#IoPerTe: giornata internazionale della donna

#IoPerTe è un progetto nato pochissime settimane fa da un’idea di Alessandra Locatelli che riceve una telefonata da una sua ex paziente: subiva violenza fisica e psicologica dal compagno, che era arrivato addirittura a proibirle ogni contatto con Alessandra, la sua psicologa. Ora il compagno è divenuto un ex, e la donna ha ricominciato il percorso con la dottoressa.

Quante storie come questa? Quante che non escono dalle mura domestiche? Quante vengono poi ritrattate per paura di ogni tipo: di ritorsioni sui figli, di non farcela economicamente da sole? Quante tornano indietro davanti ad uno “scusa”, ma con i segni delle botte?

E così Alessandra matura l’idea che si debba far qualcosa e in meno di due ore mette in moto una macchina che è meravigliosa!

Contatta subito Eleonora Cipelletti, proprietaria del meraviglioso Podere San Fiorano, che insieme a Paola Savoldi, mette a disposizione gli spazi della bottega per la prima parte del progetto che ha trovato il suo nome:
#ioperte.

Alessandra nel frattempo scrive su Facebook:

Ciao a tutti. Ho bisogno di voi, dei vostri visi e dei vostri cuori. Vi racconto il mio progetto… ❤
Martedì ho avuto un’idea da realizzare in tempo zero per l’8 Marzo. Unire un gruppo di donne che non hanno mai avuto problemi di violenza da truccare come se fossero state picchiate. Lo slogan è #ioperte ovvero io ci metto la mia faccia e il mio nome per te che non puoi e non riesci, che hai paura, che hai o hai avuto davvero il viso così. Doveva essere una piccola idea… invece sta muovendo tante persone. Le foto saranno fatte nella giornata di Lunedì 25 Febbraio al Podere San Fiorano, verosimilmente dalle 10 in avanti. Cosa faremo dopo? Una volta avuti gli scatti, la mia idea è riempire tutta Codogno con queste foto per l’8 marzo, con i dovuti permessi. Come primo step. Ho l’adesione di un ufficio stampa per realizzare una pagina social, di giornalisti, di fotografi, di 3 truccatrici, di donne e… di uomini… di Codogno che parteciperanno mettendoci faccia e nome. L’evento non ha lucro, per cui ognuno partecipa senza un compenso. Questo piccolo progetto mi è uscito da solo, dopo avere risentito una mia ex paziente che ha deciso di tornare da me, dopo aver lasciato il Lui che le aveva impedito anche di parlarmi, oltre il resto. Ho pensato che diverse volte ho ricevuto telefonate e richieste di appuntamento da donne che poi non sono venute, perché Lui nel frattempo aveva chiesto scusa… Ma non è cambiato niente.
#ioperte vuole essere un piccolo messaggio che dia coraggio a queste donne, che vedendo volti di persone che conoscono, di concittadini, trovino anche solo il coraggio di fermarci per strada e dirci che quello che per noi era un trucco per lei è stato o è il viso vero. Si deve iniziare da qualche parte… Questo progetto è completamente apolitico.
Grazie di cuore alle donne e agli uomini che vorranno venire lunedì per sostenere #ioperte

Il sassolino lanciato nello stagno calmo, inizia a espandere i suoi cerchi: viene coinvolta Anna Codazzi che si offre come ufficio stampa (nella vita si occupa di comunicazione e social media), Leonarda Vannicelli si rende disponibile dietro la macchian fotografica, arrivano le truccatrici grazie ad un tam tam di poche ore.

Poche, pochissime ore ed #IoPerTe diventa virale: Alessandra riceve telefonate da giornalisti, politici del comune di Codogno, della Provincia di Lodi, il produttre del vino Io Per Te dell’azienda Prime Alture di Casteggio, 30 commercianti di Codogno che aderiscono all’iniziativa e finanziano la realizzazione e la stampa delle locandine da affiggere in negozio.

Il 25 febbraio inizia il viavai al Podere San Fiorano: oltre 80 persone (70 donne e 10 uomini) si sono seduti su una sedia, si sono trasformati sotto le mani delle truccatrici e ci hanno messo la faccia davanti alla macchina fotografica.

Nel frattempo ne sono nate chiacchiere, confidenze, e quel salottino in mezzo alle piante con i fard e gli ombretti viola, è diventato un momento di condivisione, e oltre alle facce c’erano anche le voci, le testimonianze, le esperienze di chi era lì non solo per l’amicizia con Alessandra, non solo per solidarietà nei confronti di donne sconosciute, ma perchè vittima o spettatore di violenze subite.

In questi poco più di 10 giorni sono stati pubblicati articoli, i post sono stati condivisi tantissime volte, è nata la pagina ufficiale del progetto, il comune
il Comune di Codogno ha autorizzato l’affissione dei manifesti sui muri della città e delle locandine nei negozi.

Ci ho messo la faccia anche io, perchè mi ci sono in minima parte riconosciuta in queste donne, per me non erano i lividi, ma erano cose piccole, sciocche, ma subdole, piccoli modi per, di fatto, controllarmi, limitarmi. Esempi sciocchi? Non potev mettere lo smalto rosso, non potevo tagliare i capelli come piacevano a me, non potevo cantare le canzoni in spagnolo, dovevo uscire con le mie amiche con lui nello stesso identico locale che mi portava e stava nella saletta accanto prima di riportarmi a casa. Piccole cose, che mi hanno fatta sentire sempre più prigioniera. Piccole cose che mi facevano stare male, che mi facevano sentire meno Giulia. Piccole cose a cui ad un certo punto ho detto basta, perchè non ce la facevo più di questa mania di controllo.



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