Mamma di Mamma 2×03 – Maccheroni all’ago autunnali

Bobbio è una perla della mia provincia. Sono indecisa se sia più bella in inverno magari con i tetti imbiancati dalla neve, primavera con il verde brillante, in estate con i cieli limpidi e azzurri, o in autunno con i colori caldi delle foglie ingiallite.
Un bellissimo borgo che si trova in val Trebbia e che si fregia anche della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano che è un “marchio di qualità turistico-ambientale, è stata pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita, viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità, ed è uno strumento di valorizzazione del territorio.” ( dawww.bandierearancioni.it). Nel centro storico di Bobbio si possono ancora ritrovare tutte le caratteristiche del borgo medievale che si sono fortunatamente mantenute intatte fino ai nostri giorni, con le sue viuzze in salita e le case in sassi e pietra.

Sicuramente uno dei simboli del borgo è l’iconico Ponte Gobbo, che prende il nome dalle 11 arcate irregolari con cui attraversa il fiume Trebbia da una sponda all’altra, è anche detto Ponte del Diavolo secondo alcune leggende che vedono protagonista il Diavolo e San Colombano, patrono di Bobbio. Secondo queste leggende pare che ci fosse un accordo tra il Diavolo e San Colombano in merito alla costruzione del ponte: il diavolo in cambio della costruzione del ponte chiese al santo la prima anima mortale che lo avrebbe attraversato, il Santo pare mandò un cane, o un orso o un asino ed il diavolo indispettito diede un calcio al ponte tanto da renderlo “storto”, un’altra versione vuole che il diavolo si tuffò nelle acque del Trebbia e che furono i potenti schizzi a rendere il ponte fuori squadra.

A proposito di San Colombano, la cucina dove vi porto oggi si affaccia proprio sull’abbazia dedicata al santo e che venne costruita nel 600 e che per tutto il medioevo fu uno dei centri monastici più importanti in Europa.


Ed è con la nuova protagonista di Mamma di Mamma che vi porto a scoprire un’altra pasta fresca tradizionale: i maccheroni all’ago alla Bobbiese. Si tratta di una pasta che si lavora con un ago, ho scoperto che si usavano i ferri degli ombrelli a cui veniva tolto lo smalto nero con la carta a vetro.

 

I maccheroni si condiscono con un sugo a base di stracotto oppure un sugo rosso con funghi.

Io li ho conditi con zucca e funghi porcini secchi.

Li ho rifatti a casa con una farina di grano saraceno per avere una consistenza molto più rustica

Contents

Maccheroni all’ago con farina di grano saraceno e profumi autunnali

Ingredienti:

  • 250 g farina di grano saraceno + un po’ per lavorare la pasta
  • 150 ml di acqua
  • un pochino di olio extravergine d’oliva

Procedimento

Impastate acqua e farina, fino ad ottenere una palla elastica, non troppo appiccicosa, ma nemmeno secca.

Ricavate dei tocchetti con il coltello e lavorateli con le mani fino a formare una biscia.

Con il coltello tagliate la biscia a tocchetti della larghezza di un dito.

Prendete il ferretto e mettete due pezzetti di pasta alle due estremità, iniziate a lavorare con il palmo della mano facendo rotolare avanti e indietro sulla spianatoia infarinata. Questo procedimento serve ad assottigliare la pasta, allungandola lungo il ferro e facendo rimanere una cavità all’interno.

Riempite così un vassoio leggermente infarinato. I maccheroni dovranno stare distanti l’uno dall’altro nel caso vogliate seccare la pasta che vi avanzerà.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata e conditela a piacere

Ingredienti Sugo

  • 1 spicchio di zucca piacentina
  • 50 grammi di funghi porcini secchi
  • Ricotta
  • burro

Procedimento

Fate cuocere la zucca, io la preferisco cotta con la buccia al forno e poi rimuovo la polpa con un cucchiaio. In questo modo rimane più soda e saporita.
Potete cuocerla a vapore o lessarla in acqua salata in base ai vostri gusti.

Passate poi la polpa con il passaverdura e poi con un colino per avere una crema più omogenea, aggiungete la ricotta

Unite i funghi dopo averli resi morbidi in un pochino di acqua tiepida, aggiungete una noce di burro.

Scolate la pasta e conditela in padella e servite ben calda accompagnata da un buon Gutturnio

 

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