi che hanno lo scopo di valorizzare i territori attraverso i luoghi delle produzioni qualitative, attraverso la creazione di un’offerta turistica, l’organizzazione di attivit? ricreative, culturali e didattiche, momenti di degustazione, per mettere in luce le eccellenze naturali, culturali e ambientali. Tutto, ovviamente, con spirito aggregativo: facendo, quindi, coesistere e collaborare tra loro la pluralit? di enti pubblici e privati ed aziende che sono presenti sul territorio e decidono di costituirsi insieme come “Strada”.

In questi 20 anni sono nate tantissime strade in tutta Italia, oggi a Fico Eataly World ne erano presenti 79: dal Nord a Sud, Isole comprese, un bel colpo d’occhio durante la tavolata dei sapori che si ? svolta al termine della conferenza stampa.

Questa ? stata l’occasione per presentare, durante una conferenza stampa l’organismo che si ? costituito a fine 2017 e al quale aderiscono ad oggi 79 Strade tra le pi? attive, per fare il punto sulle iniziative svolte nel 2018 e quelle in cantiere per il 2019, anno del turismo slow e per ribadire la volont? di essere un interlocutore autorevole delle istituzioni nella definizione della disciplina dell?enoturismo, abbozzata dalla legge di bilancio 2018.

Le Strade: Prospettive e sviluppi

Fondazione FICO, ? stata scelta come luogo dell’incontro ed anche come sede ufficiale del nuovo organo avviando di fatto una collaborazione con il parco tematico dedicato all’agroalimentare.

Le parole che pi? sono state scandite sono “RETE” “SISTEMA” “COLLABORAZIONE” “OBBIETTIVO COMUNE” “EMOZIONE” “ESPERIENZA”
Giusto per dare due numeri:
?79 le strade riunite ad oggi dal coordinamento (e dopo la mappatura ci si auspica il loro aumento)
? oltre 1.000 aziende vitivinicole,
? pi? di 500 ristoranti
?50 strutture ricettive
?320 agriturismi e realt? pubbliche o private
?147 i prodotti tipici Doc, Docg, Dop, Igp e migliaia di Pat promossi, tra Vino, olio, salumi, formaggi, riso,..

?Questo nuovo organismo ? ha dichiarato Luciano Nieto, Capo Segreteria Tecnica Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo ? ? un esempio dei risultati che si possono raggiungere se si riesce a far sistema nel promuovere le eccellenze del nostro Paese. Per far diventare l?Italia un Paese sempre pi? attrattivo ? ha proseguito ?  ? necessario anche raccontarne i mille sapori e profumi, visto che i turisti sono sempre pi? attirati dall?offerta enogastronomica dei luoghi che scelgono di visitare. Fondamentale ? ha concluso ? mettere a sistema un piano per la mobilit? lenta e investire sulla formazione?. 

Uno degli obiettivi delle Strade del Vino ? gli ha fatto eco Francesco Antoniolli, Presidente della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, Vicepresidente del Coordinamento Nazionale delle Strade e moderatore dell?incontro ? ? proprio quello di fare cultura di prodotto e di generare emozioni nelle esperienze dei turisti?.

Se fate campagne di influencer marketing, sicuramente prima o poi vi sar? capitato di dover rispondere a questa domanda: “mi dici la reach dei post?

Se non hai saputo come rispondere, bh?, sei nel posto giusto! Prover? a spiegarti cos’? la reach social e come calcolarla dandoti anche una tabella excel da scaricare e tenere a disposizione per effettuare sempre i nuovi calcoli quando ne avrai bisogno!

Contents

Reach: cos’?

La prima domanda a cui devo rispondere quando chiedo questo dato ? “scusa, ma che cos’? la reach?”.

La Reach ? un numero che ci indica le persone raggiunte da un determinato post o da una determinata pagina in un preciso lasso di tempo.

Possiamo avere

  • la Post reach che misura quante persone sono state esposte ad un contenuto dal momento della sua pubblicazione;
  • la page reach che ci indica invece il numero di utenti che, in un determinato lasso di tempo, ha visto uno qualsiasi dei nostri contenuti.
  • Post Reach che misura quante persone sono state raggiunte da un determinato post dal momento della sua pubblicazione.

Il primo dato ci far? comprendere la “forza” che un contenuto ha avuto su quel social e lo troviamo alla voce “copertura” degli insight di ogni nostro post, che si divider? tra organica e a pagamento.

Il secondo dato ci indica invece l’esposizione dell’account in un certo lasso di tempo che pu? essere 1 giorno, 1 settimana, un mese o personalizzato.

Cerchiamo di chiarire un paio di cosette subito: se posterai pochi contenuti, potresti avere una post reach alta, ma un dato basso per quel che riguarda la reach della pagina, viceversa se posterai molto spesso durante il giorno, potresti avere una reach per post bassina, ma un’alta reach della pagina. Questo per dirti che sono due dati indipendenti.

Reach: dove trovare i dati su Facebook ed Instagram

Ora che abbiamo capito bene la differenza fra le due reach, dobbiamo capire dove recuperare i dati che ci servono.

Page reach Facebook

La Page reach ? un dato che si trova tra gli insight della pagina Facebook in modo davvero semplice, e non servono nemmeno particolari calcoli per ricavarla.

Accedete alla vostra pagina, cliccate su Insight ed andate alla voce panoramica. Scegliete il lasso di tempo desiderato dal men? a tendina (oggi, ieri, ultimi 7 giorni, ultimi 28 giorni). La voce “copertura dei post” ? il dato che stiamo cercando!

Page reach Instagram

Per ricavare la reach del vostro account Instagram, invece, vi baster? accedere alla sezione Insight del vostro profilo, fare tab sulla sezione attivit?, scendere fino alla voce Dati statistici.

Il dato di nostro interesse ? quello corrispondente alla voce Copertura,

Post reach Facebook

Anche in questo caso i dati della reach dei post li troviamo in modo semplice grazie agli insight della nostra pagina Facebook.

In questo caso dovremo accedere alla sezione Post, scendere fino alla tabella “Tutti i post pubblicati” e prendere nota dei dati riportati nella quinta colonna.

Qui troverete tutti i post pubblicati sulla pagina in ordine cronologico.

Potete prendere nota della copertura di ogni post, inserirli nella tabella ed in automatico avrete la reach media dei post.

Post reach Instagram

In questo caso calcolare la media della reach dei post Instagram ? un po’ pi? complicata, semplicemente perch? dovremo fare qualche passaggio in pi?.

Dovrete accedere agli insight di ogni post e prendere nota del dato “copertura” o “reach”.

Reach Instagram Stories

Ovviamente ? possibile ottenre la reach anche delle Instagram stories, per capire quanti account unici hanno visualizzato i nostri contenuti.

Il mio consiglio ? fare il calcolo sui dati di storie che sono “scadute”, andandole a ripescare dall’archivio.

Anche in questo caso il dato da segnare ? quello relativo alla copertura.

Calcolare la reach media di ogni post

Per calcolare la reach media dei vostri post social, vi baster? prendere in considerazione gli ultimi 11 post social, escludere il pi? recente e segnarvi il dato dei 10 seguenti. Una volta sommati tra loro i dati, dovrete dividere per 10.

Scarica la tabella per calcolare la reach media dei tuoi post social

Se, come me, la matematica non ? il tuo forte, o vuoi uno strumento rapido e sempre a tua disposizione per calcolare la media della reach dei tuoi post in modo semplice, puoi scaricare la mia tabella qui.

Se ti interessa come calcolare l’engagement dei tuoi post, leggi qui

Se vuoi leggere tutti i post dedicati a social, li trovi qui

In questo post vi spiego perch? pu? tornarvi utile capire cosa sia e come calcolare l?engagement dei vostri post e profili social.

L?avvento delle nuove professioni digitali come quella dei content creator (termine che preferisco usare al posto di influencer) ci porta a confrontarci con i numeri che le attivit? online generano.
Non solo le cosiddette vanity metrics, ossia il numero assoluto di follower di un account, ma bisogna tener conto di altri valori che sono sempre pi? importanti per capire la reale influenza di un account circa le tematiche di cui si occupa. I dati che dobbiamo misurare e tenere a mente sono quelli relativi all?engagement, ossia alle reazioni che i post e l?utente sono in grado di stimolare nei propri seguaci.

Nei prossimi paragrafi provo a spiegarvi cos?? e come calcolare l?engagement rate, ma in fondo vi lascio il link per scaricare una comodissima tabella da utilizzare per la stesura del vostro mediakit o per avere uno specchietto da girare a chi vi dovesse chiedere questi dati prima di collaborare con voi o in seguito ad una collaborazione.

Nel file che vi regalo trovate vari fogli per ottenere diversi dati, potrai, infatti, calcolare:

  1. l’engagement di un singolo post Instagram e la media degli ultimi 10 contenuti;
  2. l’engagement del profilo Instagram;
  3. l’engagement rate delle tue Instagram Stories e la percentuale di completamento;
  4. l’engagement rate dei tuoi post Facebook.

Spero ti possa esser utile, fammelo sapere nei commenti o via mail e se lo trovi un valido strumento, magari potresti condividerlo con i tuoi colleghi 😉

Partiamo dall’inizio!

Contents

Engagement rate: che cos???

L?engagement rate ? il numero di interazioni che i contenuti ottengono una volta postati, con questo valore percentuale si misura il grado di partecipazione della community all?attivit? social di un content creator.

Engagement rate: come si calcola?

Ci sono dei tool a pagamento o gratuiti, oppure potreste ricordarvi una formula e, calcolatrice alla mano, fornire a chi ve lo dovesse chiedere questo dato.
Ogni social permette agli utenti di svolgere azioni differenti sui contenuti che vengono inseriti in piattaforma: dobbiamo proprio prendere in esame tutte le azioni che vengono esercitate.
Vediamo quali possono essere:

A: like e reazioni su Facebook, cuori sui post Instagram;
B: condivisioni su Facebook ed Instagram post e storie
C: commenti su Facebbo ed Instagram post, risposte sulle Instagram stories
D = visite e visualizzazioni della pagina/profilo su Facebook,
E= reach dei post (o copertura)
F = clic sui link su Facebook, click sul sito web su Instagram post e swipe up per le Instagram stories

Oltre alle azioni che possono venir effettuate sui contenuti, bisogna tener conto di altri due valori:

G = Numero di post pubblicati;
H = Numero di fan, follower o seguaci.

Un volta che abbiamo capito quali sono i valori che dobbiamo prendere in esame e mettere in relazione tra loro, possiamo calcolare l?engagement rate di:

  1. un contenuto
  2. pi? contenuti
  3. una pagina Facebook o un profilo Instagram (relativamente a storie o post)

Calcolare l’engagement rate di un contenuto

Per il primo punto, il calcolo ? davvero molto semplice: ci baster? sommare tutte le interazioni che quel contenuto ha generato e dividerlo per il numero di account che lo hanno visto
La formula da utilizzare dunque sar?:

Numero di interazioni del contenuto x / numero account raggiunti

Calcolare l’engagement rate di pi? contenuti

L?engagement rate di pi? contenuti, invece, ci serve per valutare quanto i post che pubblichiamo abbiano la capacit? di coinvolgere il nostri follower e per calcolarlo si utilizza questa formula

Ecco la formula per calcolarlo:

{[(interazioni contenuto 1 / reach)]+[( interazioni contenuto 2 / reach)]+[( interazioni contenuto 3 / reach)] / numero dei post presi in esame ]}*100.

Calcolare l’engagement rate di una pagina Facebook o un profilo Instagram (relativamente a storie o post)

Per ci? che riguarda invece l?ultimo punto, ossia scoprire qual ? l?engagement di una pagina Facebook o di un profilo Instagram, dovremo usare questa formula:

[(somma delle interazioni del contenuto 1 + somma delle interazioni del contenuto 2 + somma delle interazioni del contenuto 3) / numero dei post presi in esame] / numero follower.

NOTE

Per capire come reperire i dati dei post Instagram, potete leggere qui , per capire quali sono i dati necessari a calcolare l?engagement delle Instagram stories, invece potete leggere qui

Ecco il link a cui scaricare il file Excel con le tabelle!

Spero sia tutto chiaro, ma per qualsiasi cosa resto a disposizione!
potete scrivermi qui nei commenti o via mail.

Sicuramente il 2018 ? stato l’anno delle storie e dei contenuti verticali, dopo anni di landscape e 16:9 si cambia radicalmente approccio e il mood per tutti e ovunque ? stato #GoVertical. Le storie sono arrivate su Instagram, poi su Facebook per i profili personali e le pagine, poi Whatsapp e la loro avanzata sembra davvero inarrestabile.

In questo post cercher? di spiegare meglio un aspetto che per chi con Instagram e le storie lavora, ? fondamentale tener monitorato: conoscere il pubblico che segue le nostre storie, le azioni che vengono eseguite, soprattutto se si sta partecipando o facendo campagne di influencer marketing ? fondamentale!

Se vuoi leggere l’articolo dedicato agli insight dei post Instagram, lo trovi qui

Contents

Come vedere gli insight delle storie

Converti il tuo account da personale ad aziendale

Per prima cosa ? fondamentale avere un account Instagram business o account aziendale.

Se non hai fatto questo passaggio, puoi farlo ora ed i dati saranno disponibili dopo 7 giorni.

In base al tuo telefono, se Android o iOS, dovrai fare tap sula rotellina o sui tre puntini verticali, entrare nelle impostazioni e selezionare l’opzione per della ruota dentata o dei tre puntini verticali (dipende dal sistema operativo) e seleziona l?opzione per passare al profilo business.

Instgram ti chieder? di connetterti ad una pagina Facebook: puoi selezionare quella legata all’account, oppure crearne una che, se non ti serve, puoi anche oscurare.

Dovrai impostare anche i tuoi contatti, tutti o almeno tra email, numero di telefono e indirizzo.

Fatto questo passaggio avrai le statistiche su post, storie e sul profilo.

Accedi alle statistiche delle storie

Ci sono pi? modi per accedere alle statistiche delle storie:

1. direttamente dalle ultime storie postate

Con questo passaggio accedi alle statistiche delle storie pubblicate nelle ultime 24 ore

? Vai sul tuo profilo, accedi alle tue storie e fai swipe verso l’alto

2. dal tab Insight

Con questo passaggio accedi alle statistiche delle storie pubblicate negli ultimi 14 giorni


? Vai sul tuo profilo, accedi agli insight, segui fino a storie e fai tap su see all o vedi tutte

2. dall’archivio

Con questo passaggio accedi alle statistiche di tutte le storie pubblicate, ovviamente se dalle impostazioni del profilo hai attivato il salvataggio delle storie nell’archivio
? Vai sul tuo profilo, accedi all’archivio facendo tap sul simbolo dell’orologio, scegli in questo caso l’archivio delle storie e scorri fino a trovare quella della quale vuoi sapere le statistiche.

Facendo tap sul simbolo degli occhi, vedrai la lista degli account che ha visualizzato la tua storia.

A noi interessano i dati contenuti sulla scheda a cui si accede tramite il simbolo dell’istogramma.

Significato delle varie voci

Interazioni

Il numero scritto con il carattere pi? grande ed al centro dello schermo si riferisce al numero totale di azioni eseguite su quella storia.
Pu? comprendere:

  • risposte
  • visite al profilo
  • tocchi sugli adesivi (hashtag, mention, geotag …)
  • aperture di link (possibile solo se il profilo ha pi? di 10.000 follower)

Per stimolare le interazioni possiamo utilizzare alcuni stratagemmi e call to action.

Le gif che si trovano digitando “swipe”, ad esempio, sono una forte call to action per stimolare lo swipe up e l’apertura del link che abbiamo inserito in quella story, oppure si pu? aggiungere una Call to action semplicemente scrivendo APRI IL LINK o, se stiamo facendo un video, dicendo ed indicando agli utenti il movimento da fare per approfondire.

Anche incoraggiare le risposte aiuta ad avere un engagement maggiore e quindi far? capire ad Instagram che le nostre storie sono interessanti. Possiamo stimolarle facendo domande, chiedendo consigli, chiedendo opinioni, chiedendo ai nostri follower di dirci quali contenuti vorrebbero vedere.

Con “tocchi sugli adesivi” si intendono i tocchi effettuati su mention o hashtag o geotag.

Inserire questi elementi nella storia ci permette anche di aumentarne la portata dandoci la possibilit? di finire nelle storie di # e location e di venire ripostati dagli account che abbiamo menzionato.

Copertura o Discovery

In questa sezione troviamo i dati relativi al la copertura che sono

  • copertura o reach, ossia il numero di account unici che ha visualizzato la nostra Instagram story;
  • impression: il numero di volte in cui il contenuto ? stato visualizzato, questo dato potrebbe essere uguale o superiore a quello della reach;
  • Follower indica il numero di eventuali nuovi follower acquisiti grazie a quella Instagram story
  • Navigazione si riferisce alle azioni fatte dai follower sul contenuto e che li hanno portati a fare:
    • indietro (per rivedere il nostro contenuto precedente),
    • avanti, per passare alla nostra instagram story successiva (dato che si alza con foto statiche),
    • prossima storia (quando un utente passa alla storia di un altro utente skippando i nostri contenuti successivi),
    • uscite (quando un utente decide di smettere di vedere la nostra Instagram story)

Uscite e prossima storia potrebbero sembrare simili, in realt? sono diverse: le uscite potrebbero star ad indicare anche l’apertura di un link che abbiamo inserito nella nostra storia, o che l’utente ha smesso di guardare storie, magari perch? ha ricevuto una telefonata, ha finito la pausa pranzo, ? sceso alla fermata della metro 😉
Se l’utente fa tab su prossima storia, significa invece che il nostro contenuto non ? interessante e preferisce passare oltre, che la nostra storia ? troppo lunga, noiosa

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Una domenica in Alta Valtaro

Ve l’avevo promesso nelle storie e nei post social ed eccolo qui: il racconto di una domenica di ottobre in alta Valtaro tra Borgo Val di Taro, la festa del tartufo di Bedonia ed una visita al Castello di Compiano.

So che i ringraziamenti sarebbero da fare alla fine, ma stavolta li faccio subito perch? Elisa ? stata davvero gentile ad invitarci, ha organizzato una domenica meravigliosa ed ? stata una splendida guida e padrona di casa, quindi era doveroso dirle GRAZIE fin da subito, da parte mia, di Davide e di Lady visto che ha costruito un tour che fosse pet friendly!

Per prima cosa vi dico che raggiungere l’Alta Valtaro ? comodo data la vicinanza dell’autostrada, l’uscita dell’A15 a una quindicina di km da Borgo Val di Taro e vista la presenza di una stazione ferroviaria a 1 km dal centro del borgo; da Piacenza ci abbiamo messo poco pi? di un’ora per raggiungere piazza XXI Febbraio, luogo fissato per l’incontro con Elisa.

Borgo Val di Taro

La nostra passeggiata nel borgo pi? che fotografica, ? stata gastronomica con una prima tappa dolce nella pasticceria Steckli (via Nazionale n? 79) dove abbiamo assaggiato, entrambi per la prima volta, gli AMOR. Giovanni ? il proprietario di questa pasticceria storica che ? una vera e propria istituzione dai primi del ‘900 anche grazie al fatto che insieme alla moglie Maria Zecca ? custode geloso della ricetta autentica di questi dolci che venne tramdandata a lei proprio dal signor Steckli in persona negli anni ’50. Gli Amor sono dei golosi quadrotti che, tra due wafer sottilissimi e croccanti, custodiscono una crema morbidissima di burro e vaniglia, delicata, non pesante n? stucchevole come si potrebbe pensare, i lati sono poi cosparsi da briciole di wafer …ecco, ci siamo capiti! Peccato che non siamo riusciti a tornare in tempo per portarne a casa un vassoio intero, ma recupereremo: sono troooppo buoni!

Seconda tappa mangereccia ? stata la Salumeria Gastronomia Le bont? di Camisa, aperta negli anni ’20 e che gi? dalla vetrina fa venire l’acquolina! All’interno, oltre ad una selezione di generi alimentari di vario tipo, la vetrinetta ? piena di prodotti tipici realizzati nel pieno rispetto delle tradizioni, come le innumerevoli torte salate. Potevamo forse non assaggiarne una Elisa ci ha consigliato una delle pi? semplici: un ripieno di bietoline, Parmigiano Reggiano ed olio extravergine d’oliva racchiuso tra due sottilissime sfoglie di pasta.

 

 

Bedonia: tra mercatini, mostra micologica e festa del tartufo

e dopo un giro a piedi per il borgo per provare a smaltire le prelibatezze appena mangiate, ci siamo diretti a Bedonia per la festa del tartufo, prodotto del quale siamo follemente innamorati tanto da concederci ogni anno un pellegrinaggio in quel di Alba che quest’anno per svariati motivi non siamo riusciti a organizzare e fortuna ha voluto che capitasse questo super blog tour.

A Bedonia abbiamo visitato anche la mostra micologica ed assistito ad una lezione su funghi e tartufi davvero interessante. Personalmente non avevo mai visto cos? tante variet? diverse di funghi tutte insieme e soprattutto non fotografate, ma raccolte da poco e perfettamente conservate e raccontate nei minimi dettagli con anche qualche consiglio su variet? commestibili non cos? tanto comuni come gli champignon o i porcini.

Il pranzo al Palatartufo allestito dal ristorante e catering la Pergola di Bedonia ? stato interamente a base di tartufo della Valceno, dall’antipasto al dolce, s? anche il dolce aveva il tartufo!

Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro per mercatini e shopping gastronomico sfrenato: tartufi bianchi e neri, castagne, patate, burro al tartufo, ed una capatina alla Baita di Borgolab per acquistare una super scorta di Porcini IGP dal profumo molto intenso che quando li ho regalati a mia mamma ha fatto un sorrisone 86 denti aprendo il pacchetto e pregustando risotti e tagliatelle conditi con quei super funghi!

Una piccola nota: i banchi erano allestiti in modo davvero originale e creativo, non era il “solito mercato” confusionario e, come si dice dalle mie parti “buttato l?”, un applauso a questi commercianti che hanno davvero curato anche l’aspetto estetico!

Borgo e Castello di Compiano

Ultima tappa del nostro viaggio il Castello di Compiano, uno dei borghi pi? belli d’Italia il cui maniero fa parte del circuito Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Una vera chicca! Non eravamo mai stati nemmeno qui (s?, ci stiamo cospargendo il capo di cenere vergognandoci tantissimo!) e scoprire di avere posti cos? belli a pochi passi da casa e non conoscerli… Il borgo ? perfettamente conservato ed abitato da un centinaio di persone, le pi? fortunate con le finestre delle case affacciate sulla valle, godono di una vista molto romantica, specialmente in questo periodo con gli le foglie degli alberi che si sono tinte di colori caldi tra le mille sfumature del giallo, del rosso, del marrone. Pensate che nel borgo c’? addirittura un ufficio postale.

All’interno del castello un piano ? stato adibito a relais di lusso con tanto di SPA, ma ? possibile visitare il piano nobile per vedere le sale arredate della Marchesa Raimondi Gambarotta e visitare i musei della Massoneria e quello enogastronomico dove sono presenti oggetti che tipici delle cucine della Valle a partire da fine ‘800 ed attrezzature legate alle varie attivit? artigianali tipiche della zona prima dell’avvento industriale.

Colazione fatta a Borgo Val di Taro, Pranzo a Bedonia, vuoi non fare un aperitivo (sostanzioso, quasi cena) al Castello? Ovviamente no! E allora vai di salumi tipici e immancabile pasta fritta!

Spero di avervi ingolosito con il mio racconto social gi? domenica scorsa e di avervi definitivamente convinto con questo reportage, che questi paesini dell’Appennino Emiliano meritano davvero una gita in giornata o per un intero weekend!

 

Se volete maggiori informazioni, il sito www.turismovaltaro.it? davvero ben fatto e ricco: trovate indicazioni circa le strutture in cui soggiornare, il calendario degli eventi, informazioni dettagliate sui piatti tipici, sulle attivit? da fare, …

Io ringrazio ancora Elisa, gli assessori al commercio e turismo di Bedonia e turismovaltaro.it per questa bellissima domenica trascorsa in Alta Valtaro

Contents

Pasta al vino rosso e ragù ai funghi porcini

Quando qualche settimana fa ho ricevuto un super paccone da Cantine Guidi 1929, la lettera era chiara: avrei dovuto realizzare una ricetta tipica della mia regione che potesse sposarsi con i vini toscani.

Personalmente sono stata felicissima di scoprire che nella selezione a me riservata, fossero presenti 3 bottiglie di Chianti, essendo io un’amante più dei vini rossi, rispetto ai bianchi e poi è anche un vino che mi piace particolarmente.

Per questa ricetta ho utilizzato il Chianti Classico D.O.C.G., un vino che è stato anche premiato nel 2016.

Pasta al vino rosso e ragù bianco con funghi porcini

E cosa c’è di più tipico della pasta fatta in casa e del ragù che cuoce lentamente per ore e ore prima del pranzo della domenica? Vi presento, quindi la mia proposta: Farfalle al vino rosso e ragù in bianco con fungi porcini.

Disclaimer: questa ricetta è fatta “ad occ”, come faceva la mia nonna, per cui prendete i pesi con le pinze, soprattutto per quel che riguarda la pasta, perché per raggiungere la consistenza desiderata potrebbe esser necessario aggiungere altra farina o vino

Per la pasta

Ingredienti

Procedimento:

La scelta di non utilizzare l’uovo intero, ma solo l’albume è semplicemente cromatica: non volevo andare a dare una colorazione giallognola all’impasto che avrebbe alterato il colore.

Il peso medio di un uovo è attorno ai 60 grammi, l’albume ne pesa circa 40, calcolando che ci vorrebbe 1 uovo intero ogni 100 g di farina, le dosi sono presto fatte andando a sostituire con il vino la parte liquida che manca.

Ho impastato tutto nella planetaria, aggiustando di tanto in tanto il tiro farina e Chianti Classico D.O.C.G. fino a raggiungere la consistenza che volevo: liscia, soda, non appiccicosa, elastica.

Ho messo la palla a riposare prima di tirare le sfoglie.

Per realizzare le farfalle, ho tirato la sfoglia sottile, ricavato dei quadrotti di pasta e pizzicati al centro in modo deciso con una goccia di vino rosso, per far appiccicare bene tra loro il lembi ed evitare che in cottura si aprissero facendomi ritrovare con dei maltagliati al posto di tante farfalline delicate.

Per il ragù

Ingredienti:

  • 300 g di macinato di manzo
  • 200 g di pasta di salame (potete sostituire con salsiccia)
  • 1 sedano
  • 1 carota
  • 1 cipolla dorata
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • rosmarino, salvia, alloro
  • olio evo
  • 1 bicchiere di Chianti

Procedimento

Si tratta di un ragù bianco per la non presenza di pomodoro, non volevo che coprisse il sapore della pasta fatta in casa, né quello dei porcini.

Per un buon ragù si parte dal soffritto, e da un trito di tutte le verdure e degli aromi, a cui poi aggiungere le carni da far cuocere a fuoco vivo per i primi minuti.

Aggiungete un bel bicchiere di Chianti e fate sfumare, salate, e a questo punto fate cuocere a fuoco lento per qualche ora, aggiungendo, se necessario, acqua.

Quando il ragù sarà pronto, potrete trasferirne una parte in una pirofila da portata, aggiungere i funghi porcini precedentemente cotti con un filo di olio ed uno spicchio di aglio e condirvi la pasta lessata in abbondante acqua salata.

Ad accompagnare questo ricco piatto di pasta, nemmeno a dirlo, il vino che abbiamo utilizzato per la realizzazione di ragù e impasto, per esaltarne ancora meglio i gusti per affinità.

 

 

Ricetta in collaborazione con Cantine Guidi 1929 – www.guidi1929.com

via Liguria
53036 Poggibonsi (SI)

tel 0577/936356
mail info@guidi1929.com

Uno degli articoli pi? letti e commentati del blog riguarda proprio le Instagram stories?e la possibilit? di tenerle vive oltre le 24 h mettendole in evidenza.

Vediamo ora come organizzarle al meglio creando delle copertine carine che le raggruppino per tema e rendano il vostro feed unico e di impatto!

Questo post vi pu? essere d’aiuto anche se avete gi? iniziato a mettere in evidenza i vostri contenuti, ma non siete soddisfatti di come appaiono “gli obl?” sotto alla vostra biografia, perch? magari sono tutti differenti tra loro, non sono evocativi del tema che andrete ad affrontare e quindi non invogliano le persone a cliccare per vedere cosa contengono. Vi consiglio di seguire questi semplici passaggi per dare un nuovo tocco al vostro profilo e rendere pi? omogenea anche la parte relativa alle storie in evidenza.

 

Contents

Creare copertine per le storie in evidenza

Per prima cosa scegliete lo strumento che fa per voi: siete bravi con Photoshop? Vi invidio! Potete sbizzarrirvi facilmente!

Per quelle bionde come me, ci vengono in soccorso app che potete scaricare e usare dal cellulare, operazione che per quanto possa esser comoda in mobilit?, non sempre la ? lato usabilit?, direi di tenerla come ultima ratio per quei casi in cui non siete riusciti ad organizzarvi prima da desktop.

Da dekstop vi segnalo:

Stencil

https://getstencil.com – ? un servizio freemium, con la versione free potete creare fino ad un massimo di 10 immagini al mese, che aumentano con i piani a pagamento ( a partire da 9,99$)

Design Wizard

www.designwizard.com – Anche in questo caso si tratta di un tool freemium, i piani a pagamento partono da 9,99$ al mese, ma con il piano free potete acquistare template per 1 solo dollaro!

Klex

https://klex.io Sempre uno strumento valido e comodo da utilizzare da desktop che non prevede il download di nulla, se non del design da voi creato una volta che l’avrete ultimato

Snappa

https://snappa.com – Sempre da utilizzare da desktop e con una versione free che consente di fare il download di 5 design al mese, ma sono disponibili oltre?570,000 foto e grafiche in hd

Crello

https://crello.com/ – Avrai a disposizione oltre 60 milioni di immagini free e tantissimi template da utilizzzare per creare le vostre super grafiche

Canva

https://www.canva.com – tra tutti credo sia il mio preferito, anche perch? il primo a cui mi sono approcciata! Da poco ? uscita anche la App, nonostante questo io preferisco sempre completare i miei design da desktop e poi eventualmente scaricarli tramite la app e da l?? postarli sulle storie di Instagram.

Dove trovare le icone?

A disposizione abbiamo solo 15 caratteri, e dopo i primi 12, Instagram tronca le parole non facendo leggere per intero la parola da voi scritta. Ecco che diventa fondamentale far capire immediatamente il tema della storia in evidenza aiutandosi con un’immagine evocativa: le icone possono davvero aiutarci ad avere un design ordinato, ma di immediata comprensione!

Posto che sono una capra con i disegnini, non sarei mai in grado di disegnare da me icone efficaci, grazie al cielo la rete ancora una volta ci viene incontro e offre siti dove poter trovare le icone che pi? ci piacciono.

Ne trovate tante anche sullo stesso Canva e sui siti che vi ho dato prima,? ma nel caso voleste curiosare il meraviglioso mondo delle icone, siti come? iconfinder,?flaticon, icons8, freepik, vecteezy?vi faranno perdere gli occhi per l’infinit? di materiale che mettono a disposizione anche gratuitamente!

Tutorial & best practices

Tutorial con Canva

Vi faccio il tutorial con Canva che ? quello che ho utilizzato io per creare le mie copertine, semplicemente perch? ?? il tool che uso da pi? tempo e con cui, quindi, sono pi? veloce.

  1. Scaricare le icone e fare upload tra le proprie immagini di Canva
  2. Creare un nuovo design con le dimensioni delle Instagram stories, che deve essere 1080 per 1920, che ? la cosiddetta visualizzazione Portrait.
  3. Io ho dato ad ogni storia un titolo + un sottotitolo che mi servono per spiegare meglio il tema, lasciate per? spazio attorno a quello che avete deciso comparir? nel tondo sotto alla vostra bio

Nella parte sinistra dello schermo c’? la sezione UPLOADS dove sono raccolti tutti i contenuti che ho caricato io su Canva (icone, disegni foto, …). Una volta trovato lo stile delle icone, le ho caricate tutte in formato png.

Ho creato il mio format fatto da titolo con carattere e dimensioni diverse dal sottotitolo e icona inserita sotto abbastanza distanziata. Ho scelto un colore di fondo chiaro, ma non bianco puro.

Per creare uniformit? tra le varie copertine ho copiato la prima e sono andata a sostituire titolo, sottotitolo e icona. Perch?? Per avere tutto nello stesso identico posto in un modo semplicissimo! Per copiare il design vi basta cliccare sull’icona che si trova alla destra del vostro “modello” con i due fogli uno sopra l’altro (fate attenzione a premere correttamente: quella sottostante con il bidoncino eliminer? il vostro design!).

A questo punto non vi resta che fare il download delle vostre copertine e caricarle sulle stories.
Avete pi? strade:

  • potete scaricare i design sul pc ed inviarveli via email sull’indirizzo che avete registrato anche sullo smartphone
  • potete scaricarli dalla app e caricarli direttamente sul cellulare

Come vedete ? semplicissimo! L’unico limite ? la vostra fantasia! In fondo a questa pagina vi lascio un po’ di esempi di utilizzi creativi delle storie in evidenza.

Best practices

Temi

Per prima cosa vi consiglio di individuare i temi che volete lasciare in evidenza.

Metteteli nero su bianco, aiutatevi andando a scorrere a ritroso anche il vostro archivio delle Instagram stories, vi servir? tanto per capire quali sono i topic dei quali parlate pi? frequentemente e individuare quelli che meritano di essere mantenuti in vita.

Vecchie storie, nuova copertina

Mettiamo il caso che abbiate gi? raggruppato le storie per temi, ma che le immagini di copertina scelte non vi aggradano pi? di tanto. Cosa fare in questo caso? Il mio consiglio ? di prepararvi le copertine e tenerle nella memoria del telefono, in modo da averle pronte ogni volta in cui dovrete affrontare nuovamente quei temi: stavolta li introdurrete con la vostra nuovissima foto di copertina, che poi andrete a sostituire alla precedente. Vi consiglio di fare questa operazione, perch? fare come ho fatto io in passato, ossia mettere un’infilata di copertine una dietro l’altra senza alcun senso per chi ci segue, potrebbe essere controproducente! Magari ci metterete un po’ di pi?, ma credetemi, meglio cos? rispetto a come ho fatto io la prima volta!

Coerenza

Individuate uno stile, una palette di colori e le parole chiave da utilizzare come titolo delle vostre raccolte, tenete presente che avete a disposizione solo 15 caratteri (spazi e simboli inclusi), per cui giocateveli bene, ma siate coerenti: se avete un logo, pensate di utilizzare i colori del logo, o di riprendere quelli del sito o comunque de vostro brand.

Icone vs Parole

Se preferite potete utilizzare al posto delle icone, lettere e parole, ma ricordate che appariranno in un tondo di dimensioni ridotte: scegliete un carattere chiaro e utilizzate paragrafi in modo strategico.

Video

Ovviamente potete creare copertine animate, andando ad aggiunere gif o effetti con app come Inshot o altre. Tenete presente che i video non possono superare i 15 secondi di durata.

Spazi

Quando create il vostro design fate attenzione agli spazi, in generale tenete a mente questa regola per ogni vostra storia. Calcolate un margine superiore ed inferiore dove non inserire scritte perch? verr? coperto dai pulsanti di azione di Instagram. Lo stesso vale nel caso in cui vogliate inserire menzioni, hashtag o geotag cliccabili: evitate le estremit? per non perdere possibilit? di click sugli stickers.

Come inserire una storia in evidenza

Per la prima parte vi rimando al blog post che ho scritto a dicembre, dove per? non affrontavo ancora il tema delle copertine.

Nel video vi mostro come inserire una copertina e creare una storia in evidenza ex novo e nel caso invece vogliate andare ad inserire una copertina in una storia gi? esistente (in questo caso ci sono due diversi passaggi, scegliete quello pi? comodo).

Esempi

Icone: potete scegliere voi i colori, e se apporle su sfondi bianchi o colorati.

In questo caso nelle prime due storie i simboli usati non sono evocativi del tema della storia, ma sono legati al brand. Nel terzo esempio sono i colori delle copertine che riprendono quelli del brand

Esempio di foto copertine realizzate con parole. Nel caso dell’Estetista cinica, la scelta del colore non ? casuale, ma riprende il colore del brand.

Minimal: qui abbiamo solo colori sui toni pastello, niente icone niente, niente testi.

 

Conclusioni

Credo di avervi fatto una panoramica abbastanza ampia sugli effetti che potete ottenere giocando con i pi? semplici tool di grafica per poter sfoggiare un feed ordinato e coerente con i colori del vostro brand!

Sono curiosa di sapere come utilizzerete questi consigli, se vi va mettete nei commenti il link al vostro profilo Instagram cos? ci confrontiamo su questo tema!

 

Ah: a proposito di Instaram! Magari ti pu? interessare entrare a far parte del gruppo di persone che vedono contenuti e tips legati ad instagram in esclusiva! Ti basta andare sul mio account Instagram instagram.com/cook_eat_love e cercare la storia in evidenza dedicata alla VIP ZONE!

 

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Eccolo l’annuncio che stavamo aspettando dopo i rumors delle ultime settimane: su Instagram arrivano i video lunghi e lo fanno con il lancio di IGTV, una app dedicata che sembra quasi voler sfidare YouTube.
L’app si chiama proprio IGTV, ha un suo logo e si trova negli store di Android e iOs, pronta per esser scaricata e per darvi la possibilit? di creare il vostro canale ed iniziare a trasmettere caricando i vostri video, o guardando quelli degli altri creator.

IGTV ? stata lanciata ieri a San Francisco durante un evento, con manco a dirlo relativo live su Instagram, alla presenza del Ceo & CoFounder Kevin Systrom e di tanti creators seduti tra il pubblico, alcuni dei quali sono intervenuti sul palco: “? tempo per i video di andare oltre ed evolvere” e pensare che i video su Instagram vennero lanciati solo 5 anni fa proprio il 20 giugno. E a proposito di evoluzione vengono annunciati dati importanti, su cui rifletter anche in ottica della nostra strategia e per gli investimenti aziendali: i teenager guardano sempre meno tv in favore dei video dei loro creator preferiti.

Mentre Instagram raggiunge il miliardo di utenti mensili, la sua scalata ed evoluzione da social solo fotografico qual era, sembra esser inarrestabile.

 

Contents

Come funziona IGTV

Igtv ? un’app a s? stante (scaricate la vostra versione qui; iOS?-Android), raggiungibile anche da dentro la stessa Instagram, e permetter? ad ognuno di caricare video verticali lunghi fino ad un’ora.
Alcuni screenshot mostrano che sar? disponibile un pulsante dedicato alla App sopra le Instagram stories, ma al momento ancora non lo vedo, vi tengo aggiornati!

Se vi piace semplicemente guardare i video dei vostri artisti preferiti e scoprirne di nuovi, potrete muovervi tra le categorie “scelti per te”, “persone che segui”, “popolari” oppure riprendere i video che avete interrotto e che ritrovate nella sezione “continua a guardare”, per non perderne nemmeno uno, ? inoltre possibile attivare le notifiche per i nuovi caricamenti.

I creator potranno inserire titolo e descrizione per ogni video, e linkarli su altre piattaforme, magari anche nelle Instagram stories stesse!

 

Specifiche tecniche

Lunghezza dei video:

I video dovranno essere lunghi da 15 secondi a 10 minuti, account verificati ed una selezione di big account potranno caricare video fino a 1 ora, ma dovranno farlo dal computer

Formato

Il formato dei video dovr? essere MP4

Dimensione e aspetto

Come accennavo, i video saranno tassativamente verticali (?minimo 4:5 e massimo 9:16), con una dimensione massima di 650MB per i video fino a 10 minuti e di 5.4GB per quelli fino a 60 minuti

Come aprire un canale su IGTV?

Questa ? l’operazione preliminare da fare prima di poter pubblicare i vostri contenuti

Dall’applicazione Instagram o IGTV :

  1. Toccate il simbolo?in alto a destra del feed oppure aprite l’app IGTV
  2. Toccate la rotellina?e tate tap alla voce?Crea un canale:?seguite le istruzioni visualizzate sullo schermo

 

Da Web all’indirizzo Instagram.com:

  1. Aprite il browser web e fate login al vostro profilo.
  2. Cliccate su?Canale.
  3. Selezionate?Crea un canale?e seguite le istruzioni visualizzate sullo schermo.

Il canale segue le stesse impostazioni privacy del vostro profilo Instagram

Dopo aver dato vita al vostro canale, potrete iniziare a caricare video.

Attenzione: caricare, non trasmettere in diretta, per quello rimangono le stories 😉

Statistiche

Sono disponibili alcuni dati statistici, come il numero di mi piace ricevuti, i commenti, le visualizzazioni del video, la percentuale di completamento. Potete reperirli facilmente da ogni video che avete caricato:

  1. Toccate il video ed apritelo
  2. Toccate i tre puntini che compaiono nella parte bassa dello schermo
  3. Toccate?Visualizza dati statistici.

:La percentuale di completamento del video ? visibile solo al creator, cos? come il grafico che riporta il mantenimento del pubblico. Il numero di “mi piace”, commenti e visualizzazioni ? invece visibile alle persone che guardano i tuoi contenuti.

Condivisione video

I video caricati su IGTV possono essere condivisi sulla vostra pagina Facebook con la funzione interna oppure su qualsiasi altra piattaforma attraverso il link del video stesso.

Sono davvero felicissima di partecipare attivamente alla prima edizione di Padernello Cose Mai Viste che si svolgerà il 12 e 13 maggio a (Padernello in provincia di Brescia).

Sabato e domenica in questo bellissimo castello (che ammetto non conoscevo, ma sbirciando sul sito mi ha fatta innamorare a prima vista!) si alterneranno artigiane, designer, stiliste che presenteranno ai visitatori i loro prodotti, frutto di abilità manuali, creatività ed inventiva. Il fil rouge è il riciclo: tutti gli oggettini hanno infatti un ricco passato alle spalle ed aspettano di rivivere insieme a chi vorrà “adottarli” portandoli a casa: accessori, bijoux, abbigliamento, mobili, oggetti di design industriale, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche!

Il castello di Padernello, uno dei pochi con il ponte levatoio e circondato da un fossato pieno d’acqua, ha sposato con Padernello Cose Mai Viste il tema della creatività e dell’economia circolare, questa è solo una delle tappe di Verso il Borgo. Dal 2016 La Fondazione Castello di Padernello è diventata partner di Verso un’economia circolare, progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo al fianco di Fondazione Cogeme Onlus. La Fondazione Castello di Padernello si è impegnata ad ideare ed organizzare un evento a livello nazionale che promuovesse un sistema di economia che si rigenera da solo. L’idea di fondo è vedere nei “rifiuti” una ricchezza, un punto di inizio per creare nuovi oggetti e non sprecare cos? materiali che possono essere reimmessi in circolo.
Da figlia di una ex professoressa di educazione tecnica (oggi credo si chiami Tecnologia), da ex scout che faceva i mercatini di autofinanziamento, questi temi li conosco benissimo e li ho sempre vissuti anche prima che fossero “moda”: giusto per fare un esempio, ora vi sto scrivendo dal mio divano che ho realizzato con vecchi bancali dipinti di bianco e recuperando materassi inutilizzati!

Un’altra idea a parer mio bellissima che la Fondazione Castello di Padernello ha sposato il Banco del Riuso, che ha inaugurato a Rovato (sempre in provincia di Brescia) a Febbraio di questo anno. Il principio su cui si basa il Banco è il soddisfacimento di reciproci bisogni, e per farlo si basa sullo scambio, non solo di prodotti (abiti, attrezzature, …), ma anche di tempo e competenze. Un modo davvero ingegnoso per ridurre gli sprechi, stimolare un vero e proprio network di persone con altissimo senso civico che tra loro si aiutino e supportino nella propria quotidianità Il Banco del Riuso è un progetto gestito da CAUTO.

Padernello Cose Mai Viste

Il ponte levatoio di questo maniero quattrocentesco scenderà sabato 12 maggio alle 14.00.

All’interno delle mura del castello troveranno spazio tradizione ed innovazione, maestri artigiani con le postazioni per la vendita dei propri prodotti creativi che sposano la filosofia ed il tema del riciclo e del riuso. Troveranno spazio nella veranda anche i workshop dedicati al riciclo e che coinvolgeranno sia adulti, sia i più piccoli per educarli a prendersi cura degli oggetti.
La creativit? di BettyConcept: ha pensato al format “Bimbetty disegna il tuo vestito e producilo”, per i bambini e “Costumbetty recupera i tuoi capi pieni di ricordi” per realizzare la tua coperta di Linus per il pubblico adulto, ok che inizia a fare caldo, ma questa idea è bellissima! Ho un sacco di T-sirt e felpe che non metto più e che non riesco a buttare perchè sono affezionatissima a loro!!!

All’esterno, l’area food dove sarà possibile mangiare, ballare a ritmo di musica, chiacchierare sorseggiando bicchieri di vino o finger food con i prodotti del territorio!
Ci sarò anche io in questa area domenica 13 e parleremo del non-spreco in cucina!
Se volete mettervi in proprio, o capire come far crescere la vostra attività artigianale, non perdetevi il Gaia Segattini Corner, dove Gaia Segattini, meglio conosciuta sui social con il suo pseudonimo di Vendetta Uncinetta, a disposizione (su prenotazione! ) per fornirvi consulenze, darvi suggerimenti, trucchi e consigli!

INFO

Biglietti
L’evento sarà aperto al pubblico con un biglietto di € 5,00 che comprende anche la visita al castello.
Alcuni work shop sono ad iscrizione e a pagamento.

Laboratori:
workshop per bambini www.facebook.com/events/1882590805084253/
Set foto per le mamme: https://www.facebook.com/events/174773276481980/
Workshop adulti:https://www.facebook.com/events/1299033153563260/
Panel e consulenza:https://www.facebook.com/events/134880014012862/

 

 

Per ulteriori informazioni
Facebook:?www.facebook.com/padernellocosemaiviste
Instagram:instagram.com/padernello_cose_mai_viste

Sito:?www.castellodipadernello.it
Evento Facebook:?https://www.facebook.com/events/424053294675179/

LOCATION
Castello di Padernello, Via Cavour, 1 Padernello, 25022 Borgo san Giacomo (Bs)
dall? AUTOSTRADA A4: uscita Brescia Ovest, direzione Quinzano, Km 28
dall? AUTOSTRADA A21: uscita Manerbio, direzione San Paolo/Orzinuovi Km 17

il 1961 quando i fratelli Valter ed Elvino Scavolini danno vita a quella che sarebbe da l? a poco diventata una delle pi? importanti realt? industriali da piccola azienda per la produzione artigianale di cucine made in Italy.

Poco pi? di 20 anni dopo, nel 1984, Scavolini conquista la leadership del settore che mantiene da allora: attualmente lavorano per Scavolini quasi 700 dipendenti!

Il motto lo conosciamo tutti, quelli della mia generazione si ricordano la biondissima Cuccarini “la pi? amata dagli italiani” recitava, mentre ora al suo posto ? subentrato il pi? figo tra gli Chef, Cracco, che ci mostra anche l’evoluzione di Scavolini, che dal produrre solo cucine, si ? spostata anche verso la produzione di bagni e living.

Cosa c’entra tutto questo con me?

FoodAddiction: Cooking Lab Scavolini Store Pavia

Semplicissimo! Sabato 7 marzo sar? ospite dello Scavolini Store di Pavia, uno show room di 150mq dove si potranno vedere le ultime novit? della collezione negli allestimenti scelti dai proprietari, i Sig.ri Romanoni.

Questo appuntamento fa parte del tour organizzato da NetAddiction con i food blogger di iFood, Dissapore e BBQ4All?che toccher? oltre 90 Scavolini store in tutta Italia!

Parleremo di super food, vi spiegher? come realizzare in casa il latte di mandorle, come utilizzarlo insieme ai semi di chia ed all’avena per realizzare una colazione sana, nutriente e davvero tanto tanto gustosa!

Quando? Il 7 aprile dalle 18 presso lo Scavolini store di Pavia in Via Molino Tre Mole 1,

Vi aspetto perch? chi verr? ad assistere potr? anche esser coinvolto e ricevere alcuni omaggi davvero tanto belli!

 

Vi lascio l’evento su Facebook, per chi non potr? esser allo store, ma vuole comunque scoprire di pi? sui super food, sar? possibile sbirciare il dietro le quinte sulle Instagram Stories di iFood!

 

Questa ricetta l’ho preparata a settembre dello scorso anno in occasione della tradizionale Festa della Coppa di Carpaneto Piacentino.
I super fratelli Casazza mi hanno invitata nel loro negozio/Show room e per un pomeriggio ho preso possesso di una delle loro cucine e preparato piatti che avessero la nostra amata Coppa Piacentina DOP.
?

Per prima cosa si prepara il riso. Tenete a mente questa preparazione che è quella che si usa per preparare il sushi tradizionale e originale, quindi salvatela e tenetela a mente se volete preparare la versione classica.

Contents

Ingredienti

  • 200 g riso per sushi oppure riso con chicco corto
  • 300 ml acqua
  • 5 cucchiai d’aceto di riso
  • 2 cucchiai zucchero
  • un pizzico di sale

Procedimento

  1. Fase ammollo
    Fondamentale per la preparazione del riso: lasciate in riso in ammollo in acqua fresca per una decina di minuti.
  2. Strofinamento
    Affinché il riso perda tutto l’amido, strofinate i chicchi tra loro tenendoli tra le mani
  3. Risciacquo
    Prima di iniziare la cottura, sciacquate il riso e scolatelo, sciacquatelo e scolatelo, e continuate questa operazione finché l’acqua non sarà completamente trasparente.
  4. Cottura
    Al contrario della cottura della pasta che avviene in acqua bollente, il riso va cotto a partire da acqua fredda: mettete il riso in una grande pentola, aggiungere acqua in quantità tale da superare di un paio di cm il livello del riso e coprite con un coperchio. Portate ad ebollizione, ed abbassate il fuoco appena raggiunge il bollore abbassate la fiamma e lasciate cuocere per una decina di minuti senza mai rimuovere il coperchio
  5. Riposo #1
    Prima di utilizzare il riso che nella fase di cottura avrà assorbito tutta l’acqua, lasciatelo riposare nella pentola per qualche minuto.
  6. Preparazione condimento
    Scaldate aceto, zucchero e sale in un pentolino finché non saranno sciolti.
  7. Condimento
    Per condire il riso con il preparato di aceto, zucchero e sale, trasferitelo in una ciotola e mescolate dolcemente con un cucchiaio di legno aggiungendo a poco a poco il condimento.
  8. Riposo #2
    Altra fase di riposo, questa volta nella ciotola coperta con un canovaccio e a temperatura ambiente.

    Coppamaki

Ingredienti

  • 10 fichi ben maturi
  • 20 fette di coppa Piacentina DOP

Procedimento

Mentre il riso riposa sotto al canovaccio, affettate la coppa e ottenete una ventina di fette.
Sbucciate i fichi e ricavatene delle striscioline.
Disponete la pellicola sul tappetino per sushi, adagiatevi le fette di coppa in modo che non rimangano buchi.
Disponete uno strato sottile di riso in modo compatto. Al centro mettete le striscioline di fichi. Arrotolate su se stesso e lasciate raffreddare in frigo prima di procedere al taglio dei rolls.
Questa preparazione potete farla anche prima che arrivino i vostri ospiti, per portarvi avanti, ma ricordate di servire SEMPRE a temperatura ambiente!

Potete preparare una salsa ai fichi e vino rosso per accompagnare i rolls:

Ponete i fichi in un tegame con lo zucchero di canna che lascerete sciogliere a fuoco basso, aggiungete il vino rosso e cuocete per una decina di minuti. Passate al mixer e servite.
Oppure ottimo accompagnamento è anche una mostarda di fichi.

Quando ero piccina, per Pasqua andavamo sempre a sciare!
Avevamo trovato un posticino nel comprensorio di Plan de Corones davvero tanto carino anche se sperduto in mezzo al nulla!
La cosa bella era la gestione familiare di questo locale: mamma, pap?, i 3 figli si occupavano di tutto e degli ospiti in modo impeccabile!

In Alto Adige ? tradizione decorare la casa anche per Pasqua, non solo per Natale, ed a me questa cosa piaceva tantissimo: farfalle di stoffa, coniglietti soffici con la codina fluffy, rami in fiore, uova colorate ovunque!

In questo post vi lascio un po’ di semplicissime idee scovate su Pinterest per colorare e decorare la casa in occasione della Pasqua e dell’arrivo della primavera!!!
Spero vi piacciano!!!

La prima idea riguarda proprio la casa: che ne pensate di questo albero di Pasqua Se avete delle campagne nelle vicinanze, potreste trovare i rami potati da qualche albero, colorarli di bianco con colori ad acqua e decorarli con uova, fiocchi colorati, ecc, ecc…

Con i gusci delle uova si possono realizzare tantissime decorazioni differenti

Se volete realizzare piccoli pensierini con i vostri bimbi da donare ai compagni di classe, alle maestre o perch? no ai colleghi di universit? o di lavoro, qui trovate idee per confezionarli in modo allegro e simpatico!

Serviranno cartoncini colorati ed ovetti di cioccolato fondente e al latte!

Sulla tavola?
Anche in questo caso potete sbizzarrirvi tra un sacco di idee diverse!!!

Non dimenticate ghirlande, segnaposti ed una mise en place a tema!

 

Trovate la mia bacheca su Pinterest! Seguitela, continuer? ad aggiornarla anche nei prossimi giorni!

 

Ci sono luoghi che trasmettono tutta la passione di chi li gestisce. L’agriturismo Le Bassanine?? uno di questi.
Conoscevo Ambra?di vista dato che abbiamo amici in comune ed abitiamo a pochi km di distanza, l’ho conosciuta meglio durante uno dei corsi organizzati in Bloomet e dedicati alla comunicazione social di chi lavora nella ristorazione. Ambra ? l’anima de Le Bassanine, ed il suo tocco elegante e delicato traspare tantissimo!
Quello che pi? mi ha stupita durante il corso ? vederla cos? innamorata del suo agriturismo, lei che ? giovanissima e gi? mamma, prende spunto da ogni cosa che le capita a tiro per dare ai propri ospiti sempre nuovi spunti, nuovi servizi, nuove attivit? ed eventi che possono coinvolgere attivamente adulti e bambini, dai corsi di pasta fresca a quelli di pasticceria per i pi? piccoli!

Ogni piccolo dettaglio ? curato, ed ? perfettamente in sintonia con la campagna della bassa piacentina che ospita la struttura, ricavata da una antica cascina di fine ‘800, lo si deve sicuramente ad Ambra che dopo il liceo Artistico si ? laureata in Architettura. Come ogni agriturismo degno di questo nome, anche alle Bassanine si servono in tavola i prodotti dell’orto, sapientemente coltivato da Andrea, che si occupa anche del frutteto e del giardino!
C’? anche un piccolo laghetto!

Brunch di Primavera

Vi aspetto domenica 25 per un brunch di primavera con tanti sanissimi, gustosi e coloratissimi estratti!
Vi consiglio di prenotare per una migliore organizzazione!
Il men? prevede:

  • pancake con le marmellate delle Bassanine e frutta fresca
  • Gnocco fritto del territorio ripieno dolce o salato
  • patate al forno o fritte
  • caff? americano
  • dolce
a scelta tra
  • Uova strapazzate con pancetta croccante e focaccia ai 7 cereali
  • uova all’occhio di bue con asparagi e focaccia alla curcuma
  • Club sandwich della bassa piacentina con spalla cotta, radicchietto, maionese fatta in casa, scaglie di grana padano

CONTATTI

Indirizzo: Strada Bassanine, 47 – 29010 – Monticelli D’ongina (Pc), Italy
Telefono Ambra: 333 91 13 917
Telefono Diletta: 335 84 10 412
Email: info@bassanine.it
http://www.bassanine.it/

 

 

Dopo la bellissima esperienza a Bologna per Il Mondo Creativo, ho l’onore di fare un cooking show a Vicenza in occasione della fiera Abilmente!

Contents

250 espositori, oltre 1000 eventi, laboratori e workshop vi aspettano dal 15 al 18 Marzo a Vicenza per la pi? grande manifestazione italiana dedicata alla creativit?

Quest’anno per la prima volta ? stato allestito uno spazio dove si susseguiranno eventi live con tutorial, dimostrazioni e minicorsi di manualit? creativa, per scoprire le ultime novit? legate a tutto ci? che ? creativo: dall’hand made al riciclo creativo, dalla fotografia alla cucina, dalla cosmesi fai da te alle creazioni di carta e stoffa.

 

 

 

L’Area Live Shows ospiter? influencer ed esperti di tutti questi settori ed ? animata grazie alla collaborazione con CreativeMamy, Altreconomia, Emanuela Tonioni e Lara Vella Creare Insieme Partecipano inoltre: Elena Marconato, Nerina Fubelli, Jolanda Violante, Luisa De Santi, Wilma Strabello, Laura Giusti, Loredana Ferrari, l’Associazione Sul filo dell’arte, ed ovviamente iFood!

 

Torte in Barattolo

Locandina Torta in barattolo Abilmente Giulia Golino

Vi aspetto domenica 18 marzo dalle 14 alle 15:30 per realizzare insieme delle deliziose torte in barattolo!
Non lasciatevi trarre in inganno: sono facilissime da realizzare, molto scenografiche ed ideali per tantissime occasioni!
Ho pensato a ricette dolci e salate, ideali per antipasti, merende, aperitivi, come cadeau per una festa, da riproporre in occasione di battesimi, cerimonie o picnic in giardino! Luned? sar? la festa del Pap??e tra poco ci saranno anche Pasqua e Pasquetta: perch? non venite a curiosare per prendere spunto e realizzare delle creazioni con cui stupire i vostri ospiti realizzando un allestimento davvero carino?

Vi aspetto!!!


 

INFO:

15 – 18 MARZO 2018

?9:30 – 19:00

Italian Exhibition Group – Quartiere di Vicenza
Via dell?Oreficeria, 16 – 36100 Vicenza, Italy
www.abilmente.org/it/vicenza/

BIGLIETTI

?

Biglietto Intero se acquisti direttamente in Fiera:
? 12,00

Biglietto acquistato online:
? 10,00

Ridotto con Cartolina Promozionale:
? 10,00

Biglietto Ridotto?(ragazzi tra i 13 e i 18 anni, over 60):
? 10,00

Ridotto Famila ed Emisfero:
? 9,00
possessori di carta Famila ed Emisfero, Carta Famila ed Emisfero NON CEDIBILE, una tessera vale per l’ingresso di una persona.

Ingresso gratuito:
bambini tra 0 e 12 anni (compresi), disabili e relativi accompagnatori.
I titoli di ingresso gratuiti (inclusi bambini da 0 a 12 anni) dovranno essere ritirati alle casse

Biglietto per pi? giorni:
2 giorni: ? 15,00 (personale e non cedibile)
3 giorni: ? 20,00 (personale e non cedibile)

 

Dopo una prima edizione davvero molto fortunata, torna anche quest’anno il Festival dell’Anolino di Fiorenzuola.

Contents

Fiorenzuola – Citt? della Gastronomia

Fiorenzuola ? una delle 12 Citt? della Gastronomia dell’Emilia Romagna insieme a?Cesenatico (FC), Roncofreddo (FC), Bagno di Romagna (FC), Russi (RA), Argenta (FE), Bologna, Valsamoggia (BO), Bomporto (MO), Parma (dal 2015 ?Citt? Creativa per la Gastronomia UNESCO?), Polesine Zibello (PR), Borgonovo Val Tidone (PC). Queste cittadine, grazie alla collaborazione preziosissima dell’associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi, che punta su “progetti di crescita collettiva della qualit? gastronomica nelle proprie comunit? sulla base dei principi della cucina d0autore che implica un atteggiamento di continua innovazione”.

Festival dell’Anolino di Fiorenzuola

La formula dello scorso anno si ? rivelata vincente: oltre alla ricetta de.co. del tradizionale anolino ripieno di formaggio della bassa piacentina, si celebreranno anche le paste ripiene dell’Emilia grazie alla preziosa collaborazione con Chef to Chef, l’associazione che riunisce alcuni dei migliori Chef della regione con la cucina migliore al mondo.

Se sono le condizioni meteo a preoccuparvi, vi anticipo che sar? allestita una tensostruttura che permetter? di degustare ogni piatto tranquillamente al coperto.
Nella provincia di Piacenza gli anolini sono una cosa seria e ci sono due fazioni nette, da un lato chi li preferisce ripieni di formaggio, dall’altro chi li vuole solo di stracotto: tranquilli, sarete entrambi accontentati!

Domenica a pranzo

Il pranzo della domenica permetter? di scoprire la tradizione Emiliana delle paste ripiene grazie alla partecipazione di alcuni Chef di Chef to Chef:

Filippo Chiappini Dattilo di Piacenza?proporr? “Anolini in vellutata di funghi e cubetti croccanti di goletta piacentina”,

Silverio Cineri di Faenza presenter? un originale piatto del XIV secolo Borse Pine amoliate et lakte et croco (pasta farcita, con formaggio e carne di maiale, in brodo con l’aggiunta di latte e zafferano e una fetta di pane tostato appena toccato d’aglio);

Pier Luigi di Diego di Ferrara rivisiter? i Cappelletti con l’anguilla selvaggia in brodo speziato;

Emilio Barbieri di Modena presenter? i tradizionali Tortellini in brodo di cappone.

Claudio Cesena di Fiorenzuola,?proporr? l’Anolino della Val d’Arda tartufato con salsa al Parmigiano e Asparago piacentino.

Vuoi non accompagnare tutto questo ben di Dio con dell’ottimo vino? SACRILEGIO!!! E quindi largo anche alle cantine Valla e Lusenti, Baraccone, Illica, La Buca, Tollara e Manzini.

E il dolce? Per quello ci pensa la pasticceria Mera di Borgonovo Val Tidone

Ci tengo a sottolineare che grazie alla sempre pi? forte attenzione da parte di AiC (Associazione italiana Celiachia), sar? possibile degustare anche alcuni piatti senza glutine!!!

 

Non solo evento “mangereccio”, ma durante la due giorni dedicata all’Anolino ci saranno anche un paio di momenti di informazione:

  • domenica mattina alle 10:30 ci sar? una tavola rotonda coordinata dal Professor Davide Cassi dell’Universit? di Parma, sul tema?Acque&Farine: tipicit? regionali in filiera?con il presidente di CheftoChef Massimo Spigaroli,lo Chef Claudio Cesena, Lara Gandolfi della torneria per pasta Ga.Ri. ed un rappresentate di Molino Grassi;
  • dalle 15:30 gli chef mi e vi racconteranno i loro piatti, chiacchierando con Silvana Chiesa, docente di storia e cultura dell?alimentazione e con la sottoscritta!

Alcune immagini dall’edizione passata

Grazie a Dario Fava che ha scattato alcune di queste foto.

Vi aspetto per il pranzo della domenica: d’altronde se devo chiacchierare dei piatti ? d’obbligo doverli assaggiare tutti, siete d’accordo?!

 

Evento realizzato grazie a:

ed al supporto della?Pro Loco Fiorenzuola d’Arda e dell’associazione?Quartiere Torchina.

Sabato 3 marzo alle 13:00 sar? a Piacenza, nel quartiere Fieristico di Piacenza Expo?in occasione di ApimellSeminat e Buon Vivere!

Contents

Seminat

Quest’anno spegne addirittura 37 candeline Seminat, mostra mercato dedicata ai professionisti ed agli appassionati di piante ornamentali e da frutto, alle sementi, alle attrezzature e a tutte le principali novit? del florovivaismo! Sar? possibile avere informazioni anche in merito al Bonus verde introdotto dalla Legge di Stabilit? e che prevede detrazioni per chi decider? di sistemare le aree verdi di pertinenza alle proprie unit? immobiliari private (giardini, balconi, terrazzi, per la realizzazione di impianti di irrigazione, per lavori di recupero di aree verdi e giardini di interesse storico.

Apimell

Giunta alla 35esima edizione, Apimell?la pi? importante mostra mercato dedicata all’oro dolce, il miele! Non solo prodotti, ma anche attrezzature e tecnologie per l’apicoltura con aziende e visitatori provenienti da tutta Europa: saranno 139 gli espositori provenienti, oltre che da tutte le regioni di Italia, anche da Australia, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Romania, Slovenia, Spagna, Turchia, Ungheria e Serbia.

Buon vivere

Pancia mia fatti capanna! Buon vivere ospiter? 70 produttori di tipicit? italiane e straniere per stupirvi con profumi e sapori! Un vero e proprio mercato dove sar? possibile acquistare vini italiani o Champagne, speck trentino o olio pugliese, lumache o lardo di colonnata, composte e marmellate e tortelli piacentini! Insomma: il paradiso per gli amanti del buon cibo!

Proprio negli spazi del programma di Buon vivere trova posto il mio cooking show!

Cooking show con il gelato

Innanzitutto ringrazio Genti della gelateria Mil Sabores di Pontenure per avermi invitata!

Lui ? un pasticcere e gelatiere artigiano, un anno e mezzo fa mi ha accolta nel suo laboratorio e mostrato come si fa il VERO gelato ARTIGIANALE (trovate il post qui) e quindi sono stata felicissima di accogliere il suo invito per realizzare un cooking show con lui!

Qui lo trovate alle prese con la neve: perch? la sua gelateria non ? di quelle stagionali, non chiude in inverno e se state progettando di sposarvi, avete un anniversario imminente, chiedetegli di mandarvi qualche foto, fa delle torte davvero bellissime oltre che ottime!!!

 

Un po’ di foto

 

INFO

Piacenza Expo.

Loc. Le Mose Via Tirotti, 11

29122 Piacenza

Tel. +39 0523 602711

 

Data e orari

1.2.3.4?marzo 2018
gioved? e venerd? ?dalle 9.00 alle 18.00
sabato e domenica dalle 9.00 alle 18.30

Biglietti

Intero? 10.00 –Ridotto: 8.00

Scuole:? 5.00– Previa prenotazione

Gruppi? 8.00 Previa prenotazione

 

credit foto: sito Buon vivere – Pagina Facebook Mil Sabores

Contents

Il cooking show a Il Mondo Creativo di ieri è stato un super successo!

Ne ho fatti altri, non era la mia prima esperienza e la cosa che mi ha colpito è stato l’interesse del pubblico che ha assistito con addirittura penna ed agenda in mano per segnarsi le ricette, le dosi degli ingredienti, i consigli, i trucchi e le varianti che ho raccontato nell’oretta che hanno voluto trascorrere con me.

Muffin Pancetta Asparagi Grana Padano DOP

Mondo Creativo è una fiera dedicata all’hand made, al craft, all’artigianato di qualità: si può acquistare di tutto, fare workshop, partecipare a conferenze o laboratori, prenotare consulenze e come me potete tornare a casa con un sacco di cosine super belle per i capelli, ammetto di essermi lasciata prendere la mano!!!

Per i cooking show fuori casa, mi piace raccontare la mia Piacenza a chi magari non ha ancora avuto occasione di scoprirla e visitarla!

La tavola di Pasqua

Visto che l’edizione di Mondo Creativo di Febbraio è dedicata alla primavera e il tema era “idee per la Pasqua”, ho pensato di realizzare un “Cestino Piacentino” pieno di prodotti della mia bella Piacenza.

Muffin Pancetta Asparagi Grana Padano DOP

Il cestino Piacentino

Nel cestino ho messo gli ingredienti che ho utilizzato per il cooking show:

  • Vini dei colli piacentini gentilmente offerti dalla Strada dei vini e dei sapori dei colli piacentini una Malvasia di Candia Aromatica e un Gutturnio
  • Grana Padano DOP
  • Coppa Piacentina DOP
  • Ricotta Piacentina (Valcolatte su tutte!)
  • Asparagi
  • Farina (per me Dallagiovanna, linea Uniqua)

Mi piace pensare che il racconto di un territorio, delle eccellenze agroalimentari di una provincia, possano essere raccontate, spiegate, fatte scoprire anche in un contesto non didattico, non prettamente turistico, e soprattutto fuori da Piacenza. Nel mio infinitamente piccolo lavoro di food blogger, ho preso questa come una sorta di missione e ho deciso che la racconterò con l’#AssaggiaPiacenza, perché di questo si tratta, di un assaggino di quello che si può trovare a Piacenza e nelle nostre bellissime valli.

La prima ricetta che ho realizzato è il Muffin DOP, chiamato così perché a base di Pancetta DOP e Grana Padano DOP abbinato ad un Gutturnio DOC servito rigorosamente nello scudlein.

La ricetta è piaciuta TANTISSIMO, sinceramente non me lo aspettavo assolutamente!!! Sarà stata l’ora: alle 14 si è taaanto affamati in fiera e il profumino che usciva dal forno serviva da richiamo!

Muffin DOP

Muffin Pancetta Asparagi Grana Padano DOP

INGREDIENTI:

  • 200 g Farina
  • 200 g asparagi freschi
  • 100 g di Grana Padano DOP
  • una ventina di fette di Pancetta Piacentina DOP
  • 100 ml di latte
  • 80 ml di olio di semi d’arachidi
  • 3 uova intere
  • 1 bustina di lievito per torte salate
  • sale, pepe

PROCEDIMENTO:

  1. Sbollentate gli asparagi in acqua salata.
  2. Tagliateli a tocchetti tenendo da parte le puntine. Passateli in padella con olio extravergine d’oliva ed uno scalogno per insaporire gli asparagi.
  3. In una ciotola mescolate gli ingredienti secchi tra loro: farina, lievito e Grana Padano DOP.
  4. In un’altra mescolate quelli liquidi: uova, latte, olio.
  5. Unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi, aggiungere gli asparagi tenendo in disparte le punte, insaporite con una macinata di pepe, valutate se aggiungere il sale (dipende dalla stagionatura del Grana e da quanto avete salato gli asparagi).
  6. Amalgamate gli ingredienti tra loro con un cucchiaio in modo veloce: così otterrete muffin morbidissimi.
  7. Con la pancetta, foderate i pirottini o la teglia per muffin: non è necessario ungere gli stampi
  8. Versate l’impasto a cucchiaiate per riempire i due terzi dello stampo
  9. Prima di infornare, ricoprite la superficie con un po’ di Grana, un giro di pepe, adagiate la puntina degli asparagi che avete tenuto in disparte, se vi piacciono potete aggiungere qualche semino (semi di girasole, di lino, …)
  10. Cuocete in forno ben caldo a 180?C per una quindicina di minuti, verificate la cottura con lo stecchino

Per dare un tocco in più, ho mostrato come confezionare i muffin realizzando un coniglietto partendo da un normalissimo sacchetto del pane!

Foto di Valentina Pietrocola

L’idea l’ho scovata su Pinterest e la trovate nella mia bacheca dedicata alla Pasqua, insieme a tanti altri spunti per allestire la tavola e la casa per le feste!

La ricetta della sbrisolona in barattolo, che ho abbinato alla Malvasia di Candia Aromatica con tanto di brindisi con il pubblico, la trovate qui

Grazie alle aziende che hanno collaborato con me donandomi i prodotti per poterli far assaggiare ai visitatori della fiera: La Strada dei Vini e dei sapori dei colli piacentini che mi ha donato il Gutturnio della cantina Il Poggiarello e la Malvasia di Candia Aromatica di Villa Rosalba

Inizia la stagione degli eventi 2018!
Ad aprire le danze e ad ospitarmi ? la fiera Il MondoCreativo di Bologna, 3 giorni dedicati all’hand made, al fai da te e alla creativit? a 360?!

Contents

Mondo Creativo – Edizione Spring 2018

Sono stata come visitatrice all’edizione scorsa e sono uscita con un bel po’ di regalini di Natale davvero super originali! Ho conosciuto dal vivo crafter che seguo sui social e ho scoperto tantissimi artisti, perch? molto spesso di questo si tratta, che non conoscevo.

Tornare aIl MondoCreativo?e poter partecipare attivamente a rendere questa fiera un anche un po’ golosa, ? per me un grande onore!

 

Sono tantissimi gli appuntamenti che animeranno la fiera il 23-24 e 25 febbraio, e spaziano dalle idee in carta, al ricamo, dai laboratori per bimbi, agli appuntamenti dedicati alle appassionate di grafica e stationary, dalle consulenze su come organizzare un party (Macchia’s mood che ho conosciuto ad un corso di fotografia ha gi? fatto soldout!!!) a quelle per chi vuole aprire un proprio shop su Etsy per trasformare una passione in una professione.

 

Si avvicina la data del prossimo compleanno e non sapete proprio che pesci prendere. Avete gli occhi pieni di quei bellissimi party visti sul web ma non sapete nemmeno da dove iniziare? Ok, niente panico. Ecco alcuni consigli che vi aiuteranno di sicuro! Procedete per liste: Sembra banale, niente di pi? comodo. Indecise, confuse, spaventate, la lista vi aiuta a focalizzare l?obiettivo e non disperdere energie e soldi. Stabilite un budget: la sala, il buffet, l?allestimento, le stoviglie, a conti fatti la spesa non sar? poca, ve lo assicuro! E? bene darsi un limite di spesa, aiuta a focalizzare l?obiettivo e a velocizzare le scelte. Vi mostrer? nei prossimi post come avere un wow party con un low budget! Definite il numero degli invitati: 20 o 40 la differenza ? molta, sia sul buffet che sull?allestimento. Un tavolo per 20 persone ha un costo, quello da 40 ha un costo che pu? arrivare fino al doppio, soprattuto se il buffet viene commissionato a terzi. Sul blog di @macchiasmood ne troverete altri e non scordate che potrete anche chiedere direttamente a lei! http://www.macchiasmood.com/3907-2/ #ilmondocreativo #craftyourparty #bologna #picoftheday #bestoftheday #instadaily #craft #diy #creative #instacool

Un post condiviso da Il Mondo Creativo (@ilmondocreativo) in data:

Sar? presente nel Teatro Food (E64) Venerd? 23 febbraio dalle 14 per realizzare insieme un cestino piacentino
Porter? con me a Bologna alcuni prodotti tipici di Piacenza con cui realizzer? qualche idea velocissima per un picnic di Pasqua o Pasquetta dal sapore tutto emiliano!
Mi piace pensare ad occasioni come questa per “portare in giro” la mia piacentinit? e tutto il gusto che la mia terra offre!

Mondo Creativo 2018 Teatro Food Cooking Show Bologna

Vi aspetto al teatro Food Venerd? 23 Febbraio, con anche qualche assaggio: l’evento ? completamente gratuito, non bisogna prenotarsi o iscriversi, per cui non avete scuse!!!

Il Mondo Creativo – Edizione Spring 2018

DATE E ORARI

Venerd?, Sabato e Domenica dalle ore 9.30 alle ore 19.00

INGRESSO

Sud Moro

CONTATTI

Piazza Costituzione, 6 ? 40127 Bologna
Tel + 39 051 282111
Fax + 39 051 6374030
info@ilmondocreativo.it

Chi l’avrebbe mai detto che un giorno mi sarei ritrovata di nuovo tra i banchi dell’Unicatt, e stavolta non per esser valutata, ma per valutare? Io sicuramente no!
Eppure la vita ? cos? strana, fa dei giri immensi e ti riporta in posti ben conosciuti, ma questa volta con un’altra veste.
So che riconoscer? i volti tesi, gli sguardi di chi stanotte far? le ore piccole per provare la presentazione, la voglia di eccellere e l’ambizione alla sola sufficienza.

Domani sar? in Universit? Cattolica in seguito al mio intervento-testimonianza sull’Influencer Marketing visto lato agenzia e lato influencer di qualche mese fa.
Il corso di Content Digital Marketing del Professor Roberto Nelli, ha attivato gli studenti anche sul lato pratico: Elisabetta Virtuani (mia boss in ufficio e Presidente della Strada dei vini e dei sapori dei colli piacentini) ? riuscita a coinvolgere 15 aziende che si sono prestate ad esser analizzate dagli studenti.

I 100 universitari, hanno cos? analizzato le 15 realt? del territorio piacentino dei settori agroalimentare, turistico e della ristorazione, per redigere una strategia ed un piano di content marketing per l’azienda stessa.

Hanno accettato di partecipare e di mettersi in gioco:

Antica Locanda del Falco
Antica Trattoria da Cattivelli
Azienda Agricola Pizzavacca
Cantina Sociale di Vicobarone
Castello di San Pietro in Cerro
Centro Congressi Galileo
Civardi Racemus
Consorzio Salumi Tipici Piacentini
Consorzio Tutela Vini D.O.C. Colli Piacentini
Grande Albergo Roma
La Tosa
Locanda del Re Guerriero
Quattro Valli Wine Group
Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini
Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina

Non vedo l’ora di ascoltare le presentazioni dei ragazzi, futuri professionisti del domani!!!